Nicola Capogreco – L’arte ci parla di ciò che è stato, di ciò che avrebbe potuto essere, ma anche di ciò che potrebbe essere per la soggettività umana.
«L’arte non è un’esperienza della trascendenza, ma non è neanche un libero gioco della fantasia. Più esattamente, l’arte ci parla di ciò che manca […] di ciò che l’uomo ha “innescato” nella storia, ma che lì ha dimenticato o non ha saputo completare […]. L’arte ci parla di ciò che è stato, di ciò che avrebbe potuto essere, ma anche di ciò che potrebbe essere per la soggettività umana».
N. Capogreco, Simbolo, mito e memoria nella comunicazione musicale, Tesi di laurea, Università di Bologna [1990, p. 5r].
Cfr., anche, Arte e razionalità nella “nuova musica” di Amold Schonberg, in M. Bristiger, N. Capogreco e G. Reda (a cura di), Il pensiero musicale degli anni Venti e Trenta (Atti del Convegno di Arcavacata di Rende, 1-4 aprile 1993), Centro editoriale librario, Università degli studi della Calabria, Rende, 1996, pp. 183-93.
Si può accedere ad ogni singola pagina pubblicata aprendo il file word
Indice completo delle pagine pubblicate (ordine alfabetico per autore al 08-03-2017)
N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio. Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo: info@petiteplaisance.it, e saranno immediatamente rimossi.
***********************************************
Seguici sul sito web