Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) – Più sensibile è l’anima di chi contempla, più questi si abbandona all’estasi suscitata in lui dall’ armonia della natura. Tutti i singoli oggetti gli sfuggono, ed egli non vede e non sente che il tutto.
«Più sensibile è l’anima di chi contempla, più questi si abbandona all’estasi suscitata in lui da tale armonia [della natura]. Una fantasticheria dolce e profonda s’impadronisce allora dei suoi sensi, ed egli si smarrisce, in uno stato di deliziosa ebbrezza, nell’immensità di questo bell’ordine, con cui si immedesima. Tutti i singoli oggetti gli sfuggono, ed egli non vede e non sente che il tutto».
Jean-Jacques Rousseau, Les rêveries du promeneur solitaire (prima edizione postuma Genève1782), Flammarion, Paris 1964, p. 126.