Honoré de Balzac (1799-1850) – Quale bel libro non si potrebbe scrivere raccontando la vita e le avventure di una parola, le cui risonanze, così belle ancora nella Grecia, s’indeboliscono attraverso i progressi delle nostre successive civiltà.

Honoré de Balzac 02

«Quale bel libro non si potrebbe scrivere raccontando la vita e le avventure di una parola?

Per certo essa ha ricevuto impressioni varie dagli eventi cui ha servito; secondo i luoghi, ha destato idee differenti; ma non è forse più grande ancora considerandola sotto il triplice aspetto dell’anima, del corpo e del movimento? Nell’esaminarla, a prescindere dalle sue funzioni, dai suoi effetti e dai suoi atti, come non cadere in un oceano di
La maggior parte delle parole non sono colorate dall’idea che rappresentano esteriormente? A qual genio esse son dovute! Se è necessaria una grande intelligenza per creare una parola, quale età ha dunque la parola umana?
L’insieme delle lettere, le loro forme, la figura che danno a una parola, disegnano esattamente, secondo il carattere di ciascun popolo, esseri ignoti il cui ricordo è in noi. Chi ci spiegherà filosoficamente il passaggio dalla sensazione al pensiero, dal pensiero al verbo, dal verbo alla sua espressione geroglifica, dai geroglifici all’alfabeto, dall’alfabeto all’eloquenza scritta, la bellezza della quale consiste in una serie di immagini classificate dai retori, e che sono come i geroglifici del pensiero?
L’antica pittura delle idee umane configurate dalle forme zoologiche non potrebbe aver determinato i primi segni di cui si è servito l’Oriente per scrivere i suoi linguaggi? E poi non potrebbe essa aver tradizionalmente lasciato qualche traccia nelle nostre lingue moderne, le quali tutte si sono divise i resti del verbo primitivo delle nazioni, verbo maestoso e solenne, la cui maestà, la cui solennità decrescono man mano che le società invecchiano; le cui risonanze così sonore nella Bibbia ebraica, così belle ancora nella Grecia, s’indeboliscono attraverso i progressi delle nostre successive civiltà? È forse a quell’antico Spirito che dobbiamo i misteri nascosti in ogni parola umana?»ı.

Honoré de Balzac, Louis Lambert, Paris, Èditions Grosselin, 1832, trad. it. Louis Lambert, in I capolavori della «Commedia umana», VI, Roma, Edizioni Casini, 1960, pp. 193-194.

M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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