Hermann Hesse (1877-1962) – Dobbiamo fare assegnamento su quella fonte di energia che è la meditazione, sul sempre rinnovato accordo dello spirito e dell’anima.
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«[…] quanto più pretendiamo da noi o quanto più il nostro compito pretende da noi di volta in volta, tanto più dobbiamo fare assegnamento su quella fonte di energia che è la meditazione, sul sempre rinnovato accordo dello spirito e dell’anima. E quanto più intensamente […] un compito ci tiene occupati e ora ci sprona e incalza, ora ci stanca e deprime, con tanto maggior facilità trascuriamo questa fonte […]. I veri grandi della storia universale o sapevano meditare o conoscevano, sia pure inconsapevolmente, la via per giungere là dove ci porta la meditazione. Gli altri uomini, anche i più intelligenti e robusti, hanno finito col naufragare e soccombere perché il loro compito o il loro sogno ambizioso era giunto a dominarli […]».
Hermann Hesse, Il giuoco delle perle di vetro, trad. di E. Pocar, Introd. Di H. Mayer, Mondadori, Milano 1984, p. 105.
Hermann Hesse – I libri hanno valore soltanto se conducono alla vita
Hermann Hesse (1877-1962) – Perseguono con tutta la loro forza vitale un unico scopo: realizzare la legge che è insita in loro, portare alla perfezione la propria forma, rappresentare se stessi.
