Philip Schultz – La vita di un artista è simile a quella di un dislessico. La lettura contiua a essere per me una sfida

Philip Schultz, La mia dislessia

Quanti sono i modi in cui si può leggere …
In La mia dislessia, Philip Schultz
(premio Pulitzer per la poesia e fondatore della prestigiosa scuola di scrittura Writers Studio)
ci dice di aver imparato a leggere emotivamente,
usando il potere dell’immaginazione, dell’intuizione e della sensibilità per capire e decifrare la lingua scritta.

 

SCHULTZ

«La vita di un artista è per molti versi simile a quella di un dislessico. È nella natura di entrambi rendere il creatore una vittima, facendone un escluso e un disadattato. Se non fosse per la mia lotta con la dislessia, dubito che sarei mai diventato scrittore o che avrei mai saputo insegnare a scrivere.
Una cosa è chiara: la mente di un dislessico è diversa da quella degli altri. Ho impiegato gran parte della mia vita per capire che non era la stupidità l’origine dei miei problemi di elaborazione del linguaggio. […]
Mentre leggo nella mia mente avviene una sorta di baratto tra l’insicurezza e il desiderio di conoscenza, in cui devo riusscire a vincere un senso di ansia e di scoramento. Ho imparato a leggere come un corridore che impara ad aspettarsi di trovare la seconda e la terza curva, o come un atleta che si spinge oltre il proprio limite.
Leggo parola per parola, a volte congratulandomi con me stesso quando completo una frase, un paragrafo, un capitolo. Forse per questo trovo particolarmente difficile leggere qualcosa che non sia emozionante e ben scritto; per questo sono diventato poeta, perché la poesia è serrata e spesso emozionante e ben scritta. […]
Ogni volta che mi accorgo che la mia mente si sta allontanando da quello che sto leggendo, devo attivare questo processo e andare oltre le mie incapacità, abbandonandomi all’eccitazione della voce narrante: un modo intuitivo ed emotivo di leggere. A tutt’oggi la lettura contiua a essere per me una sfida».

Philip Schultz, La mia dislessia, Donzelli, 2015