Clara Usón – Il valore assoluto, il dogma, l’ideale del XXI secolo è il profitto, il denaro. Il valore morale equivale a quello economico.

Clara Usón

«Il valore assoluto, il dogma, l’ideale del XXI secolo è il profitto, il denaro. Il valore morale equivale a quello economico». Clara Usón, il manifesto, 13-09-2016.

 

Valori

Clara Usón, Valori, Sellerio, 2016

Quarta di copertina

«Una volta gli eroi erano persone che dimostravano il loro valore, o la loro dignità. Oggi gli eroi sono i calciatori, non altro che mercenari, oppure gli imprenditori come Steve Jobs. Adesso che il lavoro è scarso ammiriamo i ricchi, i milionari. Siamo diventati schiavi consapevoli, rassegnati e vili». In queste parole di Clara Usón è la traccia di un romanzo di sorprendenti corrispondenze e simmetrie, in cui il destino dei personaggi diventa materia di riflessione e di passione civile.
Nei nostri giorni una direttrice di banca vende ai suoi clienti azioni privilegiate ma di nessuna consistenza economica. Nel 1930 un giovane militare, fedele agli ideali repubblicani, insorge con una rivolta armata contro l’oppressione della monarchia. Durante la seconda guerra mondiale un prete rivela il suo fanatismo nel campo di concentramento di Jasenovac, in Croazia. Un legame profondo, un comune dilemma morale, accomuna queste vicende distanti solo in apparenza. Nel mettere alla prova il proprio sistema di valori, che sia l’idealismo politico, la fede religiosa o il culto della ricchezza, i tre personaggi cercano di assicurarsi un futuro, di realizzare la propria vita. Nella loro sorte si incarnano la venerazione del denaro, il prezzo della libertà, la violenza della religione che diventa dogma, e la divergenza delle loro scelte li mette di fronte alla felicità o a un baratro di disperazione, a un segno esemplare di libertà e coraggio o allo stigma della più infame colpevolezza.
Clara Usón intreccia magistralmente i piani temporali e narrativi, e ispirandosi a fatti reali racconta l’integrità e la spregevolezza morale, i paradossi dell’audacia e della viltà, la potenza delle convinzioni personali, tratteggiando in momenti diversi della Storia le idee e i principi che hanno ispirato e causato atti di umanità esemplare, o di sconcertante barbarie. Nasce così una poetica della sopravvivenza, che nella simultaneità dei tempi e delle circostanze dei protagonisti dà forma a una nuova coniugazione, tutta contemporanea, del «romanzo politico».


Clara Usón è nata nel 1961 a Barcellona. Autrice di sette romanzi, all’esordio nel 1998 ha vinto il Premio Lumen e nel 2009 il Premio Biblioteca Breve Seix Barral con Corazón de napalm. È stata riconosciuta dalla critica spagnola come una delle maggiori scrittrici contemporanee, dotata di una grande creatività e di un’originale sensibilità espressiva, che fanno di lei una «degna erede di Čechov» (El Mundo). Con questa casa editrice ha pubblicato La figlia (2013), un caso letterario in Italia, e un grande successo di critica e di pubblico, e Valori (2016).


 


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