Fabrizio De André (1940-1999) – Mi piacciono le canzoni in lingua minore, ho sempre cantato un’umanità marginale. Le lingue nazionali al confronto con quelle dialettali non si rinnovano. Il dialetto non va a morire ma riemergerà dal disastro del capitalismo.
«Mi piacciono le canzoni in lingua minore, ho sempre cantato un’umanità marginale, e i personaggi anonimi di Creuza parlano una lingua dell’anonimato. Pasolini diceva che il dialetto è il popolo, e il popolo è autenticità. Ne deduco che il dialetto è 1’autenticità. […] Le lingue nazionali al confronto con quelle dialettali sono morte, non si rinnovano […] il dialetto non va a morire ma riemergerà dal disastro del capitalismo […]».
Fabrizio De André, Come un’anomalia. Tutte le canzoni, Einaudi, Torino 1999, pp. 226-227.