Cinzia Pieruccini – Nel Parco dei cervi. Caccia, allevamento e protezione nell’India antica. Cervi, antilopi e gazzelle.


Alcuni dei libri di Cinzia Pieruccini

 Induismo (con Giuliano Boccali), Mondadori Electa 2008

Il volume muove dalle origini e dalla storia dell’induismo per esporre poi le grandi concezioni di fondo riguardanti Dio, l’uomo, il mondo. Le sezioni successive sono dedicate rispettivamente alle dottrine, ai principali maestri e alle loro scuole, infine alle pratiche, ai ministri e ai luoghi di culto. Il volume è ampiamente corredato di fotografie e riproduzioni a colori di opere d’arte.



Viaggio nell’India del nord (con Mimma Congedo), Einaudi 2010

Delhi e Varanasi, Benares e Vrindavana, Mathura e il Monte Abu, Jaipur e Udaipur: i mille volti di una civiltà ricca di valori e di spiritualità che da millenni affascina il nostro Occidente. Le storie mitiche del patrimonio hindu raccontate nel Mahabharata e la nascita di Delhi, dove l’architetto degli dèi costruí per il sovrano un palazzo di meraviglie. I ricchi templi di Ayodhya, la città di Rama, incarnazione di Vishnu. Il Gange, fiume sacro degli hindu, e la splendida Varanasi, sede del mito del dio Shiva, bellissimo e inquietante. Il Rajasthan, il “paese dei re”, con le sue distese di deserto roccioso, teatro di epiche battaglie e di romantiche storie d’amore. Agra e il celeberrimo Taj Mahal. Un libro che conduce il lettore alla scoperta di templi dalla sontuosa magnificenza, potenti divinità scolpite nella pietra, siti archeologici grondanti mistero, storie di uomini, dèi e battaglie. Il volume sarà arricchito da 50 illustrazioni nel testo.



Vegetarianismo, Editrice Bibliografica 2019

Se gli orientamenti alimentari e i significati attribuiti al cibo rappresentano un modo per ogni cultura di esprimere sé stessa, perché rispecchiano una visione del mondo, forse per nessuna grande civiltà questo è vero come per quella indiana. Tuttora in India gli individui si identificano in comunità e gruppi sociali anche, e non secondariamente, attraverso l’alimentazione, distinguendosi o riconoscendosi fra loro per quello che mangiano, o meglio, in primo luogo, per quello che non mangiano; e, alla base, la scelta è fra il nutrirsi anche di carne, oppure no. La grande diffusione fino a oggi del vegetarianismo in India è l’esito di una lunga vicenda storica, della quale questo libro ricostruisce le tappe formative nell’antichità. Le diverse fasi e posizioni si collocano nel contesto delle grandi religioni via via elaborate nel subcontinente indiano: il culto vedico, i suoi sviluppi nel brahmanesimo quindi nell’induismo, il buddhismo e il jainismo; e si connettono, in particolare, con la nascita della dottrina della nonviolenza, il desiderio di «non nuocere» (ahims?) a nessun essere vivente, che diventerà un valore largamente condiviso.



Storia dell’arte dell’India, Vol. 1, Dalle origini ai grandi templi medievali, Einaudi 2020

l primo dei due volumi che tracciano una storia generale delle arti visive del subcontinente indiano.

La storia culturale dell’India è fra le piú grandi dell’intera umanità. Ha prodotto durante tutte le sue tappe capitoli di immenso splendore, sintesi sofisticate e geniali di molte provenienze, capaci di esercitare influssi enormi, se è vero che il subcontinente indiano ha rappresentato per l’Asia ciò che la Grecia è stata per l’Europa. Fanno parte di questa lunga vicenda, accompagnandola e rispecchiandola, realizzazioni artistiche davvero emozionanti per magnificenza e varietà. Il primo dei due volumi che tracciano una storia generale delle arti visive del subcontinente indiano spazia dalle origini protostoriche fino all’apogeo dell’architettura templare e della sua scultura, lungo un periodo che si inoltra fino nel XIII secolo. Queste lunghe fasi comprendono un repertorio di opere straordinarie, alcune delle quali vanno annoverate fra le piú spettacolari mai prodotte dall’uomo. I monumenti, le sculture, i piú rari dipinti ammirabili fino a oggi sono in larga parte ispirati alle religioni nate in India, il buddhismo, il jainismo e l’induismo, e riflettono le profonde elaborazioni concettuali della grande civiltà dell’India classica.



Storia dell’arte dell’India. Vol. 2, Dagli esordi indo-islamici all’indipendenza, Einaudi 2020

Questo secondo volume prende le mosse dall’arte indo-islamica, esito del nuovo dominio che si afferma in India intorno al 1200, capace di produrre, nell’architettura come nella pittura, una lunga serie di straordinari capolavori, in un contesto che rappresenta da un lato la propaggine orientale della grande koinè islamica, dall’altro una nuova, grandiosa fase della cultura indiana in senso proprio. Ad essa seguono i principati hindu del nord con i loro palazzi e dipinti, e le sontuose realtà urbanistiche e monumentali che sorgono nel frattempo nel meridione. Concludono il volume gli esiti artistici della dominazione inglese così come della ricerca, da parte di un’India che aspira all’indipendenza, di una compiuta identità culturale in un mondo in rapida trasformazione.



Mallanaga Vatsyayana, Kamasutra, traduzione e cura di Cinzia Pieruccini, Marsilio 2020

«Neppure in sogno si vedono le situazioni e i gesti rapiti che possono darsi nel fare l’amore, inventati in quello stesso istante»

Fra i capolavori dell’India antica, certo nessuno è famoso in Occidente come il Kāmasūtra, l’affascinante «Trattato sull’Amore» composto da Mallanāga Vātsyāyana verso il III secolo d.C. Più di molte altre, tuttavia, quest’opera è stata oggetto di fraintendimenti e di interpretazioni riduttive, che hanno finito per diffondere intorno al suo nome un’aura di lascivia, quando non addirittura di pornografia. Complice, la prolungata inaccessibilità o trascuratezza delle traduzioni: basti pensare che tutte le edizioni italiane del Kāmasūtra apparse prima di questa si limitavano a rendere l’assai disinvolta prima versione inglese, pubblicata nel 1883. Nel tradurre quindi il Kāmasūtra in italiano, finalmente, dall’originale sanscrito, si è voluto rendere giustizia a questo testo glorioso che, al di là delle facili banalizzazioni, appare ancora carico di suggestioni immense. Suo presupposto, comune nella cultura indiana classica, è che l’amore erotico sia un’esigenza approvata, il cui appagamento perfetto conduce anzi al benessere dell’intera società; è perciò essenziale conoscerne le leggi. Tale, dunque, l’intento di Vātsyāyana, educare l’uomo e la donna alla sensualità, e, per conseguenza naturale, a costruirsi la fortuna in amore. Scorre così dinanzi ai nostri occhi un largo affresco di personaggi e di situazioni – la giovane e le sue nozze, l’amante elegantissimo, le intriganti signore dell’harem, la mercenaria senza scrupoli, il corteggiamento, gli abbracci, i tradimenti, e così via; in pagine che, sebbene con il profumo esotico di una civiltà lontana, ancora sanno insegnarci che la felicità in amore viene solo da una scienza profonda.



M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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Antonio Vigilante – Le dimore leggere. Saggio sull’etica buddhista.

Antonio Vigilante - Le dimore leggere

Antonio Vigilante

Le dimore leggere

Saggio sull’etica buddhista

ISBN 978–88–7588-291-4, 2021, pp. 336, Euro 28 – Collana “Il giogo” [137].

In copertina: The interior of a Buddhist temple, by John Thomson, 1869.

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Nell’immagine in evidenza, a sn.: Rilievo in scisto raffigurante il Buddha, il Vajrapani e alcuni monaci, proveniente da Butkara I (Pakistan) e conservato presso il Museo Nazionale d’Arte Orientale di Roma.


«Non fare ciò che è male / fare ciò che è bene / purificare la propria mente: / questo è l’insegnamento del Buddha», si legge nel Dhammapada, uno dei più influenti testi buddhisti. Stu­diando i testi del Canone del Buddhismo Theravāda, Antonio Vigilante offre in questo saggio una interpretazione dell’etica buddhista quale etica transpersonale, tesa al superamento del soggetto attraversi tre momenti. Il primo è il passaggio da un sé disperso nella molteplicità dei suoi desideri ad un sé solido e centrato, grazie alla meditazione e ad altre pratiche disciplinari che hanno molte affinità con le tecniche filosofiche greche, in particolare dello Stoicismo. Il secondo è l’apertura di questo sé grazie alle dimore divine, i quattro valori fondamentali del Buddhismo: la benevolenza, la compassione, la gioia partecipe e l’equanimità. Il terzo momento, quello del Risveglio, è l’abbandono del sé e, con esso, della stessa etica, con la sua distinzione tra bene e male. Solo quando il superamento del soggetto è completo l’etica si realizza pienamente e al tempo stesso si estingue, poiché trasceso l’io è spenta la possibilità stessa del male.
Centrata sulla negazione della sostanza, l’irrilevanza dell’esistenza del Divino e l’insussistenza del soggetto, la visione del mondo buddhista nega i fondamenti stessi della civiltà occidentale. Ma questi fondamenti, osserva Vigilante, sono venuti consumandosi nel pensiero contemporaneo, da Nietzsche a Sartre, per cui l’etica buddhista sembra indicare oggi una via percorribile da un Occidente in crisi.


Antonio Vigilante vive a Siena. Si occupa di teoria della nonviolenza, pedagogia, filosofia morale e interculturale. Tra i suoi libri: Il Dio di Gandhi (2009), La pedagogia di Gandhi (2010), Ecologia del potere. Studio su Danilo Dolci (2012), L’educazione è pace. Scritti per una pedagogia nonviolenta (2014), A scuola con la mindfulness (2017), La luna nell’acqua. Una mappa per perdersi nel Dharma del Buddha (2019). Con Petite Plaisance ha pubblicato: Dell’attraversamento. Tolstoj, Schweitzer, Tagore (2018) e L’essere e il tu. Aldo Capitini in dialogo con Nishitani Keiji, Enrique Dussel e Murray Bookchin (2019).


Indice

Introduzione
Nota
Abbreviazioni

Il Dhamma del Buddha
La via della conoscenza
Filosofia e religione
Un misticismo ateistico
La zattera
Il Buddha e la tradizione indiana
Śramaṇa
Nobili verità
La genesi interdipendente
L’azione
Il nibbāna
Razionale e irrazionale

 

Il sé disperso e il sé dimora
La psicologia buddhista
I pezzi del carro
La nausea
La possibilità della gioia
L’indicibile
Inquinanti

  

Tecnologie del non sé
La cura di sé
Enkrateia
Il Sāṃkhya
Lo Yoga
Una pratica di immersione
Samatha e vipassanā
Lo sforzo
Jhāna
Lo sguardo profondo
Sentieri che si intersecano

 

Una casa sicura
La felicità più alta
Dal quotidiano al sublime
Etica domestica
Non uccidere
Non rubare
La condotta sessuale
Etica della parola
Non assumere sostanze inebrianti
La via verso il riconoscimento
Pacificare le relazioni
Genitori e figli
Maestri e discepoli
Etica coniugale
L’amicizia
Servi ed operai
Asceti e brahmani
Essere inclusivi
Un’etica concreta
Etica e politica

  

La fortezza dei saggi
La via del bhikkhu
Lo sciocco e il saggio
Artigiani di sé
L’amicizia spirituale
Dimore stabili
Le colpe più gravi

Le colpe meno gravi

 

L’apertura

Il dimorare divino
La benevolenza
Controvento
Il dolore, la gioia, il distacco
Porte aperte sul Risveglio
Al di là dei segni
Il sé dono
Oltre il bene e il male
L’abbandono e l’insegnamento

 

Conclusione

Bibliografia


Antonio Vigilante – L’essere e il tu. Aldo Capitini in dialogo con Nishitani Keiji, Enrique Dussel e Murray Bookchin.
Antonio Vigilante – Dell’attraversamento. Tolstoj, Schweitzer, Tagore

M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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Maura Del Serra – Al popolo della pace.

M. Del Serra_Al popolo della pace

 

 

Al popolo della pace

Maura Del Serra

Al popolo della pace

***

Il mondo attonito respira guerra

insensata, battente dentro le linfe emerse

a dorarsi dal cielo sulla terra…

Oh di nuovo, di nuovo

uncinandosi vorticano croce e mezzaluna –

non ne resta che l’ombra unica di un capestro

sulla piazza molteplice del mondo:

l’alta ragione che ispirò Al Ghazãli

e San Francesco e Rūmi e Dante e Buddha e Shakespeare

                                 ricerca inizio nei cuori innocenti

d’ogni razza, che sono popolo, non più folle

anonime e disperse. Popolo della pace,

volga con te la ruota la celeste Fortuna!

 

 

 

Maura Del Serra, in Congiunzioni, Pistoia, Petite Plaisance, 2004, p. 20; poi ne L’opera del vento. Poesie 1965-2005, Venezia, Marsilio, 2006, p. 312.

 

***

 

Al popolo della pace, testo e voce di Maura del Serra

video di Gerardo Paoletti,
in 25 TV PER 25 GUERRE
Curated by “World march” associazione marcia mondiale per la pace, 2009


Maura Del Serra, Franca Nuti – Voce di Voci. Franca Nuti legge Maura Del Serra.

Intervista a Maura Del Serra. A cura di Nuria Kanzian. «Mantenersi fedeli alla propria vocazione e all’onestà intellettuale, senza cedere alle lusinghe di un facile successo massmediatico»

Maura Del Serra – Il lavoro impossibile dell’artigiano di parole

Maura Del Serra – La parola della poesia: un “coro a bocca chiusa”

Maura Del Serra, «Teatro», 2015, pp. 864

Maura Del Serra – Quadrifoglio in onore di Dino Campana

Maura Del Serra – I LIBRI ed altro

Maura Del Serra – Miklós Szentkuthy, il manierista enciclopedico della Weltliteratur: verso l’unica e sola metafora



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