Costanzo Preve – Religione Politica Dualista Destra/Sinistra. Considerazioni preliminari sulla genesi storica passata, sulla funzionalità sistemica presente e sulle prospettive future di questa moderna Religione

Preve 02

La discussione sulla funzionalità della dicotomia Destra/Sinistra per spiegare i conflitti storici, politici ed ideologici del nostro tempo è (per ora) interminabile. Interminabile nel senso etimologico della parola, perché non se ne vede per ora la fine. Non credo però che la fine non verrà mai. La dicotomia Destra/Sinistra non interpella infatti le strutture fondamentali della riproduzione della vita umana in società, ma concerne soltanto un particolare “immaginario” sorto con la genesi storica della società moderna, borghese e capitalistica (preferisco evitare il termine imperfettamente fuso insieme, e quindi fuorviante, di società borghese-capitalistica con il trattino). Questo immaginario storicamente determinato è stato poi “retrodatato” al passato, costruendo appunto una grande-narrazione metastorica, e “prolungato” nel futuro immaginando un conflitto eterno di tipo sostanzialmente ciclico (per cui si ha il paradosso che i sostenitori di una concezione lineare e teolologica del progresso storico si immaginano in realtà un nicciano eterno ritorno del sempre uguale conflitto fra Destra e Sinistra, con vittoria finale definitiva della sola Sinistra, in una Umanità che allora diventerebbe simbolicamente monca, e cioè con una mano sola).
Vi è qui un vero nodo di paradossi e di contraddizioni. Per contribuire a scioglierne una parte (ma senza farmi nessuna illusione) proporrò un percorso in tre tappe, partendo da una analisi della genesi della dicotomia per poi passare al suo attuale carattere strutturale e per terminare infine con alcune ipotesi sul (prossimo) futuro.. [continua a leggere]

 

Costanzo Preve, Religione Politica Dualista Destra-Sinistra

 


Vedi anche:

Costanzo Preve, Elementi di Politicamente Corretto
Costanzo Preve, Capitalismo senza classi e società neofeudale
Costanzo Preve – Introduzione ai «Manoscritti economico-filosofici del 1844» di Karl Marx.
Costanzo Preve – Le avventure della coscienza storica occidentale. Note di ricostruzione alternativa della storia della filosofia e della filosofia della storia.
Costanzo Preve – Nel labirinto delle scuole filosofiche contemporanee. A partire dalla bussola di Luca Grecchi.
Costanzo Preve – Questioni di filosofia, di verità, di storia, di comunità. INTERVISTA A COSTANZO PREVE a cura di Saša Hrnjez
Costanzo Preve – Recensione a: Carmine Fiorillo – Luca Grecchi, «Il necessario fondamento umanistico del “comunismo”», Petite Plaisance, Pistoia, 2013

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Pier Paolo Pasolini (1922-1975) – Il potere di oggi manipola i corpi in un modo orribile. Li manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore, con valori alienanti e falsi, i valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama un genocidio delle culture viventi.

Pasolini 03

Pasolini prossimo nostro

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«Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economico, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio con particolare veemenza il potere di questi giorni. È un potere che manipola i corpi in un modo orribile, che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o da Hitler. Li manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore, istituendo dei nuovi valori che sono dei valori alienanti e falsi, i valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama un genocidio delle culture viventi, reali, precedenti. Sono caduti dei valori, e sono stati sostituiti con altri valori. Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri modelli di comportamento. Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere consumistico, cioè la nostra industria italiana pluri-nazionale e anche quella nazionale degli industrialotti, voleva che gli italiani consumassero in un certo modo, un certo tipo di merce, e per consumarlo dovevano realizzare un nuovo modello umano».

Pier Paolo Pasolini

Citato in Pasolini prossimo nostro, film documentario di Giuseppe Bertolucci (2006).

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Costanzo Preve – Elementi di Politicamente Corretto. Studio preliminare su di un fenomeno ideologico destinato a diventare in futuro sempre più invasivo e importante

Preve 02

1. La teoria marxiana dei modi produzione, e del modo di produzione capitalistico in particolare, è generalmente intesa in forma spaziale-topologica, e cioè con un sopra e con un sotto. Sotto ci starebbe la struttura, intesa generalmente come la relazione fra lo sviluppo e la forma delle forze produttive sociali, e la natura classista dei rapporti di produzione. Sopra, invece, ci starebbe la sovrastruttura, intesa come quel sistema di istituzioni e di ideologie funzionale alla riproduzione globale dei rapporti di produzione classisti di cui si è fatto cenno.
Questa immagine topologica è stata accusata di meccanicismo, come se esistesse una sorta di “legge di causazione”, per cui la struttura determinerebbe meccanicamente la sovrastruttura. La teoria dell’interazione reciproca appare solo una poco rilevante “aggiunta ad hoc” (Thomas Kuhn), in quanto resterebbe comunque la famosa determinazione in ultima istanza da parte della struttura. E così come sovrano è chi è sovrano in ultima istanza nello stato di eccezione (Schmitt), nello stesso modo se si considera determinante in ultima istanza la struttura sulla sovrastruttura è inutile parlare di interazione reciproca. Meglio l’economicismo determinista che la sopravalutazione della produzione di ideologia, sia pure apparentemente disfunzionale e “contestativa”.
Altri hanno cercato di polemizzare contro questa topologia spaziale dualistica con la reintroduzione del concetto di totalità unica espressiva, considerato spesso “hegeliano”. Ed in effetti all’interno di una totalità unica espressiva, sia pure strutturata dialetticamente attraverso una catena di contraddizioni e di determinazioni che spingono oltre se stesse (caratteristica unica di Hegel e di Marx, che li fanno membri di una stessa scuola filosofica, e non di due diverse), la distinzione di principio fra struttura e sovrastruttura viene a cadere. Questa via, ad esempio, è stata presa da molti insigni pensatori di intenzione soggettivamente marxista, che hanno ridefinito l’intera totalità unica capitalistica come mondo alienato dominato dal feticismo della merce e/o dalla incontrollabilità del nesso di economia e di tecnica.
Non si tratta di sviluppare una (pur legittima) discussione di marxologia critica. Si tratta di segnalare al lettore la centralità del concetto di ideologia per la riproduzione del sistema capitalistico… [continua a leggere]

 

Costanzo Preve, Elementi di Politicamente Corretto


Vedi anche:

Costanzo Preve, Religione Politica Dualista Destra-Sinistra
Costanzo Preve, Capitalismo senza classi e società neofeudale
Costanzo Preve – Introduzione ai «Manoscritti economico-filosofici del 1844» di Karl Marx.
Costanzo Preve – Le avventure della coscienza storica occidentale. Note di ricostruzione alternativa della storia della filosofia e della filosofia della storia.
Costanzo Preve – Nel labirinto delle scuole filosofiche contemporanee. A partire dalla bussola di Luca Grecchi.
Costanzo Preve – Questioni di filosofia, di verità, di storia, di comunità. INTERVISTA A COSTANZO PREVE a cura di Saša Hrnjez
Costanzo Preve – Recensione a: Carmine Fiorillo – Luca Grecchi, «Il necessario fondamento umanistico del “comunismo”», Petite Plaisance, Pistoia, 2013

 


 

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Costanzo Preve – Capitalismo senza classi e società neofeudale. Ipotesi a partire da una interpretazione originale della teoria di Marx.

Preve 02

1. Al principio di tutto, c’è l’indignazione. In generale l’indignazione è preceduta da una vaga irritazione, ma quando l’irritazione si cristallizza in indignazione allora si ha la genesi delle rivelazioni religiose e delle coerentizzazioni filosofiche. L’indignazione è stata all’origine della filosofia greca detta erroneamente presocratica (erroneamente, perché in un certo senso lo stesso Socrate è stato l’ultimo dei cosiddetti presocratici, e cioè di coloro che filosofavano al servizio diretto ideale della polis democratica), nella forma della indignazione razionalizzata di fronte all’irruzione sconvolgente della schiavitù per debiti, a sua volta dovuta alla monetarizzazione selvaggia dei rapporti sociali. In sintesi, la stessa filosofia greca ha trovato la sua genesi storica e sociale nello scontro fra l’elemento comunitario e l’elemento privato, più specificamente nella lotta fra le classi subalterne che aspiravano a salvaguardare la coesione economica e solidale della comunità e le classi superiori che miravano invece a dissolvere i legami comunitari, liberandosi così dalle pendenze e dagli obblighi economici verso la comunità, spalancando così le porte all’accumulazione crematistica.
Ho usato il termine accumulazione crematistica (termine preso da Aristotele) e non capitalistica, perché a quei tempi non sarebbe stato in alcun modo corretto parlare di accumulazione capitalistica. La piena confluenza dell’economia crematistica (già presente ovviamente, sia pure dominata, in un contesto di modo di produzione asiatico, schiavistico e feudale) in vera e propria economia capitalistica presuppone la sparizione di ogni distinzione fra crematistica ed economia propriamente detta, distinzione che sta invece alla base della concezione aristotelica della società (e si veda in proposito, oltre allo stesso Marx, Karl Polanyi, eccetera)… [continua a leggere]

Costanzo Preve, Capitalismo senza classi e società neofeudale

 


Vedi anche:

Costanzo Preve, Religione Politica Dualista Destra-Sinistra
Costanzo Preve, Elementi di Politicamente Corretto
Costanzo Preve – Introduzione ai «Manoscritti economico-filosofici del 1844» di Karl Marx.
Costanzo Preve – Le avventure della coscienza storica occidentale. Note di ricostruzione alternativa della storia della filosofia e della filosofia della storia.
Costanzo Preve – Nel labirinto delle scuole filosofiche contemporanee. A partire dalla bussola di Luca Grecchi.
Costanzo Preve – Questioni di filosofia, di verità, di storia, di comunità. INTERVISTA A COSTANZO PREVE a cura di Saša Hrnjez
Costanzo Preve – Recensione a: Carmine Fiorillo – Luca Grecchi, «Il necessario fondamento umanistico del “comunismo”», Petite Plaisance, Pistoia, 2013

 


 

 

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Giancarlo Paciello – La Costituzione tradita. Intervista a cura di Luigi Tedeschi

Costituzione tradita

 

L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Così recita l’art. 1 della costituzione italiana. Tuttavia la svolta liberista di stampo anglosassone imposta alla struttura economico – sociale del paese sembra smentire questo principio fondativo. Anzi, tutte le norme costituzionali che affermano i principi di dignità e tutela del lavoro sembrano aver subito una abrogazione materiale. Il principio lavorista viene spesso contestato come un vecchio residuo ideologico, si vuole infatti sostituire il fondamento del lavoro con quello della libertà.

Potrebbe secondo me essere una cosa positiva, perché libertà è libertà dal bisogno. Servirebbe una visione più vasta della libertà umana. Ma di fatto non si vuole tener conto che la dignità umana si basa sul lavoro. Bergoglio usa questa espressione poetica: “Il lavoro unge di dignità l’uomo”. Questa è una formulazione recente della Chiesa. Pio XII in particolare in un suo discorso bollava “la smodata bramosia di piaceri” degli operai italiani che chiedevano aumenti salariali. Io insisto a riferirmi al dettato cattolico perché è quello che domina l’immaginario collettivo dell’Italia. Il Papa è sempre un valore assoluto riconosciuto da tutti. E’ il caso di rifarsi a persone al di sopra di ogni sospetto. Il quadro che tu descrivi è in realtà l’obiettivo che il neoliberismo dominante ha intenzione di colpire. Perché il soggetto si caratterizza come soggetto di consumo e quindi la dialettica sociale non è più quella di capitale e lavoro…[Continua a leggere]

Fonte: Italicum

Luigi Tedeschi intervista Giancarlo Paciello
La Costituzione tradita

 

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Luigi Tedeschi intervista Andrea Bulgarelli, coautore con Costanzo Preve del libro “Collisioni – Dialogo su scienza, religione e filosofia”

Collisioni

242 ISBN

Andrea Bulgarelli – Costanzo Preve

Collisioni. Dialogo su scienza, religione e filosofia

ISBN 978-88-7588-153-5, 2015, pp. 96,  Euro 10 – Collana “Il giogo” [64]

indicepresentazioneautoresintesi

 

 1) Secondo Norberto Bobbio, “tra la religione e la scienza, quale è il posto riservato alla filosofia? O si mantiene valida la pretesa all’assoluta verità, e da allora sembra che non si possa fare a meno dell’esperienza religiosa – la filosofia deve cedere alla religione; o si rinuncia alla validità assoluta, ed allora si hanno buone ragioni di credere che bastino le scienze – la filosofia deve cedere alle scienze”. Religione, scienza e filosofia sono dunque, secondo Bobbio, ideazioni umane tra loro del tutto distinte ed autonome, con conseguente delegittimazione del sapere filosofico. In tal caso, una volta eliminati gli elementi del processo dialettico, verrebbe meno il fondamento stesso della filosofia. Secondo Costanzo Preve invece, l’unità dialettica tra scienza e religione verrebbe ad essere realizzata mediante la sintesi messa in atto dalla filosofia, quale momento di mediazione tra i due elementi dialettici. Ma allora scienza e religione non avrebbero di per se stessi alcun fondamento veritativo se non quali elementi del processo dialettico, o meglio, i loro fondamenti non sussistono se non in quanto funzionali alla verità filosofica?

Non sono sicuro che Preve intendesse la filosofia come sintesi dialettica tra scienza e religione. Questo significherebbe, come giustamente suggerisci tu, una subordinazione de facto delle prime due alla terza. Avremmo così una vera e propria assolutizzazione del pensiero filosofico, cosa che è in netto contrasto con la tesi dell’autonomia delle forme di conoscenza sostenuta da Preve e da me. Quando in Collisioni. Dialogo su filosofia, scienza e religione (Petite Plaisance 2015) io e Costanzo parliamo di unità dialettica, intendiamo polemizzare con quanti chiudono scienza e religione in compartimenti stagni, strumentalizzandole per mettere in scena il teatro “laici” contro “credenti”.
Chi cerca di sviluppare una ricostruzione razionale della genesi delle idee sa perfettamente che la scienza non è caduta miracolosamente dal cielo nel XVII secolo, magari come reazione contro una fumosa “religione” tout court. In realtà la genesi della scienza, esattamente come quella della religione (e della filosofia) è “sporca”, non rimanda a nessuna purezza originale. L’intreccio tra religione e scienza è stato oggetto di specifici studi, tra i quali ricordo quelli di Thomas Merton, secondo i quali l’istituzionalizzazione del pensiero scientifico moderno sarebbe in gran parte la ricaduta non prevista dell’etica puritana. Ciò non significa assimilare le due sfere, o fare della scienza una sorta di secolarizzazione di determinati contenuti religiosi, ma solo rendersi conto che è lo sviluppo storico complessivo dell’uomo a determinare i suoi singoli elementi, e non il contrario. Non si tratta quindi di una posizione oscurantista: anche Stephen Jay Gould ha trattato spesso delle influenze che il contesto storico ha esercitato sul progresso della scienza …[continua a leggere]

Fonte: Italicum
Intervista di Luigi Tedeschi ad Andrea Bulgarelli coautore con Costanzo Preve del libro “Collisioni – Dialogo su scienza, religione e filosofia”

 

 

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Marino Badiale – Problemi tra scienza e filosofia

Marino Badiale

1. Sintetizzare e interpretare.
A distanza di almeno tre secoli da quella Rivoluzione Scientifica che ha cambiato in profondità il mondo non sembra ancora raggiunto un accordo su quale debba essere il ruolo e il significato della scienza all’interno del più vasto campo delle creazioni intellettuali dell’umanità. Ancora oggi, dopo tanti tentativi di mediazione e di sintesi, dopo che alcune fra le migliori intelligenze della scienza e della filosofia hanno dedicato impegno ed energie a questo tema, ancora oggi il mondo della cultura sembra incapace di elaborare una visione chiara e condivisa della scienza, e di conseguenza appare agitato da polemiche aspre e forse non molto produttive, mentre il mondo della cultura di massa e del senso comune oscilla fra una fiducia fideistica nel progresso scientifico visto come soluzione di ogni nostro problema e una istintiva paura di fronte al potere, impensabile fino a poco tempo fa, che gli sviluppi della scienza mettono nelle mani dell’umanità.
In questo saggio discuterò qualcuno di questi problemi. In particolare vorrei proporre le linee generali di un lavoro di mediazione fra scienza da una parte e cultura esterna alla scienza dall’altra. La tesi principale che intendo sostenere è che questo lavoro di mediazione dovrebbe consistere in una attività razionale di sintesi e interpretazione delle idee e dei risultati della scienza… ´[continua a leggere cliccando qui]

Leggi e stampa il testo di 26 pagine in formato PDF:

Marino Badiale, Problemi tra scienza e cultura

 

Questo saggio di Marino Badiale è già stato pubblicato su Koinè, Periodico culturale, Anno X, nn. 1-2, Gennaio-Giugno 2002,  pp. 9-37; direttore responsabile Carmine Fiorillo; il volume collettaneo reca il titolo  Scienza cultura, filosofia.

Di Marino Badiale si legga anche l’articolo:

Quale cultura nella decadenza

pubblicato su Sinistrainrete.

Koiné

Scienza, Cultura, Filosofia

indicepresentazioneautoresintesi

Problemi tra scienza e cultura
Sintetizzare e interpretare/Darsi dei limiti/Sulla diffidenza per la filosofia/Una confutazione dello scientismo/I problemi della divulgazione/Specializzazione parcellizzante/Una catastrofe culturale?/Uno sguardo sulla cultura/Linee di resistenza/E se fosse colpa del capitalismo?/Conclusioni. Una modesta utopia.

Lucio Russo
Cosa sta accadendo alla scienza?
Premessa/Cos’è la scienza? La scienza esatta/Scienza esatta e tecnologia /Scienze biologiche (e altre scienze empiriche)/Il problema della verità/Divulgazione scientifica e imposture intellettuali/La crisi attuale/Il nuovo ruolo della biologia: le biotecnologie/Complessità /Quale futuro?

Marcello Cini
C’è ancora bisogno della filosofia per capire il mondo?
Introduzione/La svolta nella scienza dal XX al XXI secolo/L’epistemologia delle scienze della materia inerte/Una epistemologia delle scienze del mondo vivente/Il problema corpo/mente/Scienza e valori/Conclusioni.

Alberto Artosi
Lettera a uno scienziato sulla ragione, la razionalità e il razionalismo
Caro Scienziato/Bisogna guardarsi da un’immagine ingenuamente razionalistica della scienza/Anche gli scienziati più aperti sono dei razionalisti (e degli elitisti) ingenui/Bisogna sottrarsi al culto delle argomentazioni “razionali” /Il caso dell’archeoastronomia/ Il razionalismo ingenuo è intollerante/Sulla “cultura di massa”/Commiato.

Massimo Bontempelli
Il pregiudizio antimetafisico della scienza contemporanea
Popper: la teoria come congettura/Hegel e la filosofia della scienza/La teoria della verità come idealità matematica/Gödel: la logica matematica non può giustificare il proprio principio di coerenza/Matematica senza fondamento/Barrow: la base teorica universale della matematica/Hegel: la quantità come “qualità tolta”/Il gran libro della Natura è scritto in caratteri matematici?/Il risultato culturale della rivoluzione scientifica/La semplificazione galileiana del mondo reale/La quantità matematizzabile come dominabilità del mondo/I limiti del meccanicismo/La fisica delle particelle come pura astrazione teorica/Le teorie del tutto/Il determinismo dell’elettrodinamica quantistica/Feynman: la Natura è assurda/La povertà conoscitiva del determinismo matematico della fisica/Il crollo del determinismo fisico di fronte alle forme biologiche/La concezione biologistica della verità/La povertà della moderna coscienza antimetafisica /Il pregiudizio antimetafisico della mentalità odierna/Realtà e verità nella filosofia ontologic/La sapienza di Platone.

Fabio Bentivoglio
Scienza, Natura e destino dell’uomo. Riflettiamo con Aristotele
Che cosa è, oggi, la sapienza?/La Natura/Le onde e la scogliera/Un’etica per la civiltà tecnologica/Dogmi di ieri e dogmi di oggi/L’elogio del senso comune.

Jean Bricmont
Contro la filosofia della meccanica quantistica
Riassunto/Introduzione/Realismo e positivismo/Il problema della meccanica quantistica/La non località/Soluzioni possibili al problema della misura/Conclusioni/Appendice I: Il problema della misura/Appendice II: Il teorema di Bell/Appendice III: La teoria di Bohm/Appendice IV: Bibliografia/Ringraziamenti/Riferimenti.

Fabio Acerbi
Concetto ed uso dei modelli nella scienza greca antica
Il concetto di modello/La controversia storiografica: strumentalismo versus realismo/Cenni al dibattito epistemologico in età ellenistica/L’approccio per modelli nella scienza antica: alcuni esempi: a. Astronomia; b. Meccanica; c. Ottica; e. Teoria musicale; f. Medicina/Conclusioni.

Jules-Henri Poincaré
La matematica e la logica

 

 

 

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Giancarlo Chiariglione – Vincitori e vinti. Il cinema e la rappresentazione degli italiani nei due conflitti mondiali.

Vincitori e vinti

In linea con la condizione normale della storia della nostra specie caratterizzata in misura maggiore dalla guerra che dalla pace (si calcola che negli ultimi 3.300 anni ben 31 secoli siano stati segnati da conflitti e soltanto due siano trascorsi nel silenzio delle armi), anche le vicende del Novecento sono strettamente legate all’evento bellico.

lagrandeguerra

La grande guerra

 

Il “secolo breve”, come lo definì lo storico e scrittore britannico Eric Hobsbawm, presentatosi sul palcoscenico della storia come un’epoca nuova, dinamica, in cui nessuna impresa civica, sociale, economica, artistica, scientifica e tecnologica pareva preclusa ad un uomo deciso a rompere con il proprio passato per andare oltre, ha, infatti, fatto registrare conflitti davvero inediti per estensione e radicalizzazione.

 

Uomini contro

Uomini contro

I recuperanti

I recuperanti

 Iniziato con la guerra anglo-boera in Sud Africa (1899-1902) e con quella russo-giapponese (1904-1905) che, tramite la pace di Portsmouth (1905), promosse il riconoscimento del vittorioso Giappone a nuova grande potenza mondiale, il Novecento è poi proseguito con due conflagrazioni belliche violente, devastanti, capaci di spazzare via quasi tutti i riferimenti su cui si era fondata la società ottocentesca e configurate per tale ragione dagli studiosi come democratiche, totali, mondiali e tecnologiche … [continua a leggere cliccando qui]

Leggi e stampa le 6 pagine del saggio in PDF:

Giancarlo Chiariglione
VINCITORI E VINTI Il cinema e la rappresentazione degli italiani nei due conflitti mondiali

 

 

Luciano Serra pilota (1938) di G. Alessandrini

Luciano Serra pilota (1938) di G. Alessandrini

 

Le scarpe al sole

Le scarpe al sole

 

13 uomini e un cannone

13 uomini e un cannone

 

I tre aquilotti

I tre aquilotti

 

Fratelli d'Itaia

Fratelli d’Itaia

 

Uomini sul fondo

Uomini sul fondo

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Enzo Paci (1911-1976) – Scegliamo di nascere «di nuovo»: la storia per l’uomo è rinascere a sé stesso: farsi uomo, non essere già uomo.

Paci enzo

Idee per una enciclopedia fenomenologica

Scrive Enzo Paci nel suo libro Idee per una enciclopedia fenomenologica (1973), riflettendo sul nesso per lui decisivo nascita-rinascita:

«Nuovo è ciò che nasce di nuovo: è un secondo nascere, poiché nel primo si è già da sempre nati. […] Spirito, dice Giovanni, o cultura, non è nascere così perché ci troviamo nati, ma è il nascere noi, l’autoeducarsi alla vita, perché noi, già nati, scegliamo di nascere di nuovo. […] Ora la storia per l’uomo è rinascere a sé stesso: farsi uomo, non essere già uomo. […] La rinuncia ad una rinascita, che noi chiameremmo intersoggettiva e intersociale, è non vedere la direzione, il senso della società e della storia o, se si vuole, l’utopia che vive ed agisce in noi. […] si può rinascere di una nascita nuova che finora non c’è stata, così come finora l’uomo non è riuscito a realizzare sé stesso come uomo, e la storia come il sé stesso che vuol ‘essere’ e vuol ‘nascere’. Il termine nascere, temporale, spaziale, storico e dinamico è la reale modalità rivoluzionaria dell’uomo, non ripetibile, che trasforma la non ripetizione in una ricreazione-creazione, in un futuro, in un valore».

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Cerchiamo insieme nuovi orizzonti di senso! Ciò che molti dicono essere «impossibile» è invece il possibile cammino verso la realtà, verso la vera umanità dell’uomo, e la vera sapienza.

In fuga

L’impossibile …

Non obbedire a chi ti dice di rinunziare all’impossibile!
L’impossibile solo rende possibile la vita dell’uomo.
Tu fai bene a inseguire il vento con un secchio.
Da te, e da te soltanto, si lascerà catturare.

                                                                  Margherita Guidacci

… è il possibile cammino verso la realtà …

Chi non spera quello che non sembra sperabile
non potrà scoprirne la realtà,
poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo,
qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada.

                                                                                             Eraclito

… e la vera sapienza

 … se uno
ha veramente a cuore la sapienza,
non la ricerchi in vani giri,
come di chi volesse raccogliere le foglie
cadute da una pianta e già disperse dal vento,
sperando di rimetterle sul ramo.

La sapienza è una pianta che rinasce
solo dalla radice, una e molteplice.
Chi vuol vederla frondeggiare alla luce
discenda nel profondo, là dove opera il dio,
segua il germoglio nel suo cammino verticale
e avrà del retto desiderio il retto
adempimento: dovunque egli sia
non gli occorre altro viaggio.

                                                                   Margherita Guidacci


L’immagine: Pere Borrell del Caso, Huyendo de la critica [In fuga dalla critica], 1874.

Il giovane scavalca la cornice per evadere dalla costrizione della fissità (definitoria) della tela in cui si vedeva confinato nella prigione di rigide scansioni spazio-temporali, una weberiana «gabbia d’acciaio».

Il titolo, Huyendo de la critica, ironico e dissacrante, conferisce al giovane la statura di chi si ribella, di chi non obbedisce a chi vuole convincerci a «rinunciare all’impossibile». Qui vuole essere metafora di una sana aspirazione a ricercare nuovi orizzonti di senso per l’arte, per la filosofia, per la società, per la storia, per l’umanità dell’uomo che non deve sottostare immobile e passiva alla perentorietà di chi proclama la “fine della storia” nell’universo capitalistico, che desertifica e inquina lo spirito e che vorrebbe precludere l’apertura di altri orizzonti: soprattutto di modalità sociali autenticamente comunitarie.


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