Fernanda Mazzoli – Il lettore ansioso, “toujours anxieux au moment de lire …”. «… era il libro a cercarmi, non viceversa, era lui a condurmi per vie impreviste all’incontro e che questo avviene quando è il momento … Il libro che marcherà un’esistenza può avere atteso a lungo, dimenticato apparentemente su un ripiano, oggetto di timorose occhiate in tralice, una promessa per il futuro …».




M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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Jules Vallès – «Les Victimes du Livre». «Vittime del libro», Testo francese a fronte, traduzione e cura di Ilaria Rabatti


Jules Vallès

Vittime del libro [Les Victimes du Livre]

Testo francese a fronte, traduzione e cura di Ilaria Rabatti

ISBN 978-88-7588-353-9, 2022, pp. 104, formato 130×170 mm., Euro 13 – Collana “au milieu des livres” [1]

In copertina: Vincent Van Gogh, Tre romanzi, olio su pannello, Parigi, gennaio-febbraio 1887

indicepresentazioneautoresintesi

Jules Vallès, di Gustave Courbet


Jules Vallès

L’insorto

Introduzione, traduzione e cura di Fernanda Mazzoli

indicepresentazioneautoresintesi


M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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Copertine e schede editoriali (371-380) – Aldo Lo Schiavo, Silvia Gastaldi, Fulvia de Luise, Mario Vegetti, Diego Lanza, Gherardo Ugolini, Giusto Picone, Livio Rossetti, Costanzo Preve, Mauro Serra, Claudio Lucchini, Salvatore A. Bravo, Margherita Guidacci, Ilaria Rabatti.

371-380

http://www.petiteplaisance.it/libri/371-380/378/int378.html371
Silvia Gastaldi, Fulvia de Luise w Mario Vegetti / Diego Lanza v Gherardo Ugolini, Giusto Picone, In ricordo di una amicizia filosofica. ISBN 978–88–7588-282-2, 2021, pp. 120, formato 140×210 mm, Euro 13 – Collana “Il giogo” [128]. In copertina: Raffaello Sanzio, Autoritratto con un amico, Parigi, Museo del Louvre, 1518-1520 circa.

372
Costanzo Preve, Hegel Marx Heidegger. Un percorso nella filosofia contemporanea. II Edizione.
ISBN 978-88-7588-284-6, 2021, pp. 96, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Divergenze” [72]. In copertina: Elaborazione creativa dell’opera di Eduardo Chillida, Elogio del Horizonte, Gijón (1990).

373
Aldo Lo Schiavo, Il contributo della tragedia attica al razionalismo antico.
ISBN 978–88–7588-286-0, 2021, pp. 96, formato 140×210 mm, Euro 10 – Collana “Il giogo” [129].
In copertina: Epigrafe scolpita sulla pietra, Teatro antico della Acropoli di Atene.

374
Livio Rossetti, Strategie macro-retoriche. Prefazione di Mauro Serra.
ISBN 978–88–7588-280-8, 2021, pp. 192, formato 130×200 mm, Euro 16 – Collana “Il giogo” [130].
In copertina: Joan Mirò, Il mio Alfabeto, 1972.

375
Costanzo Preve, Destra e Sinistra. La natura inservibile di due categorie tradizionali. Seconda Edizione.
ISBN 978-88-7588-288-4, 2021, pp. 112, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Divergenze” [73]. In copertina: Disegno di M. Vulcanescu.

376
Costanzo Preve, Marxismo Filosofia Verità. Seconda Edizione.
ISBN 978-88-7588-290-7, 2021, pp. 112, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Divergenze” [74]. In copertina: Gustav Klimt, Nuda Veritas, olio su tela, 1899, Österreichisches Theatermuseum, Vienna. In quarta: G. Klimt, Nuda Veritas, tavola pubblicata nel 1898 sulla rivista viennese “Ver Sacrum”.

377
Claudio Lucchini, La scuola della merce e le esigenze della libera individualità.
ISBN 978-88-7588-292-1, 2021, pp. 80, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Il giogo” [131]. In copertina: Andy Warhol, Campbell’s Soup Cans, 1962 e Henri Matisse, La Danse, 1910.

378
Salvatore A. Bravo, Pilocchio. Storia di un Pinocchio dei nostri giorni.
ISBN 978-88-7588-294-5, 2021, pp. 128, formato 140×210 mm., Euro 15 – Collana “Divergenze” [75]. In copertina: Antonio de Curtis, Totò nel quadro «Pinocchio e Lucignolo», Rivista teatrale Volumineide, 1942.

379
Aldo Lo Schiavo, Filosofia del mito greco. In Appendice: Themis, la dea del giusto consiglio.
ISBN 978–88–7588-296-9, 2021, pp. 80, formato 140×210 mm, Euro 10 – Collana “Il giogo” [132].
In copertina: Themis di Ramnunte, dal tempio di Nemesi (ca. 300 a.C.), Museo Archeologico Nazionale di Atene. In quarta: Charites (grazie), rilievo votivo, periodo arcaico. Glyptothek, Monaco di Baviera, Germania.

380
Margherita Guidacci, Lato di ponente. A cura di Ilaria Rabatti.
ISBN 978–88–7588-267-9, 2021, pp. 112, formato 140×210 mm, Euro 13 – Collana “Egeria” [20].
In copertina: Giorgione, La vecchia, 1506 circa, part. Gallerie dell’Accademia, Venezia.



M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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Copertine e schede editoriali (321-330) – Luca Grecchi, Gabriella Putignano, Salvatore A. Bravo, Arianna Fermani, Sergio Rinaldelli, Mino Ianne, Costanzo Preve, Margherita Guidacci, Ilaria Rabatti, Giancarlo Chiariglione, Alberto Giovanni Biuso, Carmine Fiorillo, Massimo Bontempelli.

321-330

321
Luca Grecchi, Scritti brevi su politica, scuola e società.
ISBN 978-88-7588-209-9, 2019, pp. 192, formato 140×210 mm., Euro 15 – Collana “Il giogo” [101].
In copertina: Volta dell’Eremo di San Galgano, sec XII, Chiusino, Siena.

322
Gabriella Putignano, Flash di poesia, dipinti di versi. Prefazione di R. Pellegrino. Postfazione di F.  Malizia.
ISBN 978-88-7588-213-6, 2019, pp. 88, formato 140×210 mm., Euro 10.
In copertina: Tommy Ingberg, Reveal.

323
Salvatore A. Bravo, L’albero filosofico del Ténéré. Esodo dal nichilismo ed emancipazione in Costanzo Preve. Dalla metafora del deserto (Nietzsche-Arendt) al fondamento veritativo in Costanzo Preve.
ISBN 978-88-7588-231-0, 2019, pp. 176, formato 170×240 mm., Euro 15 – Collana “Il giogo” [102].
In copertina: L’albero del Ténéré, deserto del Ténéré, nordovest del Niger.

324
Arianna Fermani, Divorati dal pentimento. Sguardi sulla nozione di metameleia in Aristotele.
ISBN 978-88-7588-246-4, 2019, pp. 64, formato 170×240 mm., Euro 7 – Collana “Il giogo” [103].
In copertina: William A. Bouguereau,The Remorse of Orestes (1862). In quarta di copertina: Michelangelo Merisi da Caravaggio, La Maddalena penitente, 1594-1595, Galleria Doria Pamphilj, Roma.

325
Sergio Rinaldelli, Come una foglia a primavera. Pagine di diario (2000-2018).
ISBN 978-88-7588-244-0, 2019, pp. 128, formato 130×200 mm., Euro 10.
In copertina: Sergio Rinaldelli, Giardino giapponese, olio su tavola, 2018.

326
Mino Ianne, Diremo addio ai filosofi greci? Il Cristianesimo deellenizzato del terzo millennio.
Prefazione di Arianna Fermani.
ISBN 978-88-7588-242-6, 2019, pp. 128, formato 140×210 mm., Euro 15 – Collana “Il giogo” [104].
In copertina: Il simbolo del pesce, in greco antico ΙΧΘΥΣ .

327
Costanzo Preve, Gesù tra i dottori. Esperienza religiosa e pensiero filosofico nella costituzione del legame sociale capitalistico.
ISBN 978-88-7588-240-2, 2019, pp. 128, formato 140×210 mm., Euro 13 – Collana “Divergenze” [63].
In copertina: Albrecht Dürer, Gesù tra i dottori (1506).

328
Margherita Guidacci, Sibille. Seguito da Come ho scritto “Sibille”. A cura di Ilaria Rabatti.
ISBN 978-88-7588-238-9, 2019, pp. 88, formato 140×210 mm., Euro 12 – Collana “Filo di perle”.
In copertina: Luca Lucherini, Sibilla (2019).

329
Giancarlo Chiariglione, Il discepolato di Ernesto De Martino. Tra religione, filosofia e antropologia. Prefazione di Alberto Giovanni Biuso.
ISBN 978-88-7588-236-5, 2019, pp. 56, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Il giogo” [105].
In copertina: Sascha Schneider, Eine vision, 1894-1895.

330
Koinè, L’essere della libera comunità e l’amore.
ISBN 978-88-7588-233-4, 2019, pp. 48, formato 140×210 mm., Euro 7 – Collana “Il giogo” [106].
In copertina: Henri Matisse, La danza, olio su tela, 1909. Ermitage di San Pietroburgo.



M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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Copertine e schede editoriali (011-020) – Margherita Guidacci, William Blake, Hilda Doolitle, Thomas S. Eliot, Gabriela Mistral, Richard Eberhart, Robert Frost, Archibald MacLeish, Ezra Pound, Tu Fu, Mao Tse-tung, Federico García Lorca, Vicente Aleixandre, Jorge Guillén, Cristopher Smart, Marie Under, Kathleen Raine, Henrik Visnapuu, Francis Thompson, Czeslaw Milosz, Elizabeth Bishop, John Keats, Giancarlo Battaglia, Ilaria Rabatti, Maura Del Serra, Roberto Signorini, Amedeo Anelli, Edgardo Abbozzo, Giovanni Bai, Sauro Cardinali, Alberto Cavalieri, Andrea Cesari, Franco De Bernardi, Fernanda Fedi, Gino Gini, Staffan Nihén, Claudio Rosi, Fabio Scatoli, Manuela Traini, William Xerra, Karin Boye, Else Lasker-Schüler, Gianna Manzini, Virginia Woolf, Simone Weil, Marina Cvetaeva, Moreno Fabbri, Daniela Marcheschi, Uta Treder, Margherita Ghilardi, Gabriella Fiori, Caterina Graziadei, Simone Weil, Giuseppe Giusti, Giuseppe Pontiggia.

011-020

011
Margherita Guidacci, La voce dell’acqua. Quaderno di traduzioni [autori tradotti: William Blake, Hilda Doolitle, Thomas S. Eliot, Gabriela Mistral, Richard Eberhart, Robert Frost, Archibald MacLeish, Ezra Pound, Tu Fu, Mao Tse-tung, Federico García Lorca, Vicente Aleixandre, Jorge Guillén, Cristopher Smart, Marie Under, Kathleen Raine, Henrik Visnapuu, Francis Thompson, Czeslaw Milosz, Elizabeth Bishop, John Keats], a cura di Giancarlo Battaglia e Ilaria Rabatti.
ISBN 88-87296-42-1, 2202, pp. 152, formato 120×180 mm., Euro 10 – Collana “Filo di perle”. In copertina: Gustav Klimt, Fanciulle con oleandro (1890-1891).

012
Margherita Guidacci, Prose e interviste, a cura di Ilaria Rabatti.
ISBN 88-87296-62-6, 1999, pp. 160, formato 140×210 mm., Euro 10 – Collana “Egeria” [4].
In copertina: il volto di Margherita Guidacci.

013
Maura Del Serra, Dialogo di Natura e Anima.
ISBN 88-87296-39-1, 1999, pp. 32, formato 140×210 mm., Euro 5 – Collana “Teatro”.
In copertina: Edward Munch, Due donne sulla spiaggia, 1888 c.

014
Roberto Signorini, Arte del fotografico. I confini della fotografia e la riflessione teorica degli ultimi venti anni.
ISBN 88-87296-85-5, 2001, pp. 256, formato 170×240 mm., Euro 20 – Collana “Fotografia”. In copertina: Emilio De Tullio, Il corpo, il segno, 1997; l’immagine è stata realizzata fotografando l’impronta prodotta da un corpo su un tessuto elastico, teso e illuminato in modo radente.

015
Amedeo Anelli, Novanta. Verso un’arte di pensiero [Scritti su: Edgardo Abbozzo – Giovanni Bai – Sauro Cardinali – Alberto Cavalieri – Andrea Cesari – Franco De Bernardi – Fernanda Fedi – Gino Gini – Staffan Nihén – Claudio Rosi – Fabio Scatoli – Manuela Traini – William Xerra].
ISBN 88-87296-36-7, 1999, pp. 96, formato 140×210 mm., Euro 12 – Collana “Egeria” [3].
In copertina: Giordano Bruno, De Triplice Minimo, Diagramma ermetico.

016

AA. VV. [Karin Boye – Else Lasker-Schüler – Gianna Manzini – Virginia Woolf – Simone Weil – Marina Cvetaeva] (a cura di Moreno Fabbri), Scrittrici del Novecento europeo [Interventi di: Daniela Marcheschi – Uta Treder – Margherita Ghilardi – Maura Del Serra – Gabriella Fiori – Caterina Graziadei].
ISBN 88-87296-04-9, 1998, pp. 96, formato 140×210 mm., Euro 12 – Collana “Egeria” [1]. In copertina: Foto di K. Boye [a], E. Lasker-Schüler [b], G. Manzini [c], V. Woolf [d], S. Weil [e], M. Cvetaeva [f].

017
Maura Del Serra, La Minima [con una nota di Daniela Marcheschi].
ISBN 88-87296-03-0, 1998, pp. 48, formato 140×210 mm., Euro 7 – Collana “Egeria” [2]. In copertina: Margherita Caiani.

018
Simone Weil, Le Poesie [con nota preliminare, Introduzione e traduzione di Maura Del Serra].
ISBN 88-87296-82-0, 2000, pp. 56, formato 140×210 mm., Euro 7 – Collana “Egeria” [6]. In copertina: foto di Simone Weil scattata a Baden-Baden nel 1921.

019
Giuseppe Giusti, Il Gingillino [a cura di Giampiero Giampieri e Luigi Angeli].
ISBN 88-87296-76-6, 2000, pp. 64, formato 140×210 mm., E 5,16.
In copertina: Giuseppe Giusti in una foto pubblicata su “Scena illustrata”, anno 65, n. 5, maggio 1950, p. 8.

020
Daniela Marcheschi, Destino e sorpresa;. Per Giuseppe Pontiggia, con i suoi primo scritti sul “verri”.
ISBN 88-87296-97-9, 2000, pp. 160, formato 130×200 mm., Euro 10,33 – Collana “L’Olmo” [1].
In copertina: foto di Giuseppe Pontiggia [a] e foto di Daniela Marcheschi [b].


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Copertine e schede editoriali (001-010) – Maura Del Serra, Gianfranco La Grassa, Sergio Quinzio, Luca Grecchi, Costanzo Preve, Norberto Bobbio, Giancarlo Paciello, Henry Laurens, Francis Jennings, Zeev Sternhell, Norman Finkelstein, Gherson Shafir, Ain Zara Magno, Luisa Giaconi, Ilaria Rabatti.

001-010

001
Maura Del Serra, Congiunzioni. Ventiquattro poesie inedite.
ISBN 88-7588-096-4, 2004, pp. 32, formato 115×167 mm, Euro 5.
In copertina: Matrimonio dell’acqua e del fuoco, antica raffigurazione indiana.

002
Gianfranco La Grassa, Il capitalismo oggi. Dalla proprietà al conflitto strategico. Per una teoria del capitalismo.
ISBN 88-7588-099-9, 2004, pp. 192, formato 170×240 mm, Euro 15 – Collana “Divergenze” [39]
In copertina: M. Chagal, Il giocoliere.

003
Luca Grecchi, La verità umana nel pensiero religioso di Sergio Quinzio.
ISBN 88-7588-098-0, 2004, pp. 176, formato 140×210 mm, Euro 15 – Collana “Il giogo” [1].
In copertina: Sergio Quinzio.

004
Luca Grecchi, L’anima umana come fondamento della verità.
ISBN 88-87296-46-4, 2002, pp. 112, formato 140×225 mm, Euro 12 – Collana “La ziqqurat” [4].
In copertina: Juseppe de Ribera, detto lo Spagnoletto, I saltimbanchi, Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid.

005
Luca Grecchi, Karl Marx nel sentiero della verità.
ISBN 88-87172-37-8, 2003, pp. 176, formato 140×225 mm, Euro 15 – Collana “La ziqqurat” [5].
In copertina: Leonardo da Vinci, Canone di proporzioni.

006
Luca Grecchi, Verità e dialettica. La dialettica di Hegel e la teoria di Marx.
ISBN 88-87172-25-4, 2003, pp. 64, formato 140×225 mm, Euro 7 – Collana “Quaderni di Koinè”.
In copertina: Cupola dell’Eremo di San Galgano, sulla collina di Montesiepi.

007
Costanzo Preve, Le contraddizioni di Norberto Bobbio. Per una critica del bobbianesimo cerimoniale.
ISBN 88-87172-20-3, 2004, pp. 160, formato 140×210 mm, Euro 12 – Collana “Divergenze” [37]. In copertina: Alchimisti al lavoro intorno ad un alambicco di distillazione; illustrazione xilografica dal De Secretis Naturae (1544) di Philip Ulstadt.

008
Giancarlo Paciello, La conquista della Palestina. Le origini della tragedia palestinese. Con testi di Henry Laurens, Francis Jennings, Zeev Sternhell, Norman Finkelstein, Gherson Shafir.
ISBN 88-87172-19-X, 2004, pp. 304, formato 170×240 mm, Euro 20 – Collana “Divergenze” [38]. In copertina: Una rifugiata palestinese separata – con il filo spinato – dalla sua casa dalla “Linea Verde”, la linea armistiziale definita dopo la guerra arabo-israeliana del 1948. Oggi si costruisce IL MURO.

009
Ain Zara Magno, Parole d’amore, a cura di Ilaria Rabatti.
ISBN 88-88172-03-3, 2001, pp. 64, formato 120×180 mm., Euro 8,00 – Collana “Filo di perle”.
In copertina: Amedeo Modigliani, Jeanne Hébuterne seduta in fronte, 1918.

010
Luisa Giaconi, Dalla mia notte lontana, a cura di Ilaria Rabatti.
ISBN 88-88172-02-5, 2001, pp. 64, formato 120×180 mm., Euro 8,00 – Collana “Filo di perle”. In copertina: D. G. Rossetti, Sogno a occhi aperti (1878), Oxford, Asmolean Museum.

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Margherita Guidacci (1921-1992) – Le Poesie. A cura di Maura Del Serra. Cronologia, bibliografia e note di Ilaria Rabatti. «Meglio scrivere un libro importante nel deserto che diventare celebri per equivoco».

Margherita Guidacci, Le Poesie, nuova edizione

Meglio scrivere un libro importante nel deserto
che diventare celebri per equivoco.
Il poeta che non ha mai somigliato a una sorgente
che dal profondo soltanto deriva il suo riso e le lacrime,
perché non si è messo piuttosto un berretto di piume di gallo,
non regge un uovo sul naso e non danza sui bicchieri?

Margherita Guidacci


La seconda edizione, riveduta e accresciuta, di questo volume che integra definitivamente l’opera poetica di Margherita Guidacci, riunisce con cura filologica e bio-bibliografica l’intero corpus poetico della poetessa fiorentina: dalle acerbe ma già personali Prime del 1939-40, maturate nell’ambiente “ermetico” di formazione, al folgorante esordio del 1946 con La sabbia e l’angelo, alla tragica “discesa agli Inferi” di Neurosuite (1970) e all’epifania amorosa dell’Inno alla gioia (1983), fino al postumo e testamentario Anelli del tempo (1993).
Dall’arco cinquantennale delle raccolte e delle molte “disperse” ritrovate e riunite, balza con singolare e scolpita coerenza una delle figure più alte e limpide del nostro Novecento poetico, intrisa di vaste e profonde consonanze europee (Guidacci fu traduttrice empatica ed eclettica, soprattutto dai prediletti Donne, Dickinson ed Eliot, ma anche da Guillén e da poeti slavi e cinesi). Si staglia qui con assolutezza la voce oggettiva, austera e tenera a un tempo, di una “Sibilla” classica e cristiana, dall’ethos intimamente civile e religioso ma non confessionale né omologabile a ortodossie ideologiche o letterarie, fedele solo alla sua “crescita” interiore e cosmica.





Margherita Guidacci (1921-1992) – Il nostro mondo.
Margherita Guidacci, Margherita Pieracci Harvell – «Specularmente. Lettere, studi, recensioni». A cura di Ilaria Rabatti
Margherita Guidacci (1921-1992) – Voi, guardie e doganieri, perché non chiedete il passaporto al tordo e al colombaccio? Si faccia dunque un bando rigoroso perché ogni uccello resti confinato nel proprio cielo territoriale. Fino a quel giorno anch’io, con tutti gli uomini, rifiuterò le frontiere.
Margherita Guidacci (1921-1992) – Il nostro mondo è meccanocentrico. La macchina è la nostra fede, è il totem della nostra èra. Il nostro dovere è rifiutare l’acquiescenza. Chiunque sente gridare dentro di sé una coscienza umana violentata, deve esternare, forte, questo grido.
Margherita Guidacci (1921-1992) – Chi ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo.
Margherita Guidacci (1921-1992) – «Sibille». Per tutto il tempo in cui rimasi in compagnia delle Sibille, le sentii sempre come delle presenze oggettive. erano per me delle persone reali, in carne ed ossa.
Margherita Guidacci (1921-1992) – Chi ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in questi vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo …
Margherita Guidacci (1921-1992) – Sono i pazzi quelli che hanno ragione, in una società disumana e soffocante come la nostra. Si impazzisce perché si ha l’impressione che il mondo non sappia che farsene dell’anima né delle sue facoltà più importanti, come ad esempio l’immaginazione.

Maura Del Serra – Adattamento teatrale de “La vita accanto” di Mariapia Veladiano
Maura Del Serra, Franca Nuti – Voce di Voci. Franca Nuti legge Maura Del Serra.
Intervista a Maura Del Serra. A cura di Nuria Kanzian. «Mantenersi fedeli alla propria vocazione e all’onestà intellettuale, senza cedere alle lusinghe di un facile successo massmediatico»
Maura Del Serra – Il lavoro impossibile dell’artigiano di parole
Maura Del Serra – La parola della poesia: un “coro a bocca chiusa”
Maura Del Serra, «Teatro», 2015, pp. 864
Maura Del Serra – Quadrifoglio in onore di Dino Campana
Maura Del Serra – I LIBRI ed altro
Maura Del Serra – Miklós Szentkuthy, il manierista enciclopedico della Weltliteratur: verso l’unica e sola metafora
Maura Del Serra – Al popolo della pace.
Maura Del Serra – «L’albero delle parole». La mia vita è stata un ponte per centinaia di vite, che mi hanno consumato e rinnovato, per loro libera necessità.
Maura Del Serra – «Altro Teatro», rimanendo fedele alla mia vocazione, senza cedere alle lusinghe di un facile successo massmediatico o alla rassicurante ma snaturante appartenenza a consorterie di potere.
Maura Del Serra – «Lettera agli amici». Apocalissi di una civiltà ingiusta, predatoria, pervasa dalla ybris materialista ed ipertecnologica. Sarà insieme doloroso e salutare, quanto mi auguro inevitabile e consapevole, un mutamento di rotta. Ascoltiamo le voci di chi ci invita ad «aprire la porta che non abbiamo visto».
Maura Del Serra – Ma come ricambiare alla stella la sua luce danzante, all’albero il suo slancio fra due mondi, … alle stagioni i loro ritmici doni …? … Distruggiamo fuori o dentro di noi solamente per scrollare questo debito immenso da portare come Atlante il suo globo terrestre
Maura Del Serra – In voce. 55 poesie lette dall’autrice.


Ilaria Rabatti – «La casa di carta», di Carlos María Domínguez. Una biblioteca è una porta nel tempo … Non basta una vita…
Ilaria Rabatti – Un libro di John Berger: «Da A a X. Lettere di una storia»
Ilaria Rabatti – Tra poesia e profezia: Il buio e lo splendore, l’ultima fase della poesia di Margherita Guidacci
Ilaria Rabatti – «Al fuoco della carità». Introduzione al libro di Margherita Guidacci, «Il fuoco e la rosa. I “Quattro Quartetti” di Eliot e Studi su Eliot»
Ilaria Rabatti – «Ricrescite», il libro di Sergio Nelli. Prezioso, straordinario incontro con una voce poetica che ha la forza – “contro le fiatate del vuoto” – di far respirare i muri e di muovere desideri.


M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
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Thomas Stearns Eliot (1888-1965) – La curiosità dell’uomo scruta il passato e il futuro, ma comprendere il punto  in cui l’eterno s’interseca col tempo è qualcosa che viene dato e perso in una morte d’amore che è di tutta la vita, ardore ed altruismo e abnegazione.

Thomas Stearns Eliot 001
Margherita Guidacci

Il fuoco e la rosa

I Quattro Quartetti di Eliot e Studi su Eliot

A cura di Ilaria Rabatti

ISBN 978-88-7588-008-8, 2006, pp. 256, Euro 22 – Collana “Egeria” [8]

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Men’s curiosity searches past and future
And clings to that dimension. But to apprehend
The point of intersection of the timeless
With time, is an occupation for the saint –
No occupation either, but something given
And taken, in a lifetime’s death in love,
Ardour and selflessness and self-surrender.

La curiosità dell’uomo scruta il passato e il futuro,
Si aggrappa a quella dimensione. Ma comprendere
Il punto  in cui l’eterno s’interseca col tempo
È occupazione da santi, anzi nemmeno occupazione,
Ma qualcosa che viene dato e preso
In una morte d’amore che è di tutta la vita,
Ardore ed altruismo e abnegazione.

***

Traduzione di Margherita Guidacci

M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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Ilaria Rabatti – «La casa di carta», di Carlos María Domínguez. Una biblioteca è una porta nel tempo … Non basta una vita…

Carlos María Domínguez

La mia (vera) casa assomiglia sempre di più ad una “casa di carta”.
Ilaria Rabatti

 

Carlos María Domínguez, La casa di carta, Sellerio, 2011

 

 

Carlos María Domínguez

 

«…il lettore è un viaggiatore che si muove in un paesaggio già scritto. Un paesaggio infinito.
L’albero è già stato scritto, e la pietra, e il vento fra i rami, e la nostalgia di quei rami e l’amore cui prestarono la loro ombra.
E non conosco gioia più grande che percorrere, in poche ore, un tempo umano che altrimenti mi sarebbe estraneo…
Non basta una vita… una biblioteca è una porta nel tempo».  (C. M. Domínguez)

 

Nella mia vita di appassionata lettrice ho maturato la certezza che un buon libro lascia sempre al lettore l’impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale.

Sarà forse perché amo respirare l’aria dei libri, o perché, col passare degli anni, la mia (vera) casa assomiglia sempre di più ad una “casa di carta”, che ho trovato folgorante il racconto, a tratti surreale, a tratti amaramente ironico, dello scrittore argentino Carlos María Dominguez, La casa di carta, scritto nel 2002, ma tradotto e pubblicato in Italia da Sellerio solo dopo un decennio, nel 2011. Attraversa la storia – che è anche un viaggio intorno al leggere – una tensione in forma di domanda, comune, mi pare, a tanta parte della letteratura argentina più recente (da Borges, a Manguel, a Piglia) sulla natura e l’essenza misteriosa del lettore.

Il protagonista indiretto della narrazione, Carlos Brauer, è un personaggio indimenticabile, con una totale aspirazione all’intimità e all’isolamento creativo. Lettore “puro”, assoluto (qualcuno lo definirebbe, troppo facilmente, compulsivo), egli intende il leggere non solo come un’attività, ma come una forma di vita che è al contempo difesa dalla vita e rifugio di fronte all’ostilità del mondo.

Ma Carlos Brauer è anche un geniale costruttore di cataloghi. Arrivato a raccogliere nella sua casa più di ventimila volumi, egli si porrà il problema della gestione e della disposizione dei libri nella sua biblioteca, risolvendo la “spinosa” questione delle “affezioni” – ovvero, mai collocare vicine le opere di autori che non si sopportano, come Borges e García Lorca; Marlowe e Shakespeare; Martin Amis e Julian Barnes; Vargas Llosa e García Márquez – elaborando un sistema aperto, basato sui numeri frattali, con cui poter modificare in ogni momento la collocazione dei volumi secondo criteri dinamici, ma ipotetici, «perché in fin dei conti nulla è più volubile delle valutazioni letterarie».

Sarà la drammatica (e metaforica) perdita in un incendio del catalogo – efficace ed ordinata sintesi, per tutti noi bibliofili, della realtà, la mappa che ci guida nella confusione della vita – a modificare definitivamente le sue prospettive e ad indurlo a trasferirsi, con i suoi libri, in un luogo sperduto «senza mezze tinte, né anestesia, né distrazioni, né consolazione» ai confini del mondo, sulla spiaggia di Rocha (Uruguay), dove poi maturerà la scelta con cui riscatterà la sua esistenza…

Il racconto, di cui volutamente taccio l’epilogo per non togliere al lettore il gusto della sorpresa finale, è innescato da una breve storia d’amore vissuta dal protagonista, di cui resta traccia in una dedica sul frontespizio di una copia de La linea d’ombra di Joseph Conrad, romanzo che mi pare splendidamente evocare un altro tema centrale della storia di Domínguez: quello del passaggio alla maturità del protagonista che si configura con il superamento della “propria” linea d’ombra attraverso un atto di amore estremo e assoluto.

Ilaria Rabatti


Ilaria Rabatti – Un libro di John Berger: «Da A a X. Lettere di una storia»
Ilaria Rabatti – Tra poesia e profezia: Il buio e lo splendore, l’ultima fase della poesia di Margherita Guidacci
Ilaria Rabatti – «Al fuoco della carità». Introduzione al libro di Margherita Guidacci, «Il fuoco e la rosa. I “Quattro Quartetti” di Eliot e Studi su Eliot»
Ilaria Rabatti – «Ricrescite», il libro di Sergio Nelli. Prezioso, straordinario incontro con una voce poetica che ha la forza – “contro le fiatate del vuoto” – di far respirare i muri e di muovere desideri.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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Ilaria Rabatti – il libro di John Berger è un atto di fede nel potere che ha l’amore di sconfiggere il tempo. L’opposto dell’amore non è l’odio, ma la separazione, che si può vincere lottando contro la tentazione dell’acquiescenza e dell’oblio.

Ilaria Rabatti-John Berger

John Berger

John Berger

«L’attesa appartiene al corpo, mentre la speranza appartiene all’anima».

“Dire la verità? Parole torturate finché non si arrendono al loro esatto opposto; Democrazia, Libertà, Progresso, quando vengono rimandate nelle loro celle, sono incoerenti. Poi ci sono altre parole, Imperialismo, Capitalismo, Schiavitù, alle quali è negato l’ingresso, che vengono ricacciate indietro a ogni posto di frontiera, e i cui documenti sono confiscati e consegnati a impostori come Globalizzazione, Libero Mercato, Ordine naturale.

Soluzione: la lingua notturna dei poveri. Chi la usa riesce a dire e avere qualche verità”.

“Oggi servirsi del vocabolario tradizionale, usato dai potenti e dai media, non fa che aumentare l’oscurità e la desolazione in cui siamo immersi. Il che significa essenzialmente rimanere in silenzio. Significa scegliere le voci a cui vogliamo unirci”.

***
*

Ogni libro ha la sua voce, il suo respiro.

E quando leggo un libro avverto subito, fin dalle prime righe, se a quel respiro può unirsi anche il mio, se quella storia mi vuole o non mi vuole come lettrice. Se non mi vuole, preferisco rinunciare subito… ma se mi accoglie, sento il mio respiro intercettare quello dei protagonisti del racconto, e di colpo io sono dentro la storia è la storia è dentro di me…

Con il libro di John Berger, Da A a X, lettere di una storia, “lieve e incandescente” romanzo d’amore in forma epistolare è accaduto proprio così; e fin dalle prime pagine ho sentito subito di “essere dentro” quella palpitante vicenda esistenziale, come se il “flusso sanguigno” del racconto si congiungesse misteriosamente al flusso sanguigno della mia stessa storia di vita e ne vivificasse alcuni passaggi. Dice John Berger – critico acuto e sottile della cultura contemporanea e delle dinamiche sociali e politiche della globalizzazione, ma soprattutto scrittore militante che fa della letteratura uno dei principali strumenti per indagare e difendere i sentimenti più intimi dell’uomo – che «quando una storia ci colpisce e ci commuove, essa genera qualcosa che diventa, o può diventare, una parte essenziale di noi, e che questa parte, piccola o ampia che sia, è, per così dire, la sua discendenza o prole».

Ma per Berger, che ama definirsi storyteller – ovvero, insieme, ascoltatore e narratore di storie, dove, cioè, la capacità di ascoltare è la premessa sostanziale alla narrazione – non solo di ascolto è fatta la narrazione ma anche di sguardi, ovvero di un particolare, “inquieto” modo di guardare e di interrogarsi, che costituisce la sua cifra di scrittore, assolutamente appartato e solitario. Superati gli ottantasette anni, da sempre impegnato a denunciare lo stato di oppressione violenta in cui è tenuta la Palestina dalle truppe di occupazione israeliane, Berger è ancora uno “scrittore contro”, che reclama la disobbedienza e la lotta; probabilmente, come sottolinea Belpoliti, «l’ultimo scrittore politico europeo in circolazione, in ogni caso l’unico che sia rimasto testardamente legato a una lettura realista e insieme poetica del mondo, l’unico che somigli per passione e insistenza a PierPaolo Pasolini, di cui continua lo spirito profetico in un’età in cui gli intellettuali si sono trasformati in consulenti, opinion maker, brillanti tornitori delle viti del presente».

Ricorrendo al tradizionale espediente narrativo, quello del “ritrovamento” di carte manoscritte, nella premessa al romanzo Berger ci avverte di essere riuscito a mettere le mani su alcuni pacchi di lettere, che appartengono (o sono appartenute?) ad un prigioniero, Xavier, condannato a due ergastoli per presunte attività terroristiche. Le lettere sono state scritte dalla sua compagna A’ida, che, sfidando la sorda giustizia del più forte che lavora sull’amnesia dei sentimenti e la perdita di contatto con la realtà, colma la distanza con l’amato attraverso ponti di parole che evocano ricordi e raccontano i dettagli di una vita quotidiana a lui ormai per sempre negata: dal lavoro in farmacia, alle visite alla vecchia madre di lui, alle riunioni politiche clandestine coni “resistenti”, all’angoscia  di una precaria sopravvivenza in un villaggio occupato dall’esercito, presente con i suoi caccia ed i suoi elicotteri.

Insieme alle sue attente osservazioni sul quotidiano, che la portano di continuo ad interrogarsi su ciò che accade sotto i suoi occhi, con un atto di fede profondissimo nel potere dell’amore di sconfiggere il tempo, A’ida compone per Xavier – di cui non abbiamo le risposte, ma solo alcune riflessioni di politica internazionale appuntate sul retro delle lettere di lei – uno struggente canto dell’attesa e del desiderio: «Prima che ti prendessero, pensavo poco al futuro. I nostri genitori avrebbero detto che lottavamo per il futuro. Non noi. Noi stavamo combattendo per rimanere noi stessi. Da quando ti hanno preso, il futuro è costantemente con me, perché ti aspetto […] C’è un enorme differenza tra speranza e attesa. All’inizio credevo fosse una questione di durata, che la speranza consistesse nell’aspettare qualcosa di più lontano. Mi sbagliavo. L’attesa appartiene al corpo, mentre la speranza appartiene all’anima. La differenza è tutta qui. […] Ho scoperto qualcosa di più. L’attesa di un corpo può durare quanto qualsiasi speranza. Come la mia che aspetta il tuo».

L’opposto dell’amore infatti, sembra dirci Berger, non è l’odio, ma la separazione, che nel romanzo è rappresentata dalle mura del carcere, che A’ida cerca d’abbattere con la forza, la passione dei suoi sentimenti, resistendo e lottando, in primo luogo contro se stessa, contro la tentazione dell’acquiescenza e dell’oblio, affidando talvolta ai disegni – disegni di mani (realizzati dallo stesso Berger), che compiono azioni con movenze diverse perché «tutte le storie sono anche storie delle mani» – ciò che le parole non riescono a dire: «i disegni offrono ospitalità all’invisibile compagnia che è al nostro fianco […] non piangono la distanza, ma rispondono a una sola parola: QUI».

Ilaria Rabatti

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