Maria Zambrano (1904-1991) – Il silenzio che accoglie la parola assoluta del pensiero umano diventa il dialogo silenzioso dell’anima con se stessa.
«E il silenzio, il silenzio che si fa è come un vaso, atto a recepire la parola definitiva e a conservarla senza che svanisca né si versi, affinché permanga senza passare né entri nella catena delle parole che si susseguono le une alle altre, in una moltitudine. Esiste infatti la moltitudine delle parole che hanno perso qualità e quel minimo di silenzio necessario a sostenerle e a farle apparire; una moltitudine che può trasformarsi in un esercito in marcia. […] Il silenzio che accoglie la parola assoluta del pensiero umano, la quale rimarrà così separata, solitaria, operante, come quella del linguaggio sacro degli inizi e, conservata in questo luogo silenzioso dell’anima umana, agirà indefinitamente, si attualizzerà in una illimitata e incessante riflessione, quella che Platone definisce come “il dialogo silenzioso dell’anima con se stessa”».
Maria Zambrano, Luoghi della pittura, Medusa, Milano, 2002.
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