Jacques Rancière – L’attività politica è quell’attività che sposta un corpo dal luogo che gli è stato assegnato, che fa sentire un discorso laddove ne risuonava solo l’eco.

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Il disaccordo

Il disaccordo

 

«L’attività politica è quell’attività che sposta un corpo dal luogo che gli è stato assegnato, o che cambia la destinazione di un luogo; fa vedere ciò che non aveva modo di essere visto, fa sentire un discorso laddove ne risuonava solo l’eco, fa sentire come discorso ciò che era inteso soltanto come rumore».

J. Rancière, Il disaccordo, tr. it., Meltemi, Roma 2007, p. 43.

 

Quarta di copertina

La filosofia politica esiste? Una domanda simile sembrerebbe inopportuna: innanzitutto perché la riflessione sulla comunità, sulla legge e sul suo fondamento si trova all’origine della nostra tradizione filosofica, e non ha mai smesso di animarla; e poi perché, da qualche tempo, la filosofia politica va affermando a gran voce il suo ritorno. Ma questa filosofia politica “ritrovata” non sembra affatto spingere la sua riflessione al di là di ciò che gli amministratori dello Stato possono argomentare sulla democrazia e sulla legge, sul diritto e sullo Stato di diritto. In sostanza, tutto quello che sembra in grado di garantire è la comunicazione tra le dottrine classiche e le ordinarie forme di legittimazione degli Stati democratico-liberali. L’espressione “filosofia politica”, sostiene Jacques Rancière, non definisce un ambito specifico della filosofia. Piuttosto, designa il terreno di un incontro polemico in cui si manifesta il vero paradosso della politica: l’essere priva di un fondamento autonomo. C’è politica solo perché nessun ordine sociale è fondato in natura e nessuna legge divina può mettere ordine nelle società umane. Questa è la lezione offerta da Platone. La politica nasce infatti nel momento storico in cui il popolo mette in crisi l’ordine naturale del dominio e include nella legge il principio di uguaglianza. Ma è intorno a questa uguaglianza che matura il dissenso. In cosa vi è o non vi è uguaglianza? E tra chi e chi? È qui, su questa logica del disaccordo, lontana tanto dalla discussione consensuale quanto dal torto assoluto, che si forma la filosofia politica: essa inizia nel momento in cui la filosofia accoglie la difficoltà, l’aporia, o il disagio della politica, inizia con il ripudio platonico dell’apparenza, del disinganno e delle controversie caratteristiche della democrazia, e la rivendicazione di una politica “fondata sulla verità”. Bisognerà allora chiedersi quali trasformazioni abbia subito il regime della verità dall’archi-politica platonica alla meta-politica marxista, e quali siano stati gli effetti di tali mutamenti sulla pratica politica fino ai nostri giorni.


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