Friedrich Hölderlin – Chi pensa le cose più profonde [das Tiefste], ama ciò che è più vivo [das Lebendigste]». Essere uno con il tutto: questo è il cielo per l’uomo. Essere uno con tutto ciò che vive e ritornare, in una felice dimenticanza di se stessi, al tutto della natura, questo è il punto più alto del pensiero e della gioia.

Chi pensa le cose più profonde [das Tiefste], ama ciò che è più vivo [das Lebendigste]».

«Wer das Tiefste gedacht, liebt das Lebendigste»

Friedrich Hölderlin , Sokrates und Alkibiades (Socrate e Alcibiade)

«O felice natura!
Non mi so render conto di ciò che avviene in me quando levo lo sguardo verso la tua bellezza […]. Tutto il mio essere ammutolisce e sta in ascolto quando le delicate onde del vento giocano intorno al mio petto. Perduto nell’ampio azzurro del cielo, levo lo sguardo su verso l’etra e giù verso il mare sacro e mi sembra che uno spirito fraterno mi apra le braccia e che il dolore della solitudine si sciolga nella vita della divinità.
Essere uno con il tutto, questo è il vivere degli dèi; questo è il cielo per l’uomo.
Essere uno con tutto ciò che vive e ritornare, in una felice dimenticanza di se stessi, al tutto della natura, questo è il punto più alto del pensiero e della gioia, è la sacra cima del monte, è il luogo dell’eterna calma, dove il meriggio perde la sua afa, il tuono la sua voce e il mare che freme e spumeggia assomiglia all’onde di un campo di grano»

Friedrich Hölderlin, Iperione, trad. di G. V. Amoretti.


M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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