Franco Fortini (1917-1994) – «Reversibilità». Anassagora giunse ad Atene che aveva da poco passato i trent’anni. Era amico d’Euripide e Pericle. Parlava di meteore e arcobaleni. Ne resta memoria nei libri. uomini che furono e che in noi sono fin d’ora?
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Reversibilità
Anassagora giunse ad Atene
che aveva da poco passato i trent’anni.
Era amico d’Euripide e Pericle.
Parlava di meteore e arcobaleni.
Ne resta memoria nei libri.
Si ascolti però quel che ora va detto.
Anche la grandissima Unione Sovietica e la Cina
esistono, o l’Africa; e le radio
ogni notte ne parlano. Ma per noi, per
noi che poco da vivere ci resta,
che cosa sono l’Asia immensa, il tuono
dei popoli e i meravigliosi nomi
degli eventi, se non figure, simboli
dei desideri immutabili dolorosi? Eppure
– si ascolti ancora – i desideri immutabili
dolorosi che mordono il cuore nei sonni
e del poco da vivere che resta
fanno strazio felice, che cosa sono
se non figure, simboli, voci
dei popoli che mutano e si inseguono,
degli uomini che furono e che in noi
sono fin d’ora? E così vive ancora,
parlando con Euripide e con Pericle
di arcobaleni e meteore, il filosofo
sparito e una sera d’estate
ansioso fra capre e capanne di schiavi
entra ad Atene Anassagora.
Franco Fortini
Franco Fortini, Poesie inedite, Einaudi, Torino 1997
Romano Luperini interpreta questa poesia come segno del rovesciamento della situazione privata in pubblica: «L’educazione insegna la reversibilità delle distanze e delle differenze nel tempo e nello spazio, e dunque un nuovo senso di cittadinanza ed etica planetaria, la possibilità di un nuovo patto fra generazioni e fra popoli». Il messaggio della poesia per Luperini: «[…] L’attività intellettuale che cerca un senso non solo individuale ma pubblico è l’unica risposta laica possibile al nulla della morte e alla ripetitività dei cicli biologici». Per Guido Mazzoni: «Reversibilità ha come tema l’esperienza dei livelli di realtà che trascendono la vita privata». Cfr. Ospite ingrato – Rivista on line Centro Studi Franco Fortini “Per una rilettura delle sette canzonette del Golfo” di F. F.- di Roberto Talamo.
Franco Fortini (1917-1994) – «I confini della poesia», Castelvecchi, 2015: «Misura, ossia senso del limite opportuno ma anche dell’illimitato che sta al di là»
