Antonio Prete – “Interiorità” è parola che designa e non definisce, che indica e non recinge. Come la parola “amore”. O la parola “infinito”. Parole senza confini.

Antonio Prete 03
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Il cielo nascosto

“Interiorità” è parola che designa e non definisce, che indica e non recinge. Come la parola “amore”. O la parola “infinito”. Parole senza confini. Che tuttavia sollecitano l’esplorazione mentre mostrano l’insondabile che le costituisce. Pongono domande, mentre rivelano l’insufficienza di ogni risposta. L’interiorità è imprendibile, come il tempo che la abita. Inesauribile, come l’immaginazione che la alimenta.

 

Antonio Prete, Il cielo nascosto. Grammatica dell’interiorità, Bollati Boringhieri, Torino 2016,p. 9.


Antonio Prete – Leggere è far respirare, insieme, l’immaginazione e il pensiero, è custodia dell’interiorità, è un ascolto silenzioso, è fare esperienza del tempo, contro la dissipazione, la distrazione, la spettacolarizzazione.
Antonio Prete – Solitudine vuol dire resistere all’opera di distrazione – distrazione da sé – messa in campo da tutto quello che è intorno: immagini, seduzioni, attrazioni. Solitario non è solo chi si rifugia nel deserto, ma anche chi, pratico del mondo, sa isolarsi nel cuore del tumulto.


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