Sesto Empirico (160– 210) – L’uomo si distingue dagli animali privi di ragione non per il discorso espresso dalla voce, ma per il discorso interiore, non per la semplice fantasia, ma per quella fantasia che trascorre da un termine all’altro e che associa.
L’uomo si distingue dagli animali privi di ragione non per il discorso espresso dalla voce (infatti anche cornacchie, pappagalli e gazze emettono suoni articolati!, ma per il discorso interiore; né si distingue soltanto per la semplice fantasia, ma per quella fantasia che trascorre da un termine all’altro e che associa.
Sesto Empirico, Adversus Mathematicos, VIII, 275 (A , II, 135).