Werner Jaeger (1888-1961) – Stato non è mai mera potenza, ma è sempre la struttura spirituale del portatore di questa potenza, dell’uomo. L’incultura è la causa per cui gli stati vanno in rovina. È chiaro allora che bisogna togliere agl’incolti la possibilità d’influire sull’azione del governare.
Ed ecco ormai venire al centro della considerazione questo problema: chi deve governare?
«Per parlare con le parole di Platone nella Repubblica, il disfacimento dello stato nell’intimo animo del reggitore (591e; 592b) suggellava quella caduta che si compiva esteriormente, nei fatti. Stato non è mai mera potenza, ma è sempre la struttura spirituale del portatore di questa potenza, dell’uomo.
Se dunque è l’incultura la causa per cui gli stati vanno in rovina, cioè il difetto di accordo tra sentimenti e ragione nell’anima del reggitore, sia questi uno o più, è chiaro allora che bisogna togliere agl’incolti la possibilità d’influire sull’azione del governare. Incolto, in questo senso profondo, può essere proprio colui che la comune opinione considera come il tipico uomo colto: il calcolatore oculato, l’uomo di pronte reazioni intellettuali, il parlatore brillante: in quest’ultima qualità, anzi, sembra che Platone veda un sintomo specifico della prevalenza delle passioni sulla ragione (689 c-d). Ed ecco ormai venire al centro della considerazione questo problema: chi deve governare?»
Werner Jaeger, Paideia. La formazione dell’uomo greco, 3 voll., La Nuova Italia, Firenze 1999, vol. III, p. 412.
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