Francesco Petrarca (1304-1374) – Resistere saldamente all’accidia, che soffoca, come un’ombra funestissima, il seme delle virtù e il frutto dell’intelletto.


«Quando una lettura assai meditata te ne fornirà l’occasione, poni accanto alle sentenze utili […] alcune note precise che, quasi fossero uncini, ti valgano a trattenerle, se volessero sfuggirti dalla memoria. Con questo aiuto potrai resistere saldamente tanto alle passioni quanto all’accidia, che soffoca, come un’ombra funestissima, il seme delle virtù e il frutto dell’intelletto».
Francesco Petrarca, Secretum, Introduzione, traduzione e note di U. Dotti, Archivio Guido Izzi, Roma 1993, pp. 110-111.

Francesco Petrarca (1304-1374) – Gloria effimera è cercar fama solo nel barbaglio delle parole: il mio lettore, almeno finché legge, voglio che sia con me. Non voglio che apprenda senza fatica ciò che senza fatica non ho scritto.
Francesco Petrarca (1304-1374) – Frugati dentro severamente. Anche il conoscere molte cose, che mai rileva se siete ignoti a voi stessi?
Francesco Petrarca – Nei libri c’è un fascino particolare. L’oro, l’argento, le pietre preziose, le vesti di porpora, i palazzi di marmo … danno un piacere muto e superficiale, mentre i libri ci offrono un godimento molto profondo: ci parlano.
Francesco Petrarca (1304-1374) – Questi uomini rozzi si meravigliano ch’io osi disprezzare le delizie ch’essi considerano beni supremi, e non comprendono né la mia felicità né quel piacere che mi dan00no alcuni amici segreti.
Francesco Petrarca (1304-1374) – Ricerco libri pronti a insegnarti i segreti delle cose, le norme di vita, il disprezzo della morte, la moderazione nella buona fortuna, la forza nell’avversa, l’imperturbabilità e la costanza nel comportamento.
Francesco Petrarca (1304-1374) – Non è il clamore ma la riflessione che rende l’uomo più colto. Se preferiamo essere piuttosto che apparire, allora non tanto ci importerà dello sciocco plauso della folla, quanto della verità nel silenzio.
