Luciano di Samosata (120-192) – Non scrivere guardando solo al momento presente, con l’intento che ti lodino e ti onorino i contemporanei. Scrivi ma perchè si dica: quello sì che era un uomo libero, pieno di franchezza, nessuna adulazione e nessun servilismo, ma verità in tutto.

Luciano di Samosata 01

Ciò che ho composto è un’acquisizione perenne, non un pezzo di bravura mirante al successo immediato.

Tucidide, I, 22.

M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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Dione Crisostomo di PRUSA (40-120) – Alcuni mi chiamavano vagabondo, altri accattone, altri addirittura filosofo. Molti dei cosiddetti filosofi, invece, tali si proclamavano, a guisa degli araldi ai giochi di Olimpia.

Dione Crisostomo di PRUSA

Dione Crisostomo, nell’Orazione XIII dedicata all’esilio, dice che è questa la condizione che gli ha insegnato il disprezzo per i beni materiali e lo ha posto nello stato d’animo adatto alla contemplazione e al filosofare. Ecco come veniva additato: vagabondo, mendicante o filosofo.



Cfr. anche, Dione di Prusa, Boristenico (Or. XXXVI), introduzione, traduzione e commento di Michele Di Febo, con un saggio introduttivo di Giulio A. Lucchetta, Carabba, Lanciano, 2018.

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