Danila Boggiano – Libro prezioso questo di Margherita Guidacci sulle Sibille che qui, nella poesia, non pre-dicono, ma ricordano sino alla dimensione confessionale dell’ultima parte in prosa in cui Margherita ci prende per mano …
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Margherita Guidacci
Sibille
Seguito da Come ho scritto “Sibille”.
A cura di Ilaria Rabatti.
ISBN 978-88-7588-238-9, 2019, pp. 88Euro 12 – Collana “Filo di perle”.
In copertina: Luca Lucherini, Sibilla (2019).
indice – presentazione – autore – sintesi
Passa come un filo trasparente e sottile tra le dieci Sibille che parlano nel libro di Margherita Guidacci, un filo fatto di vento, acqua, sabbia, nebbia, velo, tremore, tutto ciò insomma che è segno della mutevolezza del Tempo e della precarietà delle piccole grandi vicende che lo declinano e lo lasciano così sospeso sulla sua fragilità e sulla sua feroce tenacia.
E nel passare quasi impercettibile di quel filo attraverso isole, mari, monti, valli, antri, brilla la tenacia delle cose che, perché sfuggono, esigono sempre nuovi accostamenti e svelamenti.
Dalle piccole misteriose cose della terra al Mito.
Così le Sibille, grazie alla voce innamorata di Margherita Guidacci e alla precisione delle sue conoscenze, percorrono a ritroso il tempo della storia sino alla sua radice mitica e rappresentano la possibilità del sentire e del conoscere di guardare ai suoi contenuti con quasi incantato distacco.
Muovendosi dentro una loro personalissima Recherche, queste dieci Sibille ci rendono tutto l’oro dell’antico sguardo, conciliano colpe e pentimenti, allestiscono ponti tra terra e cielo, abbracciano i vivi e i morti e sembrano risanare con il balsamo della poesia quelle ferite su cui, loro malgrado, furono destinate a sollevare il velo.
Davvero un libro prezioso questo di Margherita Guidacci, puntuale nei rimandi storici ed espressivo di tenera intenzionalità nell’incontro tra la sua voce e quella delle Sibille, che qui non pre-dicono, ma ricordano – e nella parola “ricordo” batte il cuore – sino alla dimensione confessionale dell’ultima parte in prosa in cui Margherita ci prende per mano e fiduciosa della nostra degnità, ci porta nel mondo intimo della casa, del suo tempo, delle sue amicizie mentre, lei Sibilla, cerca la parola-vaso in cui far cadere – o da cui trarre – il senso dolceamaro dell’effimero.
Danila Boggiano
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Danila Boggiano
È nata nel 1951 a Sestri Levante dove vive. Si è laureata in Filosofia all’università di Genova.
Ha pubblicato le raccolte di versi Piccole foglie e sparse (S. Marco dei Giustiniani, 1997); La pazienza del tempo (Resine, 1999); La tessitrice di vento (Le Mani, 2004); Amorosi sentieri (Bastogi, 2008) e Inconsapevole musa (S. Marco dei Giustiniani, 2010). Cura il “Quaderno”, pubblicazione del Centro di cultura “Agave” di Chiavari. E naturalmente tiene conferenze e presenta libri, qui e là, dove capita e quando può.

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