Albert Camus (1913-1960) – Il teatro è un luogo di verità: è per me esattamente il più alto dei generi letterari e in ogni caso il più universale.
«Come? Perché faccio del teatro? Ebbene, me lo sono domandato spesso. E la sola risposta che abbia potuto darmi sino ad ora le sembrerà di una banalità scoraggiante: semplicemente perché una scena di teatro è uno dei luoghi del mondo in cui sono felice. Noti del resto che questa riflessione è meno banale di quanto sembri. La felicità, oggi, è un’attività originale. […] Sono ragioni d’uomo ma ho anche ragioni d’artista, vale a dire più misteriose. E innanzitutto trovo che il teatro è un luogo di verità. Generalmente si dice, è vero, che è il luogo dell’illusione. Non lo creda affatto. Sarebbe piuttosto la società a viver d’illusione e lei incontrerà sicuramente meno istrioni sulla scena che in città. Prenda in ogni caso uno di questi attori non professionisti che figurano nei nostri saloni, nelle nostre amministrazioni o, più semplicemente, nelle nostre sale di ripetizione generale. Lo metta su questa scena, esattamente in questo posto, scarichi su di lui 4000 watts di luce, e la commedia allora non durerà più, lo vedrà in un certo senso tutto nudo, nella luce della verità. Sì, le luci della scena sono spietate e tutte le truccature del mondo non impediranno mai che l’uomo, o la donna, che cammina o parla su questi sessanta metri quadrati si confessi a modo suo e declini, nonostante i travestimenti e i costumi, la sua vera identità. E degli esseri che ho a lungo e ben conosciuto nella vita, cosi come sembrano essere, sono assolutamente sicuro che li conoscerei veramente a fondo solo se mi facessero la cortesia di voler ripetere e recitare con me i personaggi di un altro secolo e di un’altra natura. Qualche volta mi si dice: «Come concilia nella sua vita il teatro e la letteratura?» In fede mia, ho fatto molti mestieri, per necessità o per gusto, e si deve pur pensare che sono riuscito a conciliarli con la letteratura, dato che sono rimasto uno scrittore. Ho persino l’impressione che cesserei di scrivere, se a un certo punto accettassi di essere unicamente uno scrittore. Per quanto riguarda il teatro, la conciliazione è automatica giacché il teatro è per me esattamente il più alto dei generi letterari e in ogni caso il più universale».
Albert Camus, «Gros pian», alla televisione, 12 maggio 1959.
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