Marguerite Yourcenar (1903-1987) – Leggere la vita
«Quando si ama la vita in tutte le sue forme,
quelle del passato quanto quelle del presente,
è del tutto normale che si legga molto».
«Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada». Eraclito
«Quando si ama la vita in tutte le sue forme,
quelle del passato quanto quelle del presente,
è del tutto normale che si legga molto».
«Sembra incredibile la facilità con cui sprofondiamo nei libri,
li attraversiamo, trasformiamo pagine clamorose in sogni senza suono».
William Gass, Fiction ad the Figures of Life.
«Siamo assurdamente assuefatti al miracolo che qualche segno scritto possa racciudere immagini immortali, intrecci di pensiero, mondi nuovi, con persone vive che parlano, piangono, ridono».
Vladimir Nabokov, Fuoco pallido, Adelphi, 2002
«Un mondo di nozioni disordinate,
prese dai suoi libri,
affollava la sua immaginazione».
Miguel de Cervantes, Don Chisciotte (1605-1615).
Illustrazione di Gustav Doré (1863)
«Signore! Quando si vende un libro a qualcuno, non gli si vendono soltanto dodici once di carta, con inchiostro e colla, gli si offre un’intera nuova vita. Amore e amicizia e umorismo e navi in mare di notte; c’è tutto il cielo e la terra in un libro, in un vero libro, intendo».
Christopher Morley, Il Parnaso ambulante, Sellerio, 1992.
Viaggiare per le strade aperte della Nuova Inghilterra, a bordo di un attrezzato bibliobus trainato da un grande cavallo, con un cane al seguito, in compagnia di un professore-poeta agile e versatile come un elfo, vendendo libri utili e grandi classici a liberi contadini dai modi franchi, in fuga, per giunta, da un fratello egoista e correndo ogni tipo di avventura: questo genere di felicità Il Parnaso ambulante racconta.
Ogni lettura è un atto di resistenza.
Di resistenza a cosa?
A tutte le contingenze.
Daniel Pennac, Come un romanzo, 1992.
La lettura […] ci insegna ad accrescere il valore della vita,
valore che non abbiamo saputo apprezzare
e della cui grandezza solo grazie al libro ci rendiamo conto.
Marcel Proust, Il tempo ritrovato, 1927 (postumo)
«Leggendo non cerchiamo idee nuove,
ma pensieri già da noi pensati,
che acquistano sulla pagina un suggello di conferma».
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1935/50 (postumo 1952), Einaudi.
Giacomo Leopardi,
Zibaldone, 1817/32 (postumo 1898/1900)
Non esistono libri morali o immorali.
I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto.
Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, 1891.