Sabrina Grimaudo, «Difendere la salute. Igiene e disciplina del soggetto nel “De sanitate tuenda” di Galeno». Problema medico o questione filosofica?
Sommario del volume
Introduzione
La salute: problema medico o questione filosofica?
Le definizioni galeniche della salute tra arcaismo e modernità
La misura della salute
Salute, percezione, congettura. Un bene fragile e i suoi criteri
Le parti dellamedicina e il primato dell’igiene
L’igiene e il suo specialista. Dalla cura di sé al controllo dell’esistenza
L’uomo di ottima costituzione: un canone per la trattazione igienica
Auctoritas e avversari
Bibliografia
Sabrina Grimaudo, Difendere la salute. Igiene e disciplina del soggetto nel “De sanitate tuenda” di Galeno, Bibliopolis. Napoli 2008
Imponente summa di una riflessione sulla salute e sui modi per tutelarla già avviata in alcuni scritti del Corpus Hippocraticum, il trattato di Igiene di Galeno presenta al tempo stesso caratteri profondamente innovativi rispetto ai testi sulla dietetica dei sani di epoche precedenti, e sviluppa una teoria della salute che per ampiezza e spessore concettuale non ha confronti nel mondo antico. Incentrando l’analisi sul trattato di Igiene e sul Trasibulo, ma con uno sguardo complessivamente rivolto all’intera opera di Galeno, il libro ricostruisce l’ideologia galenica della salute, mettendone in luce i legami con la tradizione medica e filosofica ed evidenziandone, anche attraverso il filtro del dibattito contemporaneo sul tema, gli elementi di interesse per il lettore moderno.
Sabrina Grimaudo è docente presso l’Università di Palermo. I suoi studi soni principalmente rivoilti ad aspetti storico-epistemologici della scienza antica, al lessico greco della parentela e all’analisi del rapporto potere/violenza nei testi greci. Oltre avari contributi su riviste specializzate, ha pubblicato Misurare e pesare nella Grecia antica. Teorie, storia, ideologie, L’Epos, Palermo 1998.
Curriculum e pubblicazioni di Sabrina Grimaudo.
«E fra le arti liberali la medicina non è inferiore a nessuna per raffinatezza, eccellenza e diletto e assicura a chi ne ama lo studio un grosso vantaggio, la conservazione della vita e la salute. Quindi bisogna guardarsi dall’accusare i filosofi di varcare i confini quando discutono questioni di salute (οὐ παράβασιν ὅρων ἐπικαλεῖν δεῖ τοῖς περὶ ὑγιεινῶν διαλεγομένοις φιλοσόφοις), anzi vanno disapprovati se non ritengono opportuno sopprimere del tutto i confini e dedicarsi ai loro nobili studi in comune, come in un terreno unico (ὥσπερ ἐν μιᾷ χώρᾳ κοινῶς ἐμφιλοκαλεῖν), mirando a un tempo, nelle loro discussioni, al piacevole e al necessario».
Plutarco, De tuenda sanitate praecepta, 122 D-E.
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