Rodolfo Mondolfo (1887-1976) – Che cosa è la rivendicazione della humanitas

Rodolfo Mondolfo

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«Che cosa è questa rivendicazione della humanitas, se non l’affermazione storica più vasta e universale di quella coscienza e dignità della persona umana in quanto tale, che è l’essenziale concetto di Rousseau, ispiratore degli immortali ideali della Rivoluzione Francese?».

Rodolfo Mondolfo, Umanismo di Marx, Einaudi, Torino, 1975, pag. 272.

«In realtà, se esaminiamo senza prevenzioni il materialismo storico quale ci risulta dai testi di Marx ed Engels, dobbiamo riconoscere che non si tratta di un materialismo ma di un vero umanesimo, che al centro di ogni considerazione e discussione pone il concetto di uomo».

Rodolfo Mondolfo, Umanismo di Marx, Einaudi, Torino, 1975, pag. 312.

Francesco d’Assisi (1182 c. – 1226) – Maledetto denaro che sei diventato la misura del mondo

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Giotto, San Francesco rinuncia ai beni terreni, Assisi, Basilica superiore

 

«È attraverso il denaro che il demonio è entrato nel mondo con le sue schiere. È per il denaro che l’uomo ha reso schiavo l’altro uomo. Che l’uomo è diventato avaro. Che l’uomo è diventato schiavo di ciò che ha e di ciò che vuole avere. È per il denaro che l’uomo ha cominciato ad uccidere. Che l’uomo continua ad uccidere. Maledetto denaro che sei diventato la misura del mondo. L’unità di misura dell’uomo e del suo lavoro e del prodotto della sua mente».

Francesco d’Assisi, Dalla Regola non bollata di San Francesco d’Assisi, in A. Paoli – G. De Gennaro, Il dio denaro, Cooperativa editoriale l’altrapagina, Città di Castello, 2007, pag. 52.

Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) – Non si può chiedere al fisico di essere filosofo; ma ci si può attendere da esso che abbia sufficiente formazione filosofica

Johann Wolfgang Goete

 

«Non si può chiedere al fisico di essere filosofo; ma ci si può attendere da esso che abbia sufficiente formazione filosofica per operare una distinzione netta tra sé e il mondo, e per riavvicinarsi di bnuovo ad esso in un senso superiore […] deve aver conoscenza degli sforzi compiuti dal filosofo per condurre i fenomeni fino all’altezza della regione filosofica.
Non si può pretendere dal filosofo che sia un fisico: nondimeno la sua ifluenza sull’ambito della fisica è necessaria e augurabile. A questo scopo egli non ha bisogno della cognizione del fatto singolo, ma solo degli estremi ai quali i fatti singoli si incontrano».

Johann Wolfgang Goethe, La teoria dei colori, Il Saggiatore, p. 177.

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