William Shakespeare (1564-1616) – Date parole al dolore. La sofferenza interiore che non parla, sussurra al cuore troppo gonfio fino a quando si spezza.
«Chi mai, tranne gli dei, scorre la vita eternamente senza mai dolore?».
Eschilo, Agamennone.
«Solo il vero sapere ha potenza sul dolore».
Eschilo, Agamennone, vv.177-178.
«Strangulat inclusus dolor atque exaestuat intus, cogitur et vires multiplicare suas. [Il dolore represso soffoca e brucia dentro, ed è costretto a moltiplicare la sua forza]».
Publio Ovidio Nasone, Tristia, V, 1, vv. 63-64.
«Hör auf, mit deinem Gram zu spielen, Der wie ein Geier dir am Leben frisst! [Smettila dunque di giocare con il dolore che, come un avvoltoio, ti divora la vita!]».
Johann Wolfgang Goethe, Faust, Prima parte, Studio.
«O douleur! O douleur!
Le Temps mange la vie
Et l’obscur Ennemi qui nous ronge le coeur
Du sang que nous perdons croît et se fortifie!
[O dolore, o dolore,
il Tempo mangia la vita,
ed il Nemico oscuro cresce del sangue che perdiamo e si rafforza;
questo Nemico che ci rode il cuore!]».
Charles Baudelaire, I fiori del male, Spleen e Ideale – X,
Il Nemico, vv. 12-14.
«Date parole al dolore;
la sofferenza interiore che non parla
sussurra al cuore troppo gonfio
fino a quando si spezza».
William Shakespeare, Macbeth [1606], Atto IV, scena III.
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«Il dolore, che è il verme roditore della bellezza».
William Shakespeare, La Tempesta, I, 2.
«Un cuore addolorato non può avere una lingua complimentosa».
William Shakespeare, Pene d’amor perdute, V, 2.