Ludwig von Bertalanffy (1901-1971) – La società umana non è una comunità di formiche controllata dalle leggi della totalità sovraordinata
«I valori reali dell’umanità non sono quelli che essa ha in comune con le entità biologiche, e cioè il funzionamento di un organismo oppure di una comunità di animali, ma quelli che sorgono dalla mente individuale. La società umana non è una comunità di formiche o termiti, governata da un istinto intrinseco e controllata dalle leggi della totalità sovraordinata; essa si fonda sulle realizzazioni dell’individuo, ed è condannata se l’individuo è reso pari a un ingranaggio della macchina sociale».
Ludwih von Bertalanffy, Teoria generale dei sistemi. Fondamenti, sviluppi, applicazioni, Mondadori, 2010, p. 94).
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Quarta di copertina
Le ultime ricerche in ogni campo della scienza hanno evidenziato come, nei più diversi fenomeni (dall'andamento dei mercati allo sviluppo di epidemie) sia necessario un approccio che analizzi non solo i singoli elementi, ma l'intera realtà generata dall'interazione di tutti i componenti del sistema. Questo metodo di analisi ha le sue origini in un saggio pubblicato nel 1969: la Teoria generale dei sistemi del biologo austriaco Ludwig von Bertalanffy. Un'opera che è ormai diventata un classico della letteratura scientifica e filosofica, mantenendo inalterata la sua dirompente attualità, e che ha influenzato in profondità la cultura odierna generando quell'atteggiamento interdisciplinare rivelatosi tanto proficuo.
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