Michal Jackowski – Il classico va oltre il tempo, è un codice universale che consente di avere un dialogo con se stessi, con l’umanità. I modelli classici possiedono una carica millenaria che unisce in un’unica forma storie, morale ed emozioni.
![Jackowski Michal 01](http://blog.petiteplaisance.it/wp-content/uploads/2020/10/Jackowski-Michal-01-860x280.jpg)
«[…] noi tutti siamo legati all’arte classica come alberi alla terra, e senza le proprie radici è difficile essere stabili, Il classico va oltre il tempo, è un codice universale che consente di avere un dialogo con se stessi, con l’umanità […]. I modelli classici possiedono una carica millenaria che unisce in un’unica forma storie, morale ed emozioni. […] L’antica mitologia è ancora idonea a interpretare la realtà attuale. Questa lingua senza tempo si presta paradossalmente anche ad esprimere i miti contemporanei della nostra società dei consumi. […] il materiale è importante per me quanto il simbolo che rappresenta. Il materiale rafforza il messaggio. La semplice consapevolezza di essere in contatto con materiali nobili dà soddisfazione estetica, e lo scolpire il marmo non può essere paragonato allalavorazione di una scultura in resina. C’è una sorta di battaglia con la natura, nel processo creativo, soprattutto quando la lavorazioine è fatta in pietra o in bronzo e l’energia di questo processo è emotivamente palpabile […]».
Michal Jackowski, Intervista sul classico, «Alias domenica», il manifesto, 15 settembre 2020, p. 6.
![M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.](http://blog.petiteplaisance.it/wp-content/uploads/2019/12/M.-Ludovico-Dolce-Dialogo-nel-quale-si-ragiona-del-modo-di-accrescere-e-conservar-memoria-Venezia-1562.-12.gif)