Isaak I. Rubin (1886-1937) – Il capitalista fin dal momento della produzione della merce la equipara con una determinata somma di denaro. Ma ciò avviene preliminarmente nella sua “coscienza”, per potersi poi realizzare nello scambio effettivo. Ecco un rapporto “umano” che acquista la forma di “cosa”, la reificazione di un rapporto di produzione tra persone.
«Ora poiché la merce è destinata allo scambio fin dal momento della sua produzione, il produttore, già a livello di produzione diretta, prima dell’atto dello scambio, equipara il suo prodotto con una determinata somma di valore (denaro), e il suo lavoro concreto a una determinata quantità di lavoro astratto. […] Questa equiparazione deve preliminarmente avvenire “nella coscienza”, per potersi poi realizzare nello scambio effettivo. […]. Ora, il problema sta nella differenza tra “esistenza materiale” e ”funzionale” delle cose, tra prodotto del lavoro e sua forma sociale, tra cose e rapporti di produzione tra persone “concresciuti” alle cose, espressi cioè nelle cose. Ciò che si rivela è dunque la connessione inseparabile tra la teoria del valore di Marx e i suoi principi metodologici generali, formulati nella teoria del feticismo delle merci […]. Abbiamo a che fare con un rapporto umano che acquista la forma di cosa e in questa forma si collega al processo della distribuzione sociale del lavoro. In altre parole si tratta della reificazione di un rapporto di produzione tra persone».
Isaak I. Rubin, Saggi sulla teoria del valore di Marx, FeltrineIli, Milano 1976, pp. 59-60.