Serge Latouche con Simone Lanza – Una società che mira alla crescita per la crescita è una società assurda e condannata al fallimento. Si può arrivare alla felicità solo se si sanno limitare i propri bisogni e i propri desideri con una austerità frugale e in vista di un benessere comune.
I testi di questo libro provengono dalla trascrizione di due interviste a Serge Latouche realizzate da me nel 2014 e nel 2016 per la trasmissione radiofonica «400 colpi» di Radio Bechwith Evangelica, una piccola emittente ribelle in val Pellice vicina alla Chiesa Valdese, che qui si ringrazia per aver messo a disposizione le registrazioni.
Le domande e risposte delle due interviste qui riportate non seguono sempre l’ordine originale. La terza parte si basa su scambi a distanza tenutisi in occasione della stesura della prefazione di Latouche al mio libro, Perdere tempo per educare, e ne contengono alcuni stralci; questo scambio si è svolto durante la pandemia da Covid-19, dal marzo 2020 a giugno 2021.
Il testo finale, in parte in italiano e in parte in francese, è stato tradotto e rivisto da entrambi con l’aiuto insostituibile di Claudia Romagnoli. Si è cercato di mantenere la caratteristica parlata e dialogica, ma si sono verificate e inserite le citazioni delle fonti originali. Inoltre ogni tema affrontato ha delle note minime ed essenziali che permettono di rintracciare nelle varie opere di Latouche eventuali approfondimenti.
Questo testo permette sia di avvicinarsi per la prima volta al pensiero complessivo di Serge Latouche percorrendo temi già trattati in varie opere (prima parte), sia di approfondire la questione pedagogica nel mondo di oggi (seconda parte), sia di entrare nello specifico delle sfide pedagogiche concrete e contemporanee (terza parte). Il testo riprende, rielabora e unisce i numerosi spunti pedagogici già contenuti in molte opere di Latouche, ma li compendia e approfondisce in un discorso unitario e originale, che ha il merito di mostrare con grande chiarezza la relazione tra la sfida pedagogica orientata a un nuovo mondo nel segno della decrescita e le sfide politiche che si impongono in un mondo dominato dal conformismo del disincanto e dall’immaginario colonizzato dall’economia.
Simone Lanza
Serge Latouche con Simone Lanza, Il tao della decrescita. Educare a equilibrio e libertà per riprenderci il futuro, Il Margine, Trento 2021, pp. 9-11.
Risvolto di copertina
«Una società che mira alla crescita per la crescita è una società assurda e condannata al fallimento» La società del consumo di massa globale si trova in un vicolo cieco. L’idea di una crescita senza limiti – quando la realtà fisica, biologica e geologica del pianeta appare invece limitata – contiene in sé i prodromi della catastrofe. Ecco allora che un nuovo paradigma economico, che abbia come obiettivo l’armonia con l’ambiente, proprio come avviene ad esempio nelle tradizioni orientali, potrebbe essere la nostra scialuppa di salvataggio. In un dialogo serrato con Lanza, Latouche rivela che avrebbe potuto, e forse dovuto, proclamarsi un «ateo della crescita» o, a essere più rigorosi, un fautore dell’«a-crescita». Dal momento che, mentre alcune cose posso crescere esponenzialmente, altre invece non devono farlo, se ci si accorge che minano le basi del nostro vivere insieme. In un mondo minacciato dai cambiamenti climatici, anche l’espressione «sviluppo sostenibile», oggi sulla bocca di tutti, è di fatto un ossimoro: lo sviluppo in sé e per sé è palesemente non sostenibile e la nostra stessa sopravvivenza richiede nuovi schemi di pensiero.
Sommario
Premessa
Prima parte
Il progetto della decrescita
Seconda parte
Decrescita e pedagogia
Terza Parte
Le sfide pedagogiche contemporanee: decolonizzare il disincanto.
Note al testo
Bibliografia
Simone Lanza – Perdere tempo per educare. Di fronte a una società che non perde tempo, il compito della pedagogia oggi è quello di rallentare ancora di più. Come già insegnava Rousseau, saper perdere tempo, lasciare spazio all’imprevisto, all’incontro, per dialogare con bambini/e, per sorprenderci e stupirci.
Simone Lanza – Le nuove tecnologie digitali stanno privando infanzia e adolescenza della possibilità di sviluppare memoria, senso critico, capacità cognitive. La realtà virtuale non è l’opposto della realtà, è la dimensione peggiore della realtà odierna: questo libro è dedicato a chi creda che abbia ancora senso sollecitare tutta la comunità educante a perdere tempo per educare.
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