Plutarco (46/48 – 125/127 d.C.) – Più insidiosa è la tempesta che impedisce di rientrare in porto di quella che non consente la navigazione, così sono più gravi le tempeste dell’anima.
«Come dunque è più insidiosa la tempesta che impedisce di rientrare in porto di quella che non consente la navigazione, così sono più gravi le tempeste dell’anima, in quanto non consentono all’uomo di ammainare le vele della ragione, quando è sconvolta, e interromperne il corso»
Plutarco, Moralia, VI, 35. 500a-502a [208] – Se siano peggiori le malattie dell’anima o quelle del corpo (Περὶ τοῦ πότερον τὰ ψυχῆς ἢ τὰ σώματος πάθη χείρονα – Animine an corporis affectiones sint peiores), 501 d.