Un ponte sull’abisso ontologico – Dai postulati dell’ideologia dell’aziendalismo ancorché meritocratico, all’occultamento dell’economia umana concreta, eternizzando l’economia capitalistica pur declinata come “progressista”, ma che resta comunque un’economia asociale, emerge con chiarezza la nuda verità del cosiddetto progresso capitalistico che si realizza solo come regresso umano. Ecco allora l’urgenza di progettare un’economia concreta degli esseri umani che risponda ai suoi veri più profondi bisogni, secondo regole di solidarietà e di eguale rispetto di ogni individuo, al di fuori della molla puramente egoistica del profitto privato e/o aziendale. Il progresso economico ha un significato umano nella misura in cui lascia all’uomo più tempo e più energie per dedicarsi all’elaborazione simbolica della sua esistenza, all’arricchimento delle sue relazioni interpersonali, nell’interesse delle generazioni a venire e non solo a nostro vantaggio, ma anche per il bene altrui. Saremo capaci di costruire un ponte sull’abisso ontologico che divide l’essere dal dover essere, un ponte che ci porti a vivere amando il bene e il bello, promuovendone i contenuti in relazioni non competitive ma di dono, con coloro che incontriamo, generando ciò che davvero vale nell’attraversamento della quotidianità?

Gustav Klimt, Albero della vita (19051909).
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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