Amitav Ghosh – Non si può nemmeno cominciare ad affrontare i cambiamenti climatici se si parte dal livello individuale. Oggi è più che mai indispensabile immaginare innanzitutto una collettività umana.

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La garnde cecità

Le scelte individuali di stili di vita e di consumo sono senza dubbio rilevanti. E oggi l’individuo sembra scomparire di fronte alla produzione di massa del desiderio di merci. Al tempo stesso però tutti i problemi sono visti come il frutto esclusivo di scelte individuali, mentre non si può nemmeno cominciare ad affrontare i cambiamenti climatici se si parte dal livello individuale. Queste illusioni sono il frutto dell’egemonia della cultura neoliberista, che pretende di ricondurre tutto all’individuo.

Si scrive molto d’«impronta ecologica». Ma negli Stati Unio ti si dimentica che il più grande consumatore energetico, e produttore di gas serra, è proprio il Pentagono. È questa la strana cecità che occulta i fattori strutturali. Credo che il primo capitolo di Furore di Steinbeck sia una «climate novel» ante litteram e ci spiega con straordinaria efficacia l’importanza decisiva dell’azione collettiva. Oggi è più che mai indispensabile immaginare innanzitutto una collettività umana per poter combattere il cambiamento climatico (il manifesto, 196-05-2017, p. 10).

Amitav Ghosh, La grande cecità. Il cambiamento climatico e l’impensabile, Neri Pozza, 2017.

 

 

 


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