Alberto Giovanni Biuso – Recensione del libro “Discorsi sulla morte” di Luca Grecchi.

Discorsi sulla morte

Discorsi sulla morte

di Luca Grecchi
Editrice Petite Plaisance, 2015

indicepresentazioneautoresintesi

grecchi_sulla_morteI quattro capitoli di cui si compone il volume sono costituiti da altrettante lezioni che Grecchi ha tenuto a degli studenti di psicologia. Circostanza che dà un taglio didattico e divulgativo al libro. L’attenzione si concentra sulla filosofia greca, dai pensatori delle origini all’ellenismo. Della riflessione successiva viene analizzata l’opera di Leopardi, con veloci accenni conclusivi a filosofi del Novecento.
Il risultato di questa ricognizione è che mentre il pensiero e la società greco-romana hanno dedicato molta attenzione alla morte, essa nel mondo contemporaneo è invece quasi del tutto rimossa, con conseguenti gravi angosce individuali e disturbi collettivi.
I Greci sapevano che «siamo una unità psicofisica, una unità che ha sempre presente la propria limitatezza, la propria finitudine, e che per vivere bene deve cercare di valorizzarla» (p. 12); che la materia è una costante trasformazione degli enti singoli, la quale non tocca la stabilità ed eternità dell’intero; che la condizione dei viventi -umano compreso- è intrisa di un metabolismo «che conduce irreversibilmente alla morte, senza ritorni né recuperi» (p. 26). Comprendere teoreticamente e accettare nella prassi tale condizione significa conciliarsi con il tempo e la necessità, e dunque poter attingere almeno un poco di serenità. Il rigetto della finitudine conduce invece all’ansia, al panico, alla depressione.
Tutto ciò conferma che siamo fatti di tempo, che «l’uomo non riesce ad accontentarsi di vivere solo il proprio presente, poiché ha dei ricordi, delle radici, un passato; al contempo ha un futuro, un progetto di vita, vuole dare senso e valore alla propria esistenza, e dunque non può limitarsi al presente» (p. 45).
Il plesso inseparabile di finitudine, materia e tempo suggerisce che la morte non è un ente, non è una sostanza ma costituisce un evento che porta al culmine e insieme a conclusione il processo più o meno duraturo della vita. Non si dovrebbe dunque parlare di morte ma del morire, vale a dire di qualcosa che accade sin dal concepimento e definisce lo stesso vivente.

Alberto Giovanni Biuso

DIpartimento di Scienze UManistiche – DISUM
www.biuso.eu

 

Recensione già pubblicata sul sito dell’autore: Finitudine.

 


Si può accedere  ad ogni singola pagina pubblicata aprendo il file word     

  logo-wordIndice completo delle pagine pubblicate (ordine alfabetico per autore) al 21-05-2016


N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.


***********************************************
Seguici sul sito web 

cicogna petite***********************************************

Daniela Marcheschi – Leopardi e l’umorismo, 2010

Coperta-Leopardi

Daniela Marcheschi

Leopardi e l’Umorismo

ISBN 88-7588-042-5, 2010, pp. 80, formato 105×155 mm., Euro 10.

indicepresentazioneautoresintesi

Sono raccolti qui due scritti su Giacomo Leopardi: Leopardi e l’Umorismo (2008) e Giacomo Leopardi oggi (1993). Nel primo, a partire dal progetto fallito del giornale «Lo Spettatore Fiorentino», la Marcheschi mette originalmente in risalto le fonti classiche e moderne   cui attinse l’umorismo di Leopardi, le problematiche formali, i rapporti con le opere e con la riflessione dello Zibaldone, a sottolineare la dimensione di agonismo etico ed intellettuale attribuita dal poeta al «ridere» e al «ridicolo».
Da questo punto di vista non solo è illuminata in modo nuovo la scelta dei testi inclusi da Leopardi nelle sue Crestomazie, ma è spiegato anche perché proprio le aperture europee, il magistero critico e il pessimismo attivo del recanatese contrassegnarono dopo il 1848 la tradizione comico-umoristica e le scritture più significative del «giornalismo umoristico», in particolare di Carlo Lorenzini/Collodi.
Giacomo Leopardi oggi – prefazione a un’edizione tascabile del 1993 delle Operette morali (Roma, Mancosu) – è il richiamo critico appassionato e ancora attuale, rivolto ai poeti contemporanei, a fare i conti con la complessità dell’opera leopardiana.

Marcheschi-Daniela

Daniela Marcheschi si dedica da anni agli studi sull’umorismo. Membro del Comitato Scientifico del progetto internazionale Estudos sobre o Humor/Studi sull’Umorismo/ Studies on Humour, che coinvolge più di quaranta istituzioni in tutto il mondo, si è occupata fra gli altri di Giovannino Guareschi e dell’Umorismo di Luigi Pirandello (Mondadori Oscar, 2010).

***********************************************************************************************

Daniela Marcheschi

Per Giuseppe Pontiggia, con i suoi primi scritti sul “verri”

ISBN 88-87296-97-9, 2000, pp. 160, formato 130×200 mm., E 10,33

indicepresentazioneautoresintesi