Renato Curcio – «L’intermediazione digitale». Corso di socioanalisi narrativa, 2017. Esplorazione delle trasformazioni e delle implicazioni indotte in ciascuno di noi e nella nostra vita di relazione dalla sempre più espansa e pervasiva intermediazione digitale.
L’intermediazione digitale
Corso di socioanalisi narrativa 2017
Il corso di socioanalisi narrativa per l’anno 2017 verrà dedicato all’esplorazione delle trasformazioni e delle implicazioni indotte in ciascuno di noi e nella nostra vita di relazione dalla sempre più espansa e pervasiva intermediazione digitale.
Gli incontri – ciascuno di 4 ore – prevedono una comunicazione d’indirizzo metodologico e un momento laboratoriale comune. Essi verranno svolti di domenica, uno ogni mese, sia a Milano che a Roma, tra gennaio 2017 e aprile.
Al centro dell’attenzione verranno poste quattro grandi tendenze:
Il corpo come campo di battaglia: corpi e strumenti (excursus essenziale); differenza tra strumenti e dispositivi d’intermediazione digitale; il punto di svolta; i corpi come estensione degli apparati digitali; dispositivi digitali, strategie mentali, reti neurali e nuove mappe concettuali; lo stato di connessione permanente; le nano-tecnologie e la conquista dei corpi “dall’interno”.
La numerificazione della vita sociale: dati, big data e algoritmi brevettati; il dominio della quantità; le fabbriche dei dati; la qualità specifica dell’accumulazione nel capitalismo digitale; la “dipendenza da consumo obbligato”; gli albori di una nuova composizione di classe; una nuova figura: il “suddito digitale”; l’accattivante ascesa del totalitarismo digitale.
L’intelligenza artificiale proprietaria: implicazioni dell’esternalizzazione dell’intelligenza e della memoria; alcune inquietanti applicazioni delle piattaforme digitali e dell’intelligenza artificiale per il controllo privato della scolarizzazione, del lavoro, della salute, dei trasporti, dei servizi, della partecipazione politica, delle comunicazioni; dei comportamenti.
La biforcazione tra innovazione tecnologica e progresso sociale: le vie divergenti della innovazione tecnologica” e del “progresso sociale”; marketing e retoriche della “innovazione tecnologica”; la cyber-mitologia del trans-umanismo; il “progresso sociale” come immaginario istituente.
Nei quattro incontri verranno utilizzati e illustrati quattro dispositivi basilari d’intervento socioanalitico: la narrazione breve d’esperienza; il metodo regressivo-progressivo; l’esplorazione delle implicazioni; l’immaginario istituente.
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione e di competenza socio-analitica.
La richiesta di informazioni per l’iscrizione al corso, che verrà tenuto da Renato Curcio, va indirizzata a: sensibiliallefoglie@tiscali.it
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Informazioni aggiuntive
A Milano
Il corso si terrà presso la sede CUB di Viale Monza 160 (Metro Gorla – linea rossa)
Le date: 15 gennaio – 12 febbraio – 12 marzo – 16 aprile
Gli orari: dalle 12 alle 16
Il costo per i 4 incontri è di 200 euro saldabili come meglio si preferisce (anche volta per volta)
A Roma
Il Corso si terra presso il punto vendita di Sensibili alle foglie in Via Giolitti 163 (Metro – Termini)
Le date: 26 gennaio – 26 febbraio – 26 marzo – 30 aprile
Gli orari: dalle 12 alle 16
Il costo per i 4 incontri è di 200 euro saldabili come meglio si preferisce (anche volta per volta)
RENATO CURCIO
COLONIZZAZIONE DELL’IMMAGINARIO E CONTROLLO SOCIALE
Alcune aziende che quindici anni fa non esistevano, come Google e Facebook, oggi costituiscono la nuova e potente oligarchia planetaria del capitalismo digitale. Internet ne rappresenta l’intelaiatura, e i suoi utenti, vale a dire circa tre miliardi di persone, la forza lavoro utilizzata. Le nuove tecnologie digitali fanno ormai parte della nostra vita quotidiana, le portiamo addosso e controllano tutti gli ambienti della vita sociale, dai luoghi di lavoro ai templi del consumo. Questo libro propone una riflessione sui dispositivi attraverso i quali questa oligarchia e queste tecnologie catturano e colonizzano il nostro immaginario a fini di profitto economico e di controllo sociale. E mette in luce il risvolto di tutto ciò, ovvero l’emergere di una nuova e impercepita sudditanza di quel popolo virtuale che, riversando ingenuamente messaggi, fotografie, selfie, ansie e desideri su piattaforme e social-network, contribuisce con le sue stesse pratiche a rafforzare il dominio del nuovo impero. Non conosciamo ancora le conseguenze sui tempi lunghi di questo ulteriore passaggio del modo di produzione capitalistico. Chiara invece appare la necessità di immaginare pratiche di decolonizzazione personale e collettiva per istituire nei luoghi ordinari della vita varchi di liberazione.
RENATO CURCIO
(a cura di)
L’IMPATTO DELLE NUOVE TECNOLOGIE NEL MONDO DEL LAVORO
Questo libro restituisce il percorso di un cantiere socianalitico che, partendo dalle narrazioni d’esperienza dei suoi partecipanti, si è interessato ai modi in cui l’impero virtuale cerca di costruire la sua capacità egemonica sul mondo del lavoro. Ripercorrendo la micro-fisica dei processi innescati dai dispositivi digitali che mediano l’attività lavorativa – smartphone, piattaforme, sistemi gestionali, registri elettronici – in queste pagine si esplorano alcune metamorfosi radicali che, mentre rovesciano il rapporto millenario tra gli umani e i loro strumenti, sconvolgono ciò che fino a ieri abbiamo familiarmente chiamato “lavoro”. Alcuni territori chiave – la digitalizzazione della scuola, della professione medica, dei servizi, dei trasporti condivisi, dei grandi studi legali e delle banche – assunti come analizzatori, ci raccontano l’impatto trasformativo delle nuove tecnologie e il disorientamento dei lavoratori. Ma, nello stesso tempo, fanno emergere le linee liberticide su cui questo processo procede: la cattura degli atti, la dittatura dei dati, il trionfo della quantità e le narrazioni sostitutive con cui esso si racconta. Proprio riflettendo su queste tendenze che velocemente ci attraversano fino al punto di chiamarci in causa singolarmente il libro, infine, indica quattro pericolose tendenze generali – l’autismo digitale, l’obesità tecnologica, l’ethos della quantità, lo smarrimento dei limiti – e si chiede se non sia forse giunto il momento, dopo le ambigue interpretazioni del Novecento, di cominciare a distinguere il progresso sociale dal progresso tecnologico.
Hanno partecipato al cantiere: Giulia Angelino, Federico Araldi, Bernardo, Giulia Bonanno, Oreste Borra, Antonio Carroccia, Franco Cattai, Rita Chiavoni, Alberto Contu, Elisa Corrà, Daniela Degan, Piermario Demurtas, Michele Di Bona, Viviana Forte, Stefano Francoli, GDF, Silvio Garbarino, Emanuela Grasso, Maria Grazia Greco, Chiara Lasala, Pierfranco Mazzolari, Marco Melloni, Sara Pollice, Enrico Riboni, Antonio Saviano, Dino Severgnini, Titta, Francesca Vavassori, Ilona Witten.
Renato Curcio, su questi temi ha pubblicato: L’azienda totale, 2002; Il dominio flessibile, 2003; Il consumatore lavorato, 2005; La trappola etica, 2006; I dannati del lavoro, 2007; con N. Valentino e M. Prette, La socioanalisi narrativa, 2012; Mal di lavoro, 2013; Il pane e la morte, 2014; La rivolta del riso, 2014; L’impero virtuale (2015).
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