Franco Antonicelli (1902-1974) – Molta gente prende la parola per non dire niente. E c’è chi rifiuta la parola agli altri (non a sé) per timore che gli altri vedano dentro la sua che cosa c’è.

La parola

Molta gente
prende la parola
per non dire niente.

Altra invece
la perde per un calcolo prudente:
il silenzio è d’oro
la parola d’argento.

Altra ancora
gusta tanto la propria parola
che se la rimangia
(peccato di gola?)
o tanto la rimesta
che gli diventa indigesta.

E c’è chi rifiuta la parola
agli altri (non a sé)
per timore che gli altri vedano
dentro la sua che cosa c’è.

Ma a chi mantiene la parola
e non la muta
per odio dicono che la parola
è la sua mantenuta.

II mistero più nero
è di chi non ha la parola
perché non ha un pensiero.

Ma quando si dice di un tale,
magari un animale,
un cane, che gli manca la parola
per esprimere un concetto
non è vero;
un guaito uno sguardo un colpo di zampa
bastano ad esprimere
un desiderio o un affetto.

La parola è tutto
se ne cavi un costrutto.

 

 

Franco Antonicelli, Le parole turchine, Illustrazioni di Giovanni Tribaudino, Einaudi, Torino 1973, pp. 102-103.


L’incontro tra Carlo Frassinelli e Franco Antonicelli, e la nascita di una collana che ha fatto la storia, da Melville a Kafka passando per Twain e Stevenson.


M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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