Pier Paolo Pasolini (1922-1975) – La forma della città. Sì, ho scelto come tema la forma di una città, il profilo di una città, la massa architettonica della città che è incrinata, è rovinata, è deturpata da qualcosa di estraneo.
Pierpaolo Pasolini
La forma della città
video RAI, durata 15 min., 1973
– Io ho scelto la città, la città di Orte, cioè praticamente ho scelto come tema la forma di una città, il profilo di una città. Ecco, quello che vorrei dire è questo: io ho fatto un’inquadratura che prima faceva vedere soltanto la città di Orte nella sua perfezione stilistica, cioè come forma perfetta assoluta […]; basta che io muova questo affare qui nella macchina da presa ed ecco che la forma della città, il profilo della città, la massa architettonica della città è incrinata, è rovinata, è deturpata da qualcosa di estraneo.
– Quella casa che si vele lì a sinistra, la vedi?
[…]
Tante volte siamo andati a girare fuori dall’Italia, in Marocco, in Persia, in Eritrea, e tante volte avevo il problema di girare una scena in cui si vedesse una città nella sua completezza, nella sua interezza, e quante volte mi hai visto soffrire […] perché questo disegno, questa purezza assoluta della forma della città era rovinata da qualcosa di moderno, da qualche corpo estraneo che non c’entrava con questa forma della città, con questo profilo della città […].
Siamo adesso di fronte ad Orte da un altro punto di vista […]. Se la inquadro vedo un totale ancora più perfetto di quello di prima cioè la forma della città è proprio nella sua perfezione massima […] Infatti la città, da questo punto di vista all’estrema destra, finisce con uno stupendo acquedotto […] e immediatamente attaccate all’acquedotto ci sono altre case moderne dall’aspetto non dico orribile ma estremamente mediocre […] case […] che lì sono un altro elemento disturbatore della perfezione della forma della città di Orte […] Ora, che cos’è che mi dà tanto fastidio […] di quelle povere case popolari? […] è il fatto che appartengano a un altro mondo, hanno caratteri stilistici completamente
diversi da quelli dell’antica città di Orte e la mescolanza delle due cose infastidisce […] mi disturba particolarmente. […] Perché questo non è un difetto solo italiano, ma è un difetto di tutto il mondo.
[…] Il vero fascismo è allora proprio questa società dei consumi che sta distruggendo l’Italia, e questa cosa è avenuta così rapidamente in questi cinque, sei, sette, dieci anni, che non ce ne siamo resi conto […] questa specie di incubo […].
Pier Paolo Pasolini