Karl Jaspers (1883-1969) – La verità cresce in un processo che include l’uomo nella sua totalità e risulta dall’intreccio di pensiero e vita, compiendo l’uomo una metamorfosi di se stesso.

Karl Jaspers 05

La coscienza della verità deve ricrescere ogni volta di nuovo in ogni epoca storica

La verità cresce in un processo che include l’uomo nella sua totalità

La verità risulta dall’intreccio di pensiero e vita

Conquistare la verità significa che l’uomo
deve compiere una metamorfosi di se stesso

La verità è costituita dal processo di educazione ed autoeducazione
in un mondo in via di formazione

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La coscienza della verità deve ricrescere ogni volta di nuovo in ogni epoca storica

«L’offuscamento della coscienza della verità è […] espressione della mancanza di ordine tipica di questa epoca storica.

La coscienza della verità non si trova semplicemente già qui presente in una immediatezza vivente. Essa deve piuttosto ricrescere ogni volta di nuovo in ogni epoca storica e negli uomini che ne fanno parte: cresce attraverso la tradizione in quel processo di formazione dell’umanità che essa stessa ha acquisito; questo processo incomincia, stando alla nostra memoria, con i Greci, ha il proprio retroterra culturale in Asia e nell’oscurità misteriosa della preistoria, e sorge dall’esperienza del mondo nell’agire interiore del singolo che appartiene alla propria comunità.

La verità cresce in un processo che include l’uomo nella sua totalità

La coscienza della verità ha la propria fonte in una profondità a partire dalla quale si fa incontro all’intelletto ciò che diventa chiaro solo grazie ad esso. La verità non è semplicemente presente né nell’intelletto né nel sentimento. Io non posso, contro l’intelletto, fare appello al sentimento, all’istinto, agli impulsi, ma nemmeno vedere nell’oscurità solo una riprovevole insensatezza a causa di una qualche superbia intellettuale. La verità cresce in un processo che include l’uomo nella sua totalità, che ha anche nel sentimento un modo d’esserci sì immediato (e come tale di per sé ancora incomunicabile), ma che non può essere trascurato. Il sentimento diventa vero solo quando ciò che si trova in esso diventa un pensiero chiaro e un’azione sensata o assume una figura visibile.

La verità risulta dall’intreccio di pensiero e vita

La verità risulta dall’intreccio di pensiero e vita, mentre l’offuscamento della coscienza della verità nasce dalla decadenza: qui rimane, al posto della verità, la vuotezza dell’intelletto e la cecità della vita vissuta, rimangono l’inaffidabilità e l’instabilità di entrambi. L’uomo diventa se stesso sulla via della verità concentrandosi e costituendo un legame unitario tra elementi che spingono per separarsi. Distraendosi, l’uomo si perde, facendo appello alternativamente al mero intelletto o al mero istinto, senza mai essere qui presente in quanto se stesso. L’uomo autentico percepisce come estraneo alla sua essenza il fare, l’essere e il sentire, qualora questi siano separati dal pensiero. Egli infatti non ha mai certezza e autocoscienza senza pensare; ma al tempo stesso esperisce come altrettanto estraneo alla sua essenza il pensiero fuori dal tempo e lontano dalla realtà. Infatti il suo pensiero è vero per lui solo entrando nel tempo, divenendo vita e legandosi come tale alla realtà storica.

Conquistare la verità significa che l’uomo
deve compiere una metamorfosi di se stesso

L’offuscamento della coscienza della verità in un mondo in decadenza sollecita, come ha fatto fin dai sofisti greci e come fa sempre di nuovo, alla chiarezza di ciò che è autenticamente vero. Ma non si può ottenere la verità attraverso affermazioni apparentemente ovvie, perché una verità perduta non può essere ritrovata con asserzioni dogmatiche che saltano fuori dal nulla. Conquistare la verità significa che l’uomo deve compiere una metamorfosi di se stesso, passando da una condizione confusa e cieca ad una condizione chiara della propria essenza in quel mondo che egli stesso occupa: ciò è possibile solo se egli afferra l’essere nella sua realtà effettiva.

La verità è costituita dal processo di educazione ed autoeducazione
in un mondo in via di formazione

La verità non è mai costituita, nella sua pienezza sostanziale, dal solo pensiero filosofico, ma dal processo di educazione ed autoeducazione in un mondo in via di formazione. In considerazione di ciò, però, si chiarisce che la verità si costituisce, filosofando, a partire dall’esperienza comune di questo destino».

Karl Jaspers, Della verità. Logica filosofica, trad. di Diego D’Angelo, Bompiani, 2015, pp. 9 e 11.


Karl Jaspers (1883-1969) – Solo attraverso la verità diveniamo liberi, la verità è la dignità dell’uomo.
Karl Jaspers (1883-1969) – Filosofare presuppone una visione del mondo ed è espressione specifica di un se-stesso originariamente libero. Filosofano veramente solo quegli uomini che sono originariamente se stessi e che nel filosofare si incontrano e si legano tra loro.

 


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