Eduardo Galeano – «Non accettiamo il tempo presente come destino. Un altro mondo è possibile»
«Il mondo del nostro tempo – mondo trasformato in mercato, tempo dell’uomo ridotto a mercanzia – celebra i suoi cinquecento anni. Il 12 ottobre del 1492 nacque la realtà che oggi viviamo su scala universale: un ordine naturale nemico della natura, e una società umana che chiama “umanità” il venti per cento dell’umanità. […]
Nella sua infinita generosità il sistema concede a noi tutti la libertà di scegliere tra il capitalismo e il capitalismo. […]
Cinque secoli fa nacque questo sistema che ha mondializzato lo scambio ineguale e ha fissato un prezzo al pianeta e al genere umano. Da allora trasforma in fame e denaro tutto ciò che tocca. […]
Alla luce dei cinquecento anni dalla conquista dell’America il diritto internazionale è figlio del diritto di conquista ed è segnato sulla fronte da quello che F. Rigaux chiama il “suo peccato originale”.
Ci hanno abituato a dimenticare ciò che merita memoria e a ricordare ciò che merita oblio: ma ci siamo riuniti nella certezza che il mondo non è “questo” mondo, né il diritto è “questo” diritto.
Ci hanno abiduati a ignorare la storia per obbligarci ad accettare il tempo presente come destino: ma ci siamo riuniti nella certezza che il mondo può e deve essere la casa di tutti, e nella certezza che un altro diritto è possibile, un diritto che non legittima l’ingiustizia e che garantisce l’impunità di coloro che comandano, servendo da alibi a un sistema che mai dice quello che fa né fa quello che dice.
Questo è il nostro minuscolo contributo a un compito immenso: la riconquista della pienezza mutuata e della umana dignità della condizione umana».
Eduardo Galeano