Georg Simmel (1858-1918) – Si trascura spesso il fatto che ciò che importa è il valore di ciò che si comunica, e che rispetto a questo la velocità o la lentezza del mezzo di trasmissione è un problema secondario, che ha acquistato l’importanza che detiene attualmente solo in virtù di un’usurpazione.

Georg Simmel 05
Georg Simmel, Filosofia del denaro, UTET, Torino 1984
«[…] si trascura spesso il fatto che ciò che importa è il valore di ciò che si comunica,
e che rispetto a questo la velocità o la lentezza del mezzo di trasmissione è un problema secondario,
che ha acquistato l’importanza che detiene attualmente solo in virtù di un’usurpazione».
Georg Simmel, Filosofia del denaro, UTET, Torino 1984.

Georg Simmel (1858-1918) – Ciò che dobbiamo avere per poterlo godere, prima o poi, lo distruggiamo attraverso il possesso. Ecco la linea di separazione tra la bassezza e la nobiltà dei valori: gli uni possiamo averli senza che ci rendano appagati, mentre gli altri ci rendono felici anche se non li possediamo
Georg Simmel (1858-1918) – Nell’essenza del denaro si percepisce qualche cosa dell’essenza della prostituzione
Georg Simmel (1858-1918) – Platone comprese che l’amore è una potenza assoluta della vita, e che perciò dev’esserci un cammino conoscitivo che conduca da esso alle ultime potenze ideali e metafisiche
Georg Simmel (1858-1918) – La cultura è il perfezionamento degli individui ottenuto mediante lo spirito oggettivato nel lavoro storico della specie. La cultura è dunque una sintesi peculiare di spirito soggettivo e spirito oggettivo.
Georg Simmel (1858-1918) – Nella pedagogia, ogni sapere è un mezzo che mira alla formazione dell’uomo. La lezione non è un semplice trapianto di contenuti conoscitivi, ma una funzione che porta in sé il contenuto. Non si dovrebbe mai pronunciare la parola stupidità di fronte a uno scolaro. Partire dalla vita è una condizione fondamentale.

M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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Nicolas de Condorcet (1743-1794) – Le nostre speranze sullo stato futuro della specie umana possono ridursi a questi tre punti importanti: la distruzione della disuguaglianza fra le nazioni; i progressi dell’eguaglianza in seno ad uno stesso popolo, ed infine il reale perfezionamento dell’uomo.

Nicolas de Condorcet

Dans notre langue les mots âme, esprit, signifient dans un sens prècis, l’homme considéré come être sensible, ayant des idées et des affections, avec cette [différence], que le mot esprit se rapporte principalement à l’homme come ayant de sensations, des idées et âme, à l’homme comme susceptible de peine et de plaisir et ayant des désirs, des volontés, des affections.

N. de Condorcet

«Le nostre speranze sullo stato futuro della specie umana possono ridursi a questi tre punti importanti: la distruzione della disuguaglianza fra le nazioni; i progressi dell’eguaglianza in seno ad uno stesso popolo, ed infine il reale perfezionamento dell’uomo» (p. 165).

«Gli uomini non potranno acquisire lumi sulla natura e sullo sviluppo dei loro sentimenti morali, sui principî della morale, sui motivi naturali di conformarvi le loro azioni, sui loro interessi sia come individui sia come membri di una società, senza compiere al tempo stesso nella morale pratica progressi altrettanto reali quanto quelli della scienza stessa. […]  L’abitudine a riflettere sulla propria condotta, ad interrogare e ad ascoltare su di essa la propria ragione e la propria coscienza, quella dei dolci sentimenti che confondono la nostra felicità con l’altrui, non soni forse una conseguenza necessaria dello studio della morale ben indirizzata, di una maggiore eguaglianza nelle condizioni del patto sociale? Questa coscienza della propria dignità che appartiene all’uomo libero, un’educazione fondata su una conoscenza approfondita della nostra costituzione morale, non debbono forse rendere comuni a quasi tutti gli uomini quei principi di una giustizia rigorosa e pura, quei moti consueti di una benevolenza attiva, illuminata, di una sensibilità delicata e generosa, il cui germe la natura ha posto in tutti i cuori, e che per svilupparsi attendono soltanto il dolce influsso dei lumi e della libertà?» (pp. 182-183).

Marie-Jean-Antoine-Nicolas de Condorcet, Abbozzo di un quadro storico dei progressi dello spirito umano, Giulio Einaudi editore, Torino 1969.

M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.
M. Ludovico Dolce, Dialogo nel quale si ragiona del modo di accrescere e conservar memoria, Venezia 1562.

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