Karl Marx – La natura non produce denaro

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«La natura non produce denaro allo stesso modo che non produce banchieri o un cirsi dei cambi […].
L’oro e l’argento non sono per natura denaro, ma il denaro è per natura oro e argento».

Karl Marx, Per la critica dell’economia politica, Editori Riuniniti, Roma, 1957, pp. 137 sgg.

Pier Paolo Pasolini – Amo la vita

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini

«Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l’erba, la gioventù. L’amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro».

Pier Paolo Pasolini

Aristotele – Questa è la vita secondo intelletto: vivere secondo la parte più nobile che è in noi

 

Aristotele

«Non bisogna seguire coloro che consigliano all’uomo, perché l’uomo è mortale, di badare solo a cose umane e mortali. Al contrario, bisogna comportarsi da immortali e vivere secondo la parte più nobile che è in noi: la quale, sebbene per massa sia piccola, per potenza e valore è ben superiore a tutte le altre.
[ … ] Per l’uomo questa è la vita secondo intelletto».

Aristotele, Etica Nicomachea, X, 7, 1177b, 33, 1178a, 7).

Henri Matisse (1869-1954) – Un grande amore, capace di ispirare e sostenere questo sforzo continuo verso la verità

Henri Matisse

Henri Matisse

«Occorre un grande amore, capace di ispirare e sostenere questo sforzo continuo verso la verità, questa generosità assoluta e questo profondo spogliamento che implica la genesi di ogni opera d’arte. Ma l’amore non è forse all’origine di tutta la creazione?».

[Henri Matisse, Occorre guardare tutta la vita con gli occhi di un bambino, in Tracce, febbraio 2011 ]

Eric Jarosinski – Per cambiare la realtà serve molto più che un “mi piace”

Eric Jarosinski

«Per quanto riguarda la Rete non credo che Internet cambierà la realtà. Sono stato un attivista, ho usato il telefono, le mailing list, gli sms, i primi social media per pubblicizzare sit in, manifestazioni. Sono però persuaso che senza un rapporto vis-à-vis non riuscirai mai a convincere una persona a partecipare ad una manifestazione. Se viene meno questo rapporto in presenza, puoi raccogliere molti “mi piace” o il tuo tweet potrà essere rilanciarto, ma nessuno si impegnerà in prima persona. Tra i miei follower ci sono giornalisti impegnati, attivisti, tecnici critici dei media, ma questa comunità dei senza più comunità rimane relegata alla Rete. Per cambiare la realtà serve molto più che un “mi piace”».

Eric Jarosinski, il manifesto del 27-10-2015, p. 8.

Eduardo Galeano – «Non accettiamo il tempo presente come destino. Un altro mondo è possibile»

eduardo galeano

 

«Il mondo del nostro tempo – mondo trasformato in mercato, tempo dell’uomo ridotto a mercanzia – celebra i suoi cinquecento anni. Il 12 ottobre del 1492 nacque la realtà che oggi viviamo su scala universale: un ordine naturale nemico della natura, e una società umana che chiama “umanità” il venti per cento dell’umanità. […]

Nella sua infinita generosità il sistema concede a noi tutti la libertà di scegliere tra il capitalismo e il capitalismo. […]

Cinque secoli fa nacque questo sistema che ha mondializzato lo scambio ineguale e ha fissato un prezzo al pianeta e al genere umano. Da allora trasforma in fame e denaro tutto ciò che tocca. […]

Alla luce dei cinquecento anni dalla conquista dell’America il diritto internazionale è figlio del diritto di conquista ed è segnato sulla fronte da quello che F. Rigaux chiama il “suo peccato originale”.

Ci hanno abituato a dimenticare ciò che merita memoria e a ricordare ciò che merita oblio: ma ci siamo riuniti nella certezza che il mondo non è “questo” mondo, né il diritto è “questo” diritto.

Ci hanno abiduati a ignorare la storia per obbligarci ad accettare il tempo presente come destino: ma ci siamo riuniti nella certezza che il mondo può e deve essere la casa di tutti, e nella certezza che un altro diritto è possibile, un diritto che non legittima l’ingiustizia e che garantisce l’impunità di coloro che comandano, servendo da alibi a un sistema che mai dice quello che fa né fa quello che dice.

Questo è il nostro minuscolo contributo a un compito immenso: la riconquista della pienezza mutuata e della umana dignità della condizione umana».

Eduardo Galeano

Elias Canetti – Ci sono libri che si posseggono da vent’anni senza leggerli …

Elias Canetti

«Ci sono libri che si posseggono da vent’anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sé di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent’anni, viene un momento in cui d’improvviso quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri d’un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione. Ora sappiamo perché lo abbiamo trattato con tante cerimonie. Doveva stare a lungo vicino a noi; doveva viaggiare; doveva occupare posto; doveva essere un peso; e adesso ha raggiunto lo scopo del suo viaggio, adesso si svela, adesso illumina i vent’anni trascorsi in cui è vissuto; muto, con noi. Non potrebbe dire tanto se per tutto quel tempo non fosse rimasto muto, e solo un idiota si azzarderebbe a credere che dentro ci siano state sempre le medesime cose».

Elias Canetti, La provincia dell’uomo. Quaderni di appunti 1942-1972, Adelphi, Milano, 1978.

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