Giorgio Pasquali (1885-1952) – La parola è come acqua di rivo che riunisce in sé i sapori della roccia dalla quale sgorga e dei terreni per i quali è passata. Chi non ricorda non vive.
![Giorgio Pasquali, stravaganze](http://blog.petiteplaisance.it/wp-content/uploads/2020/05/Giorgio-Pasquali-stravaganze-860x280.jpg)
La parola è come acqua di rivo che riunisce in sé i sapori della roccia dalla quale sgorga e dei terreni per i quali è passata.
Chi non ricorda non vive.
Opere di Giorgio Pasquali
- Orazio lirico, Firenze, Le Monnier, 1920.
- Filologia e storia, Firenze, Le Monnier, 1920.
- Storia della tradizione e critica del testo, Firenze, Le Monnier, 1934 (ristampa Firenze, Le Lettere, 1988).
- Pagine stravaganti di un filologo, Lanciano, Carabba, 1933.
- Pagine meno stravaganti, Firenze, G.C. Sansoni, 1935.
- Le lettere di Platone, Firenze, Le Monnier, 1938 (seconda edizione Firenze, G.C. Sansoni, 1967)
- Terze pagine stravaganti, Firenze, G.C. Sansoni, 1942.
- Stravaganze quarte e supreme, Venezia, Neri Pozza, 1951.
- Vecchie e nuove pagine stravaganti di un filologo, Firenze, F. De Silva, 1952.
- Lingua nuova e antica. Saggi e note, a cura di Gianfranco Folena, Firenze, Le Monnier, 1964.
- Scritti filologici (I: Letteratura greca; II: Letteratura latina, cultura contemporanea, recensioni), a cura di Fritz Bornmann, Giovanni Pascucci, Sebastiano Timpanaro, Firenze, Olschki, 1986.
![M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.](http://blog.petiteplaisance.it/wp-content/uploads/2019/12/M.-Ludovico-Dolce-Dialogo-nel-quale-si-ragiona-del-modo-di-accrescere-e-conservar-memoria-Venezia-1562.-12.gif)