Antifonte (480 a.C. circa – 410 a.C. circa) – Nell’effimera vigilia della vita nessuno di noi può esser definito né come barbaro, né come greco. Tutti infatti respiriamo l’aria con la bocca e con le narici, poiché di natura tutti siamo assolutamente uguali. Se violentiamo le norme poste in noi da natura si offende non l’opinione, ma la verità.

Antifonte 001
Un papiro del III secolo a.C. che riporta un frammento dello scritto Sulla verità

Un papiro del III secolo a.C. che riporta un frammento dello scritto Sulla verità di Antifonte

«Il vivere somiglia (ἔοικε) a un’effimera vigilia (φρουρᾷ ἐφημέρῳ), la lunghezza della vita alla durata, per così dire, d’un giorno; nel quale, appena dato uno sguardo alla luce, lasciamo la consegna agli altri che sopravverranno».

Antifonte, Fr. 50 = DK87B50.
Cfr. I presocratici. Testimonianze e frammenti,
a cura di G. Giannantoni,
Bari 1983.

«Vigilia» nel senso di «turno di guardia».

 

La verità

La verità

 

Sugli stranieri

«Rispettiamo e veneriamo chi è di nobile origine, ma chi è di natali oscuri, né lo rispettiamo, né l’onoriamo. In questo, ci comportiamo gli uni verso gli altri da barbari, poiché di natura tutti siamo assolutamente uguali, sia Greci che barbari. Basta osservare le necessità naturali proprie di tutti gli uomini […] nessuno di noi può esser definito né come barbaro, né come greco. Tutti infatti respiriamo l’aria con la bocca e con le narici».

Antifonte, La Verità

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Migranti-italiani-121

1876-1915: 39 Anni durante i quali Emigrarono 14 Milioni di Italiani.

 

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Foto-copertina-articolo-Affondamento-Sirio-19-agosto-1906-copertina-domenica-del-Corriere-di-AchilleBeltrame

Affondamento della nave Sirio, 19 agosto 1906.

 

Emigranti-italiani-annegati-dopo-laffondaemnto-della-nave-Sirio-sulla-spiaggia

Emigranti italiani annegati dopo l’affondamento della nave Sirio sulla spiaggia.

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Sulla legge

«[…] Giustizia consiste nel non trasgredire alcuna delle leggi dello Stato di cui uno sia cittadino; e perciò l’individuo applicherà nel modo a lui piú vantaggioso la giustizia, se farà gran conto delle leggi, di fronte a testimoni; ma in assenza di testimoni, seguirà piuttosto le norme di natura; perché le norme di legge sono accessorie, quelle di natura, essenziali; quelle di legge sono concordate, non native: quelle di natura, sono native, non concordate. Perciò, se uno trasgredisce le norme di legge, finché sfugge agli autori di esse, va esente da biasimo e da pena; se non sfugge, no. Ma se invece violenta oltre il possibile le norme poste in noi da natura, se anche nessuno se ne accorga, non minore è il male, né è maggiore se anche tutti lo sappiano; perché si offende non l’opinione, ma la verità».

Antifonte, Fr. 87 B 44 A DK, Papiro di Oxyrinco, XI n. 1364.

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Mente e corpo

In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo e verso la salute, e verso la malattia e verso tutti gli altri aspetti della vita.

Antifonte, fr. DK 87 B 2

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«Non ci è concesso ricollocare la vita come una pedina».

Antifonte, Della concordia, fr. DK 87 B 52.

 

 



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Eraclito (535 a.C. – 475 a.C.) – Unico e comune è il mondo per coloro che sono desti

Eraclito001

I presocratici

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«Unico e comune è il mondo per coloro che sono desti,
mentre nel sonno ciascuno si rinchiude
in un mondo suo proprio e particolare
».

Eraclito, Diels – Kranz 22 B 89; trad. it. di G. Giannantoni, in I presocratici. Testimonianze e frammenti, Laterza, Bari 1975, vol. I, p. 215.

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I presocratici, Bompiani

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Eraclito, ritratto da Raffaello ne La scuola di Atene, con le fattezze di Michelangelo Buonarroti

Eraclito, ritratto da Raffaello ne La scuola di Atene, con le fattezze di Michelangelo Buonarroti

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Nell’immagine in evidenza: Paulus Utrecht Moreelse (1571 – 1638), Eraclito.


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