Mino Ianne – «Anima». Navigazioni filosofiche tra le parole greche di Anima.






«[…]  Prezioso è il capitolo iniziale del volume, dovuto ad Arianna Fermani e intitolato Tra ambiguità e misura: l’ “etica del bere” in alcuni snodi della riflessione di Platone e Aristotele: pregevole contributo alla definizione del rapporto tra vino e filosofia, un binomio che la studiosa definisce fecondo e che affonda le sue radici nella ricchissima e varia humus della cultura greca delle origini. Perché “ambiguità” e “misura”? Il vino costituisce la bevanda ambigua per eccellenza; esso è un dono del dio Dioniso, una bevanda propria dell’uomo, simbolo della civiltà di un popolo, portentosa medicina dell’anima e del corpo, ma al tempo stesso un potente e pericoloso veleno: oscillazione tra salute e malattia, tra bene e male, che – osserva la Fermani– era alla base del pensiero dionisiaco».

«Il capitolo di Mino Ianne, La natura “parla” ai filosofi. Conservazione dell’ambiente naturale e simbolismo dell’albero d’ulivo nel pensiero dei Greci, è diviso sostanzialmente in due parti; nella prima egli delinea l’idea di natura e di paesaggio nella filosofia greca, in particolare nei presocratici e in Platone; nella seconda esamina il simbolismo dell’ulivo, tra l’altro, nella mitologia greca, in Omero e nei lirici greci… Per Ianne ripercorrere la storia dell’ulivo nel mondo greco permette di illuminare, da un’angolatura particolare, l’intero ecosistema della civiltà greca”

dalla Premessa introduttiva di Mario Capasso


Mino Ianne

Diremo addio ai filosofi greci?

Il Cristianesimo deellenizzato del terzo millennio


Prefazione di Arianna Fermani


indicepresentazioneautoresintesi

 

Nell’epoca cartesiana dell’hic et nunc, del trionfo del “moderno” e dei suoi “valori”, ha ancora un senso parlare dell’influenza del pensiero greco nella storia cristiana? C’è ancora spazio per questo grande patrimonio di sapere, di razionalità, di umanesimo? E, più in generale, l’umanesimo classico ha ancora un valore per la storia dell’Occidente?
Il cristianesimo oggi pare inseguire e giustificare l’attualità, non più interessato a un giudizio su di essa; ma senza la mentalità filosofica greca delle domande, del dialogo, del desiderio di conoscenza, esso è prigioniero degli interessi e dei poteri dominanti. C’è una sola voce che è uscita fuori dal coro, il punto di vista lucido del Papa Benedetto XVI, sul quale è caduta la cappa del silenzio. Questo studio ripropone le ragioni di Ratzinger e del legame originario tra cristianesimo e pensiero filosofico greco, come germe di razionalità per la società multietnica contemporanea, vittima della banalità omologante che avvolge il mondo contemporaneo.

 

Sommario

Presentazione di Luca Grecchi
Prefazione di Arianna Fermani

Introduzione
Abbiamo ancora bisogno dei Greci
L’humanitas antica nell’epoca dei vorticosi cambiamenti
La grecizzazione del cristianesimo antico
Paolo ad Atene
Logos greco e Dio cristiano
La discussione sulla deellenizzazione
Conclusione

Bibliografia



M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

Petite Plaisance – Pubblicazioni recenti

E-Books gratuiti

N.B. Le immagini e i video sono stati reperiti nel web e quindi considerati di pubblico dominio.
Qualora si ritenesse che possano violare diritti di terzi, si prega di scrivere al seguente indirizzo:

info@petiteplaisance.it,

e saranno immediatamente rimossi.