Michele Federico Sciacca (1908-1975) – La nostra epoca rumorosa è senza silenzi, senza armonie. Povera di parole, ricca di voci. Viviamo dispersi nella dispersione di mille cose inessenziali, incapaci di un minuto di silenzioso raccoglimento e arriviamo sempre in ritardo all’appuntamento con noi stessi.

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«Il silenzio è il linguaggio di tutte le forti passioni, dell’amore, dell’ira, della maraviglia, del timore». Giacomo Leopardi

 

«Priva di rapporto col silenzio, la parola diviene vaniloquio; senza rapporto con la parola il silenzio diviene mutismo. L’umanità di chi non tace mai, si dissolve». Romano Guardini, Virtù.

 

 

«Il silenzio appartiene alla struttura fondamentale dell’uomo». Max Picard, Il mondo del silenzio.

Come si vince a Waterloo

Come si vince a Waterloo

«La nostra epoca rumorosa  senza silenzi, senza armonie. Povera di parole, ricca di voci. Mancano gli spazi di meditazione e di raccoglimento. Viviamo dispersi nella dispersione di mille cose inessenziali. Ci vince la stanchezza, alla fine di un giorno qualunque, non ci attrae il silenzio. Decine di appuntamenti al giorno, puntuali a tutti, siamo incapaci di un minuto di silenzioso raccoglimento e arriviamo sempre in ritardo all’appuntamento con noi stessi».

 

Michele Federico Sciacca, Come si vince a Waterloo, Marzorati, Milano, 1961.

 

 

Giorgio Kienerk, Il silenzio, 1900

Giorgio Kienerk, Il silenzio, 1900

 

J. H. Fussli, “Il silenzio”, 1799-1800. Olio su tela. Zurigo, Kunsthaus

J. H. Fussli, “Il silenzio”, 1799-1800. Zurigo, Kunsthaus

 

Vilhelm Hammershol, Interno danese, 1900

Vilhelm Hammershol, Interno danese, 1900

 

Edward Munch, Il mattino. Ragazza sul bordo del letto.

Edward Munch, Il mattino. Ragazza sul bordo del letto.

 

Fernand Khnopff, “Il Silenzio”, 1890, Musée d’Art moderne, Bruxelles

Fernand Khnopff, “Il Silenzio”, 1890, Musée d’Art moderne, Bruxelles

Paris Nogari, Allegoria del silenzio. 1582, affresco, Città del Vaticano, sala degliSvizzeri.

Paris Nogari, Allegoria del silenzio. 1582, affresco, Città del Vaticano, sala degliSvizzeri.


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David Le Breton – Il rumore non molla mai la presa sull’umanità contemporanea e nasce la nostalgia del silenzio e l’aspirazione a ritrovarlo. Il silenzio è un omaggio che la parola rende allo spirito.

David Le Breton 01
Giorgio Kienerk, Il silenzio, 1900

Giorgio Kienerk, Il silenzio, 1900

 

«Il silenzio è il linguaggio di tutte le forti passioni, dell’amore, dell’ira, della maraviglia, del timore». Giacomo Leopardi

 

«Priva di rapporto col silenzio, la parola diviene vaniloquio; senza rapporto con la parola il silenzio diviene mutismo. L’umanità di chi non tace mai, si dissolve». Romano Guardini, Virtù.

 

 

«Il silenzio appartiene alla struttura fondamentale dell’uomo». Max Picard, Il mondo del silenzio.

 

Sul silenzio. Fuggire dal rumore del mondo

Sul silenzio. Fuggire dal rumore del mondo

 

«Nelle città i rumori si susseguono come una presenza incessante nella vita delle persone: automobili, camion, […] innumerevoli fonti sonore saturano gli appartamenti: radio, televisione, elettrodomestici, cellulari […]. Il rumore non molla mai la presa sull’umanità contemporanea e […] nasce la nostalgia del silenzio e l’aspirazione a ritrovarlo. […] Il silenzio è un omaggio che la parola rende allo spirito […]».

David Le Breton, Sul silenzio. Fuggire dal rumore del mondo, Raffaello Cortina, Milano 2018.

Descrizione

David Le Breton mostra come il silenzio sia oggi un bene comune da riconquistare, nella conversazione, nella dimensione politica, nella spiritualità e nella religione.
Il nostro tempo è inquinato dal rumore. Pare che il desiderio di distrazione abbia vinto la partita: diffi cile trovare un luogo in cui il silenzio non sia rotto da qualcuno che schiaccia un pulsante e lo distrugge. Per non dire dei dispositivi elettronici. Prima dell’avvento degli smartphone ci si parlava a tavola, sui tram, durante una passeggiata. Adesso, si consultano le mail o si manda un sms, buttando là di tanto in tanto una parola per dimostrare agli altri che esistono, anche se a intermittenza. In questo frastuono frenetico, diventa difficile ascoltare la parte più vera di sé. Come forma di resistenza nasce allora l’aspirazione al silenzio attraverso la disconnessione, il ritiro in luoghi isolati e il camminare, che conosce un successo prodigioso. David Le Breton mostra come il silenzio sia oggi un bene comune da riconquistare, nella conversazione, nella dimensione politica, nella spiritualità e nella religione. Il silenzio è un valore necessario al legame sociale e una sorta di profondo respiro che placa la nostra inquietudine.

 


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