Vincent Van Gogh (1853-1890) – Quando c’è convenzionalismo, c’è sempre la sfiducia e la sfiducia dà sempre luogo a ogni sorta di intrighi

Van Gogh 03

Lettere a Teo

«Se c’è il desiderio di essere amici da ambedue le parti, può esserci qualche discordanza di opinioni, ma non si litiga tanto facilmente, e anche se lo si fa, è facile rappacificarsi.
Quando invece c’è del convenzionale l’amarezza è pressoché inevitabile, proprio perché non ci si sente liberi, e anche se non si esprimono i propri veri sentimenti, questi traspaiono a sufficienza per lasciare un’impressione spiacevole da entrambe le parti e rendere del tutto inutile la speranza di profittare beneficamente della reciproca consuetudine.
Quando c’è convenzionalismo, c’è sempre la sfiducia e la sfiducia dà sempre luogo a ogni sorta di intrighi.
E sì che con un po’ più di sincerità le nostre vite sarebbero ben più facili».

 

 

Vincent Van Gogh, Lettere a Teo

 

 

 


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Gerard ter Borch (1617-1681) – La passione della lettura nell’arte

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Gerard ter Borch, Signora che legge una lettera

Gerard ter Borch, Signora che legge una lettera

Gerard ter Borch, Signora che scrive una lettera

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Gerard ter Borch, The Elde Girl Reading, 1630

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Gerard ter Borch, The reading lesson.jpg

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Gerard ter Borch, Woman with Wineglas

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Gerard ter Borch, Young Man Reading a Letter, ca. 1680

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Chiara Guarducci – «Bye Baby Suite». Il monologo nell’insonnia dell’ultima notte di Marilyn Monroe invade ogni spazio come un urlo: un’onda che si disfa per rimontare, scandalosa come una preghiera.

Marilyn 010

Senza scampo

marylin-monroe01

Come son belli
quegli uccelli che volano.
Perché li uccidono?
Un uccello non ha scampo
quando vola.
È crudele uccidere chi
non ha scampo.

 Marilyn Monroe

«Bye Baby Suite è una poesia
che ho scritto per lei
sognando che la leggesse».

C. Guarducci

 

Bye Baby Suite coperta

Chiara Guarducci, Bye Baby Suite, Petite Plaisance, 2016.

ISBN 978-88-7588-165-8, 2016, pp. 64,Euro 8 – Collana “Antigone”.
In copertina: ‘Mari Line’, di Laura Cioni.

indicepresentazioneautoresintesi

 

Il monologo sgorga dallo spacco tra il Mito e la donna, tra l’icona spumeggiante e l’intimità più scomoda. Una voce spezzata eppure traboccante e la sua musica messa via che adesso invade ogni spazio come un urlo: Marilyn nell’insonnia della sua ultima notte, che consuma pillole ed alcool e si ripercorre d’un fiato, senza pudore, lanciandosi in un altalena di ricordi. Luci e tormenti di un’anima fuori posto, sempre a caccia di un amore che la plachi, di un mattino che la sogni, di un’uscita d’emergenza. Ne esce un ritratto mosso, dissacrante e tragico, un’onda che si disfa per rimontare, scandalosa come una preghiera. Bye Baby Suite è una poesia che ho scritto per lei sognando che la leggesse. Se quest’anima inquieta e indomata non ha mai avuto riparo, è anche vero che nessuno potrà mai restare intero davanti allo scroscio e al deserto delle sue onde.

 

Marilyn Monroe, 1953

Marilyn Monroe, 1953.

 

Marylin cover 2


 

Chiara Guarducci, La neve in cambio

Fenditura nella neve di Sandra Nistri

[Lucifero, La Carogna, Camera ardente].

ISBN 88-87296-89-8, 2001, pp. 80, formato 110×170 mm., Euro  5,16 – Collana di teatro, “Antigone” [5].
In copertina: Fenditura nella neve. Foto di Sandra Nistri.

indicepresentazioneautoresintesi

Chiara Guarducci vive a Firenze . Il suo rapporto con la parola è prima di tutto poetico ed è, infatti, dalla poesia e nella poesia che arriva al teatro. Suoi versi sono apparsi sulla rivista “Plurale” (1994) e la pubblicazione della sua opera prima, Fino a dimenticare (Firenze, Gazebo, 1999) è avvenuta in coincidenza con la messa in scena della sua prima pièce teatrale, Lucifero, nell’ambito della “Rassegna dei giovani autori” organizzata nel marzo del 1999 dal Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino.
Attraverso la scelta di figure estreme nella loro funzione simbolica come l’Angelo caduto, oggetto di proiezioni e di ostracismi, totem e tabù della cultura occidentale, l’Autrice esplora le potenzialità visive e sonore della parola, affidando il testo ad una voce sola, inchiodata e persa al centro della gabbia teatrale.

La carogna, presentata al pubblico nell’aprile 2000, prosegue questa ricerca intorno ai simboli, guardandoli dalla parte dei luoghi comuni, delle “frasi fatte” e reiterate in cui quotidianamente precipita l’esperienza dell’amore e dell’abbandono. La carne narrante è quella della carogna, il resto vivissimo di una festa tradita, la piaga che rimane aperta alla fine di una storia, abbondante, generosa solitudine dannata a ripercorrere la giostra dei suoi stessi segni con sarcasmo ed incanto.

Conclude questa “trilogia” Camera ardente, andata in scena nel febbraio 2001 ed interpretata da Silvia Guidi, attrice cui la Guarducci si sente legata dalla medesima urgenza artistica: scrivere i lampi, gli umori della mente, entrare nel magma: «A noi interessano i ‘mostri’, cioè coloro che ‘mostrano’: più che personaggi cose viventi, masse di energia, onnipotenza infantile e abbandono».

Lucifero caduto in disgrazia era ancora tutto sporco di cielo, la carogna, avanzo dolorante di una storia d’amore, era carne viva, scossa da gioia e angosce, da una fame di vita che la sfiniva.

Con Camera ardente nasce il morto, l’ultima creatura, quella che ha più bisogno di amore. La camera ardente è un letto disfatto, un rigirarsi dentro visioni, cantilene, stati tra la veglia e il sonno. Il congedo è difficile, il morto è terrorizzato, rivuole tutto indietro, deve superare l’orrore della scena madre, questo vedersi sdraiato in un luogo squallido coi fiori, lasciato lì. Per questo sogna, magari balla o vola, magari fa festa, chissà come avverrà la sua scomparsa.


Chiara Guarducci | byebabysuite

chiara guarducci | Un’altra Donna. L’impudenza dello sguardo.

chiara guarducci – YouTube

Intervista MakeCulture a Chiara Guarducci – YouTube

TEATRO PUCCINI – Alessia Innocenti / Bye Baby Suite

Bye Baby Suite – YouTube

Alessia Innocenti

Bye Baby Suite. A 50 anni da Marilyn | Recensioni

Teatro Mancinelli Orvieto: BYE BABY SUITE

Evento Bye Baby Suite @RIVA – Riva Lofts Florence

“Bye Baby Suite”: 40 minuti in camera con Alessia “Marylin”

Bye Baby suite – L’ultima notte di Marylin Monroe – Rumor(s)

Ristorante La Veranda Pistoia: Bye Baby Suite : 40 minuti in …

    


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Lev Nikolàevič Tolstòj (1828-1910) – Ogni uomo reca in sé, in germe, tutte le qualità umane, e talvolta ne manifesta alcune, talvolta altre, e spesso non è affatto simile a sé, pur restando sempre unico e sempre se stesso.

Tolstoj 05
Tolstoj, ritratto da Ivan Nikolaevic Kramskoj nel 1873

Tolstoj, ritratto da Ivan Nikolaevic Kramskoj nel 1873.

«Una delle superstizioni più frequenti e diffuse è che ogni uomo abbia solo certe qualità definite, che ci sia l’uomo buono, cattivo, intelligente, stupido, energico, apatico, eccetera. Ma gli uomini non sono così. Possiamo dire di un uomo che è più spesso buono che cattivo, più spesso intelligente che stupido, più spesso energico che apatico, e viceversa; ma non sarebbe la verità se dicessimo di un uomo che è buono e intelligente, e di un altro che è cattivo, o stupido. E invece è sempre così che distinguiamo le persone. Ed è sbagliato.

Gli uomini sono come i fiumi: l’acqua è in tutti uguale e ovunque la stessa, ma ogni fiume è ora stretto, ora rapido, ora ampio, ora tranquillo, ora limpido, ora torbido, ora tiepido. Così anche gli uomini.

Ogni uomo reca in sé, in germe, tutte le qualità umane, e talvolta ne manifesta alcune, talvolta altre, e spesso non è affatto simile a sé, pur restando sempre unico e sempre se stesso».

Lev Nikolàevič Tolstòj, Resurrezione, Garzanti, 1999, p. 204.

Freccia rossa Risurrezione – Liber Liber 

    


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Federico García Lorca (1898-1936) – Parole sul teatro: Il teatro è uno degli strumenti più espressivi e più utili per la formazione di un paese, ed è il barometro che ne segna la grandezza o la decadenza.

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Il teatro è uno degli strumenti più espressivi
e più utili per la formazione di un paese,
ed è il barometro che ne segna la grandezza o la decadenza.

***

So che la verità non la possiede chi dice «oggi, oggi, oggi»,
mangiando il pane vicino al fuoco,
ma colui che serenamente guarda, lontano,
la prima luce nell’alba della campagna.

***

Io so che non ha ragione chi dice: «adesso, subito»,
con gli occhi fissi alle piccole fauci del botteghino,
ma colui che dice «domani, domani domani»,
e sente arrivare la nuova vita palpitante sul mondo.


 

Dibujo de Lorca dedicado a Margarita Xirgu, intérprete de la primera Mariana Pineda, estrenada en Barcelona en 1927.

Dibujo de Lorca dedicado a Margarita Xirgu, intérprete de la primera Mariana Pineda, estrenada en Barcelona en 1927.


Cari amici,
tempo fa feci fermo proponimento di rifiutare ogni tipo di omaggi, di banchetti o di feste che si fossero fatti in mio onore: in primo luogo, perché ognuno di questi avvenimenti mette un mattone sulla nostra tomba letteraria, e in secondo luogo perché ho visto che non v’è nulla di più desolante che il discorso freddo in nostro onore né momento più triste dell’applauso organizzato, anche se fatto in buona fede.
Inoltre – questo è un segreto – credo che banchetti e pergamene portino male all’uomo che li riceve: malocchio a disgrazia nati dall’atteggiamento sfiduciato degli amici che pensano: «Con lui siamo a posto».
Per i poeti e per i drammaturghi, invece di omaggi, io organizzerei attacchi e sfide in cui ci si dicesse apertamente e con vero accanimento: «Perché non hai il coraggio di fare questo?» «Perché non sei capace di esprimere l’angoscia del mare in un personaggio?» «Perché non osi raccontare la disperazione dei soldati nemici della guerra?». Esigenza e lotta, con un fondo d’amore severo, temprano l’animo dell’artista che si indebolisce e si corrompe nel facile successo. I teatri sono pieni di sirene ingannatrici incoronate di rose di serra, e il pubblico è soddisfatto e applaude quando vede cuori di cartapesta e ascolta dialoghi a fior di labbra; ma il poeta drammatico non deve dimenticare, se vuole salvarsi dall’oblio, i campi di rose bagnati dall’alba dove soffrono i contadini e quel colombo, ferito da un misterioso cacciatore, che agonizza fra i giunchi senza che nessuno ascolti i suoi lamenti… [Continua a leggere]

Federico García Lorca, Parole sul teatro,
in Id., Impressioni e paesaggi, a cura di Carlo Bo,
Passigli Editori, 1993, pp. 89-93.

Freccia rossa  Federico García Lorca, Parole sul Teatro


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Luis Sepúlveda – La lettura possiede l’antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia.

Sepulveda

Il vecchio che leggeva

Antonio José Bolívar non sa scrivere, ma ha imparato a leggere compitando lentamente, e leggere è diventato il più grande piacere della sua vita perché leggendo immagina, e immaginando, egli vive, perché la lettura «possiede l’antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia». Quei romanzi gli parlano d’amore «con parole così belle che gli fanno [dimenticare] la barbarie umana».

Luis Sepúlveda, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Guanda, pp. 138, 2001.


 

Guanda 01Guanda 02

 

Luis Sepúlveda

Antonio José Bolívar vive ai margini della foresta amazzonica equadoriana. Ha con sé i ricordi di un’esperienza – finita male – di colono bianco, la fotografia sbiadita della moglie e alcuni romanzi d’amore che legge e rilegge in solitudine. Ma il suo patrimonio è una sapienza speciale che gli viene dall’aver vissuto dentro la grande foresta, insieme agli indios shuar: un accordo intimo con i ritmi e i segreti della natura che i gringos, capaci soltanto di sfruttare e distruggere quel mondo, non sapranno mai capire. Solo un uomo come lui potrà dunque adempiere al compito ingrato di inseguire e uccidere il tigrillo, il felino che, accecato dal dolore per l’inutile sterminio dei suoi cuccioli, si aggira minaccioso a vendicarsi sull’uomo. Questa è la storia del loro incontro, di un’epica caccia tesa al continuo confronto fra la vita e la morte. Ma soprattutto è un canto d’amore dedicato all’ultimo luogo in cui la terra preserva intatta la sua verginità.


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Jacques-Joseph Tissot, detto James (1836-1902) – La passione della lettura nell’arte.

Tissot
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Jacques-Joseph Tissot, Camera con vista sul porto

Jacques-Joseph Tissot, Camera con vista sul porto.

 

Jacques-Joseph Tissot, Leggere in giardino

Jacques-Joseph Tissot, Leggere in giardino.

 

Jacques-Joseph Tissot, Reading a Book, 1872

Jacques-Joseph Tissot, Reading a Book, 1872.

 

Jacques-Joseph Tissot, Kathleen Newton In An Armchair

Jacques-Joseph Tissot, Kathleen Newton In An Armchair.

 

Jacques-Joseph Tissot, Reading a story, 1878

Jacques-Joseph Tissot, Reading a story, 1878

Jacques-Joseph Tissot, Without a Dowry aka Sunday in the Luxembourg Gardens

Jacques-Joseph Tissot, Without a Dowry aka Sunday in the Luxembourg Gardens.

 

 

 


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John Sargent Singer (1856-1925) – La passione della lettura nel ritratto.

Sargent

John Singer Sargent – Wikipedia

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 John Sargent Singer (1856-1925) – La passione della lettura nel ritratto.

 

 

A figure study by Sargent in watercolor and graphite, c. 1883

A figure study by Sargent in watercolor and graphite, c. 1883

 

John Singer Sargent, In the Garden, Corfu (1909)

J. S. Sargent, In the Garden, Corfu (1909)

 

John Singer Sargent, Man reading,1910

J. S. Sargent, Man reading,1910.

 

John Singer Sargent, Morning Walk

J. S. Sargent, Morning Walk.

 

John Singer Sargent, Mosquito Nets 1908

J. S. Sargent, Mosquito Nets, 1908.

 

John Singer Sargent, Padre Sebastiano

J. S. Sargent, Padre Sebastiano.

 

John Singer Sargent, The misses vickers, 1884

J. S. Sargent, The misses vickers, 1884

 

John Singer Sargent, Portraitof a Boy.tif

J. S. Sargent, Portrait of a Boy.

 

John Singer Sargent, Arsène Vigeant, 1885, Musées de Metz

J. S. Sargent, Arsène Vigeant, 1885.

 

 

Le farfalle volano

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Mortimer Jerome Adler (1902-2001) – La lettura dei grandi libri non avrebbe alcun significato, se non ci proponessimo di rendere migliore la società-

Mortimer Adler

«Per quanto la buona lettura possa essere una fonte immediata di piacere, non è del tutto fine a se stessa. Dobbiamo fare qualche cosa di più oltre il pensare e l’imparare per condurre una vita degna dell’uomo. Dobbiamo agire. La lettura dei grandi libri non avrebbe alcun significato, se non ci proponessimo di rendere migliore la società».

M. J. Adler


Come leggere un libro

Come leggere un libro

 

Come leggere un libro, pubblicato per la prima volta nel 1940, è divenuto un raro fenomeno, un classico vivente. Esso rappresenta, infatti, la guida più completa per l’acquisizione della competenza nella lettura. Questa nuova edizione è stata completamente riscritta e aggiornata. Gli autori distinguono vari livelli di lettura e spiegano come fare per acquisirli dalla lettura elementare, attraverso la scorsa sistemica del testo e la lettura esplorativa, fino alla lettura veloce. L’opera insegna ad analizzare la struttura di un libro, ad individuarne il nucleo centrale, ad estrarne il messaggio dell’autore, ad effettuare un intervento critico appropriato. Espone, quindi, le diverse regole per la lettura a seconda che si tratti di libri pratici, di opere letterarie, di poesia, di storia, di matematica e scienze, di filosofia o di scienze sociali. In appendice gli autori oltre ad offrire un elenco di grandi opere forniscono test di lettura che permettono di misurare il progresso ottenuto in questa abilità e la capacità di comprensione.

 


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Daniel Pennac – Amare vuol dire far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo: la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire.

Pennac

«Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l’invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici».

DANIEL PENNAC


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