Maura Del Serra – Quadrifoglio in onore di Dino Campana

Maura Del Serra 010

Quadrifoglio

Quattro saggi di Maura Del Serra in onore di Dino Campana
pubblicati nel volume:

 

083G

Di poesia e d’altro , II,

[con scritti su F. Thompson – A. Panzini – E. Lasker-Schüler – D. Campana – A. Onofri – V. S. Solov’ëv]

ISBN 88-7588-085-9, 2006, pp. 176, formato 140×210 mm., € 15,00 – Collana “Egeria”

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quadrifoglio irlandese

Quadrifoglio

in onore di Dino Campana

 

Sul ponte dei “Canti Orfici” e oltre

Canti Orfici Prima

 

La storia del mio rapporto con Campana e col suo libro unico – quei Canti orfici nei quali la figura del poeta appare versata con così totale e sacrificale aderenza da farli ritenere una vera ipostasi magica, un “doppio” fantastico ancora bruciante della tormentata avventura terrena del loro autore – è, in sintesi, la storia inconclusa di un duplice attraversamento, biografico e lirico, della letteratura: duplice per il potere di esemplarità e in un certo senso di vicariato che il percorso di Campana ha rivestito nella mia esperienza interiore, in anni in cui tali proiezioni sono una tappa insopprimibile di manifestazione e crescita della propria domus profonda. Già dunque nel primissimi anni Settanta, quando il giovanile amore, nato da un incontro solitario e da una frequentazione quasi ancora adolescenziale degli Orfici, si andò concretando e approfondendo vocazionalmente nel lavoro di laurea e nei due successivi volumi critici del 1973 e del 1974 dedicati a Campana, … [Continua a leggere]

Maura Del Serra – Sul ponte dei “Canti Orfici” e oltre

 

Targa Marradi

Targa commemorativa in via Fabbroni, a Marradi.

 

Tipografia Ravagli, Via Fabroni, Marradi

La Tipografia Ravagli, in via Fabroni, a Marradi, all’epoca di Dino Campana.

 

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 La Verna di Campana

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A distanza di quasi un settantennio dalla prima apparizione dei Canti Orfici (1914) il segno novecentesco, che fin da allora ne emergeva chiaro dal composito fondo dell’eredità ottocentesca europea – decadentismo e simbolismo – si è ormai decantato e identificato nella direzione interpretativa di un’arte «totale», aperta, che ha le sue radici nell’interazione profonda di vita e letteratura, di parola e cosa. Attraverso il costante approfondimento del senso delle immagini evocate, la poesia campaniana mira infatti, con progressione via via più cosciente, alla conversione reciproca della materia vissuta nella forma espressa; o, sul piano dell’espressione lirica, alla progressiva ricostruzione – demitizzante nei confronti degli stilemi usurati del tardo decadentismo – dell’immagine stessa, che viene recuperata alla sua polivalente unità di rapporti (conoscitivi, simbolici ed iconico-espressivi) con la sua fonte concettuale più vitale. Mediante questa dinamica – perseguita nel costante quanto intenso travaglio dialettico fra intenzione ed espressione – quest’arte segna dunque pienamente, da parte del poeta e dell’uomo Campana, la verifica di un’autoconoscenza creativa… [Continua a leggere]

Maura Del Serra – La Verna di Campana

 

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Sacrificio e conoscenza
Elementi di simbologia nei ‘Canti Orfici’ di Campana

Canti-Orfici

Dopo sette decenni di laboriosa acquisizione critica, fiancheggiata da una concrescente mitologia biografica, Campana appare oggi assunto a classico dell’anticlassicismo di quel Novecento che si è variamente interrogato sul segno e sul senso, sulla qualità e sul prezzo del destino conoscitivo di un tale poe-ta-meteora, sulla sua avventura creativa esaltante e dolorosa, che spontaneamente quanto tenacemente persegue sulla pagina il ritrovamento della primigenia equazione creativa e sacrale fra suono e significato, fra parola e cosa: e la persegue attraverso la tensione costante fra immagine ostensiva ed essenza sfuggente. È questa tensione, caratteristica di Campana, a creare l’ansioso e gonfio alone simbolico dei suoi versi «in fuga», nonché a permettergli di attraversare sperimentalmente, artigianalmente direi, le remore dell’eredità tardoromantica e decadente italo-europea, l’imprinting scenico-affabulatorio dannunziano (che a giudizio di Campana «invecchiava» il reale): e di attraversarle nel nome assoluto della poesia (anzi, dell’«arte») che gli è insieme magistra vitae e belle dame sans merci, salvezza e perdizione, perché è il “doppio” fantastico immediato, mai definitivamente “sublimato”, della tormentata avventura vitale del poeta stesso… [Continua a leggere]

Maura Del Serra, Sacrificio e conoscenza- elementi di simbologia nei ‘Canti Orfici’ di Campana

 

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Il labirinto mediterraneo negli “Orfici”

La prima stesura dei Canti Orfici

Le rivisitazioni ormai cicliche dei Canti Orfici, dettate ogni volta da un senso che vorrei dire di occasione necessitante, non devono e non possono dimenticare che questo libro è in ogni senso figlio di quei «primi dieci anni del secolo ventesimo» a cui Rebora dedicava i Frammenti Lirici, l’altra memorabile raccolta poetica “sperimentale” del protonovecento: e noi, entrati negli ultimi dieci anni di quello stesso secolo e millennio, non sappiamo ancora, in verità, se abbiamo avuto od avremo un libro di poesia analogo, da levare in parallelo o a contrasto attivo (immaginativamente e spiritualmente attivo) come un pollice catalizzante, rispetto a quell’indice teso con tanta giovanile febbre verso l’oltre, quell’indice che fu la vita-opera di Campana nei suoi fatidici 33 anni di presenza agonica sulla scena del suo tempo… [Continua a leggere]

Maura Del Serra, Il labirinto mediterraneo negli “Orfici”

 


 


 

Vedi anche nel Blog:

Maura Del Serra – Adattamento teatrale de “La vita accanto” di Mariapia Veladiano
Maura Del Serra, Franca Nuti – Voce di Voci. Franca Nuti legge Maura Del Serra.
Intervista a Maura Del Serra. A cura di Nuria Kanzian. «Mantenersi fedeli alla propria vocazione e all’onestà intellettuale, senza cedere alle lusinghe di un facile successo massmediatico»
Maura Del Serra – Il lavoro impossibile dell’artigiano di parole
Maura Del Serra – La parola della poesia: un “coro a bocca chiusa”
Maura Del Serra, «Teatro», 2015, pp. 864

 


MAURA DEL SERRA

È nata il 2 Giugno del 1948. Ha una figlia e due nipotini. Sostiene le cause per la difesa delle libertà della persona umana ed è attiva anche in iniziative ambientaliste e per la difesa degli animali. Ha pubblicato nove raccolte poetiche, l’antologia Corale. Ha dedicato volumi critici a Dino Campana, Giovanni Pascoli, Giuseppe Ungaretti, Clemente Rebora, Piero Jahier, Margherita Guidacci e saggi a numerosi poeti e scrittori italiani ed europei.
Ha curato alcune antologie, fra le quali: Kore. Iniziazioni femminili. Antologia di racconti contemporanei, Firenze, Le Lettere, 1997; Margherita Guidacci, Le poesie, Firenze, Le Lettere, 1999; Egle Marini. La parola scolpita, Pistoia; Artout, Maschietto e Musolino, 2001; Poesia e lavoro nella cultura occidentale, Roma, Edizione del Giano, 2007.
Ha pubblicato venti testi teatrali e fra gli autori da lei tradotti dal latino, tedesco, inglese, francese e spagnolo: Quinto Tullio Cicerone, William Shakespeare, George Herbert, Francis Thompson, Virginia Woolf, Katherine Mansfield, Dorothy Parker, Rabindranath Tagore, Marcel Proust, Simone Weil, Victoria Ocampo, Jorge Luis Borges.
Per la sua attività ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, fra i quali: il premio “Montale” per la poesia, il premio “Flaiano” per il teatro e il premio “Betocchi” per la traduzione.
Nell’anno 2000 le è stato assegnato il premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei ministri.

L'opera del vento

Tentativi di certezza

Maura Del Serra, Teatro

Il teatro di Maura Del Serra, qui riunito nella molteplice complessità del suo arco cronologico trentennale, abbraccia una pluralità di forme sceniche, ora corali ora dialogiche ora monologanti, che spaziano con incisiva e vivace profondità dall’“affresco” epocale alla fulminea microcellula drammatica e a forme singolari di teatro-danza sempre sorrette da un inventivo simbolismo di luci, colori, voci fuoriscena e suggestioni scenografiche. L’organon di questa scrittura – in versi e in prosa – fonde il nitore visionario con un senso vivace e concreto del phatos quotidiano, spesso nutrito da uno humour tipicamente affidato a personaggi “terrestri” fino al farsesco, secondo la tradizione della commedia antica. Il teatro decisamente anti-minimalista della Del Serra mostra infatti il suo grato debito creativo verso i classici della tradizione drammaturgica e poetico-letteraria europea, dai tragici e lirici greci al barocco inglese e ispanico, al decandentismo e alle avanguardie artistiche del Novecento.
I suoi personaggi, a vario titolo esemplari fino all’archetipo, sono scolpiti e dominati da una solitudine “eroica” non astratta bensì coerentemente testimoniale, tormentati e salvati dalla grandezza antistorica e metastorica del loro dono “eretico” che si oppone geneticamente alla forza oppressiva del potere nelle sue varie espressioni, da quelle canoniche politico-sociali a quelle suasive dell’intelletto, fino a quelle della “sapienza senza nome” della vita. Ed è perciò sempre agonico il rapporto fra la certezza di una verità ultima e inattingibile e l’illusione soggettiva, mediante l’utopia salvifica affidata all’ardore dei protagonisti. Motore e forma privilegiata di queste compresenze è l’eros generatore e multiforme, espresso in tutte le sue pulsioni, dall’amicizia alle polarità maschili e femminili, fino ad una complessa androginia psicologica e spirituale.
In questa straordinaria galleria evocativa di presenze, che spaziano dall’ellenismo alla contemporaneità al futuro, le voci interiori dell’autrice si incarnano di volta in volta, come la poesia ed ogni arte, per “sognare la verità del mondo”.


 

Maura Del Serra – Wikipedia
Pagine di Maura Del Serra
ANTOLOGIA POETICA
Maura Del Serra, aforismi
Parole in coincidenza 8: Maura Del Serra tradotta da Dominique Sorrente
Maura Del Serra e Cristina Campo
Maura Del Serra, “Tentativi di certezza. Poesie 1999-2009”
Silvio Ramat: L’opera del vento, di Maura del Serra

 

 

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