Louisa May Alcott (1832-1888)

Louisa May Alcott

Louisa May Alcott

Natale non sarà Natale senza regali“, borbottò Jo, stesa sul tappeto.
“Che cosa tremenda esser poveri!”, sospirò Meg, lanciando un’occhiata al suo vecchio vestito.
“Non è giusto, secondo me, che certe ragazze abbiano un sacco di belle cose e altre nulla”, aggiunse la piccola Amy, tirando su col naso con aria offesa.
“Abbiamo papà e mamma, e abbiamo noi stesse”, disse Beth, col tono di chi s’accontenta, dal suo cantuccio.
I quattro giovani visi, illuminati dalla vampa del caminetto, s’accesero alle consolanti parole, ma tornarono a oscurarsi quando Jo aggiunse tristemente: “Papà non l’abbiamo e non l’avremo per un bel pezzo”. Non disse “forse mai più”, ma ognuna, in cuor suo, lo pensò, andando con la mente al padre lontano sui campi di battaglia.”

[Louisa May Alcott, Piccole donne, traduzione di Gianni Pilone Colombo, Rizzoli.]

Dacia Maraini

Maraini Dacia

«Preferisco pensare alla scrittura come ad una testimonianza delicata, un gesto di affetto nei riguardi di una memoria che se ne va e muore anzitempo. Una esperienza che ti fa cambiare l’angolo dello sguardo, un arricchimento di prospettive. Accompagnata forse da un infantile desiderio di seduzione. Ma fuori dei canoni, dentro le allegre invenzioni di una mente inquieta».

Dacia Maraini

Marina Ivanovna Cvetaeva (1892-1941) – Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore

Marina Ivanovna Cvetaeva (1892-1941)

«Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona,
un tramonto, un quadro.
Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore»

(M. I. Cvetaeva, Il paese dell’anima: lettere, 1909-1925,
a cura di Serena Vitale, Adelphi, 1989²
).

«Tutto il mio scrivere
è un continuo prestare orecchio»

(M. I. Cvetaeva, Un poeta a proposito della critica,
in Il poeta e il tempo, a cura di Serena Vitale, Adelphi, 1984³
).

 

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