Nâzım Hikmet-Ran (1902-1963) – Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto.
![Nazim Hikmet 02](http://blog.petiteplaisance.it/wp-content/uploads/2020/07/Nazim-Hikmet-02-860x280.jpg)
![](http://blog.petiteplaisance.it/wp-content/uploads/2020/07/Poesie-damore-664x1024.jpg)
Il più bello dei mari
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
Nâzım Hikmet-Ran, Poesie d’amore, Mondadori, Milano, 2002.
Nazim Hikmet (1902-1963) – Se fossi porta mi aprirei ai buoni e mi chiuderei ai malvagi. Se fossi parola invocherei il bello, il giusto, il vero e direi il mio amore in un sospiro.
![M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.](http://blog.petiteplaisance.it/wp-content/uploads/2019/12/M.-Ludovico-Dolce-Dialogo-nel-quale-si-ragiona-del-modo-di-accrescere-e-conservar-memoria-Venezia-1562.-12.gif)