Martin Buber (1878-1965) – L’immagine utopica è un’immagine di ciò che «deve essere», di ciò che colui che immagina desidera che sia. Questa immagine prima e originaria è un desiderio.
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L’immagine utopica è un’immagine di ciò che «deve essere», di ciò che colui che immagina desidera che sia […]. Quel che domina qui è la nostalgia per ciò che è giusto, che viene sperimentato nella visione religiosa o filosofica come rivelazione o come idea, e che per la sua essenza non può realizzarsi nel singolo, bensì solo nella comunità umana in quanto tale. […] [L’immaginazione è il fulcro, ma con una precisa direzione e in una connessione rigorosa fra idea e desiderio] Si è soliti in genere descrivere tali immagini come prodotto della immaginazione; ma con ciò si dice ben poco. Perché questa immaginazione non divaga, non viene sospinta qua e là da ispirazioni mutevoli, ma va concentrandosi in maniera solidamente strutturata intorno a una immagine prima e originaria, che dovrà elaborare, e questa immagine prima è un desiderio.
Martin Buber, Sentieri in utopia. Sulla comunità (1947), trad. it. di D. Di Cesare, Marietti, Genova-Milano 2009, p. 48.
