Eugène Minkowski (1885-1972) – La vita consiste in una ricreazione continua di una prospettiva di vita, tracciandola e costruendola con le nostre mani.
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La vita non consiste forse in una ricreazione continua e inevitabile di una prospettiva di vita? […] la vita è una strada da percorrere, una strada che non ha nulla di metaforico in sé. Si tratta al contrario dell’unica strada che noi dobbiamo percorrere necessariamente, tracciandola e costruendola con le nostre mani. Non ce ne sono altre. […] Per questo parliamo abitualmente delle svolte che incontriamo sulla nostra strada, benché questa strada si prolunghi dritta davanti a noi, o usiamo talvolta l’espressione “prendere una buona o una cattiva strada”, benché la strada, una volta imboccata, possa essere soltanto quella buona. Allo stesso modo, “allontanarsi dalla retta via” significa discostarsi, più o meno a lungo, dalla nostra strada, per farvi ritorno in seguito […]. Un’opera personale matura lentamente, si fa strada in me, come se risalisse in superficie, assume progressivamente una forma concreta, ed infine si stacca da me, diventando di dominio pubblico. […] Lo sguardo rivolto all’avvenire, mi metto già a pensare all’opera seguente. E sono consapevole di lasciarmi così alle spalle, continuando sempre ad avanzare, alcune tracce del mio passaggio quaggiù. […]. L’opera, tuttavia, non la cogliamo in tutta la sua pienezza quando, compiuta, la esaminiamo semplicemente dal di fuori, ma quando riusciamo invece a penetrare nella durata vissuta, seguendone la lenta maturazione, fino al momento in cui essa si distacca da noi.
Eugène Minkowski, Vers une cosmologie. Fragments philosophiques, Aubier-Montaigne, Paris, 1936, trad. it. di D. Tarizzo, Verso una cosmologia. Frammenti filosofici, Einaudi, Torino, 2005, pp. 194-203.
Eugène Minkowski – Il tempo vissuto – L’azione etica apre l’avvenire davanti a noi perché resiste al divenire: è la realizzazione di quanto vi è di più elevato in noi
Eugène Minkowski (1885-1972) – La morte, mettendo fine alla vita, la inquadra interamente, in tutto il suo percorso. È la morte che trasforma il succedersi o la trama degli avvenimenti della vita in “una” vita. Non è nel nascere ma è col morire che si diventa un’unità, “un uomo”.
Eugène Minkowski (1885-1972) – La ricchezza dell’avvenire che libera dalla morsa dell’attesa
Eugène Minkowski (1885-1972) – È lo slancio vitale che dà un senso alla vita e costituisce quanto vi è in essa di più essenziale. Questo slancio sempre vivo crea l’avvenire e non può essere racchiuso in una sezione trasversale della coscienza, e si tende, come un arco, oltre tutte le sezioni di questo genere.
